mercoledì 16 agosto 2017

Come le mezze stagioni, anche i premi Nobel non sono più quelli di una volta. A Milano potrebbero chiamarsi Sibrût. Dopo quello regalato a Obama alcuni anni fa, ancora prima che entrasse pienamente in carica continuando la distruzione del Nord Africa e Medio Oriente e altri esempi abbastanza discutibili, specie per la letteratura, è toccato al Presidente della Colombia Santos, premiato per la sua opera di pacificazione tra il Governo e la FARC, non certo cosa da poco, seppure costellata da violazioni e inadempienze da parte governativa. Nei suoi discorsi ufficiali di celebrazione dello storico accordo il Nostro, con tanta retorica e pseudo populismo, ha dichiarato,testualmente, a grandi lettere che “l’America Latina è territorio di pace”. Probabilmente per l’anima delle tante vittime della violenza criminale o politica. Forse appagato per il riconoscimento e relativo appannaggio, adesso appoggia apertamente le intenzioni di Trumpone dichiarando a destra e a manca che ci vorrebbe un  intervento militare statunitense in Venezuela. Un vero spirito democratico e pacifista di affrontare situazioni che non piacciono anche se riguardano altri Paesi che sono sovrani di governarsi o sgovernarsi come gli pare.

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