mercoledì 18 luglio 2018

Ritorno alla base

Sono rientrato dal mondo esterno, dove chi può gode di agi e benessere, da due giorni e devo ancora riadattarmi completamente alle code e ai “no hay” (non c’è o non ci sono). La parte positiva è un ambiente più familiare e sereno. Se non altro non si corre il rischio di essere raggiunti da qualche pallottola vagante che seppure secondo la legge delle probabilità non è frequente, è meglio non riceverla. Lo stesso è improbabile incontro di serpenti e coccodrilli davanti alla porta di casa o le morsicature di pescecani nelle cristalline acque dell’Oceano Atlantico.
Anche la monotonia e le carenze hanno i loro vantaggi.
Ci siamo accomiatati anche quest’anno cenando al ristorante texano di Colonial Drive, già citato, dove campeggia, per dare “ambiente”, oltre alle noccioline americane, l’arredamento “country” e le finte sella da cavallo, il ritratto di uno degli autentici abitanti originari di questo Continente (credo sia Sitting Bull o Toro Seduto, ma non posso giurarlo), del quale Trumpaccio si crede l’unico proprietario.









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