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sabato 12 marzo 2011

Il "Che", Aleida e il Carnaval

E brava Aleida! Dopo aver vissuto di rendita per anni sfruttando la figura di suo padre
presentandolo in ogni angolo del Mondo con le sue conferenze, ha contribuito
(gratuitamente???) a farlo diventare una maschera di carnevale. Se è comprensibile che
la fantasia popolare possa portare un personaggio rappresentativo come il “Che” anche
sulle carrozze allegoriche, mi sembra sia quantomeno di cattivo gusto che sua figlia non
solo partecipi alla “festa”, ma ne faccia anche un motivo di orgoglio. Credo proprio che il
“personaggio” Ernesto Guevara de La Serna sia più shaekespiriano che goldoniano e che
la sua presenza su questa Terra sia stata più tragica che divertente, così come la sua fine
prematura. Non meritava certo di apparire tra frizzi, lazzi e ballerine nude rappresentato da
una brutta caricatura al fianco di sua figlia.
Ricordo ancora i colloqui col nonno di Aleida, Ernesto Guevara Lynch quando, oltre
trent'anni or sono, si diceva scandalizzato e offeso per la “mercificazione” che si stava
facendo dell'immagine di suo figlio, tramite l'immagine iconografica di Alberto Diaz “Korda”,
riprodotta su ogni tipo di gadget. Secondo lui era una delle manovre dell'imperialismo per
svilire la figura di suo figlio e trasformarla da mito delle popolazioni oppresse a “merce
dozzinale” di nessun contenuto morale. Forse il giudizio di un padre era, magari, troppo
severo in senso assoluto, ma non so certo come avrebbe reagito vedendo la nipote
complice di questa carnevalata.

mercoledì 9 marzo 2011

Benicio del Toro dirige un film all'Avana

L'attore portoricano Benicio del Toro, conosciuto specialmente per aver interpretato il
“Che” Guevara nel film “I diari della motocicletta”, si trova all'Avana in qualità di regista per
una cooproduzione cubano-franco-spagnola. Il film, suddiviso in episodi si intitola “Siete
dìas a la Habana”e Del Toro lo condividerà con altri sei cineasti che si divideranno gli altri
episodi per dare uno “spaccato” di una settimana di vita nella capitale cubana. Molte delle
scene saranno girate in luoghi simbolo dela città come il Malecòn o l'Hotel Nacional.

martedì 8 marzo 2011

Internet e Cuba, ma chi non lo vuole?

Sarò, molto probabilmente, duro di comprendonio però ci sono cose che francamente non
capisco, una di esse è il mistero della scarsa diffusione di Internet a Cuba. Da una parte il
Governo cubano accusa gli Stati Uniti di negare l'accesso alla Rete, per effetto
dell'embargo in vigore da 50 anni, non consentendo di usare i collegamenti con le miriadi
di cavi a fibra ottica che circondano l'Isola e portano la connessione ad altri Paesi
dell'Area, costringendo così Cuba a connessioni satellitari lente e costose.
Si scopre poi che gli USA stanno cercando, da anni, di introdurre clandestinamente
antenne paraboliche, telefoni satellitari e quant'altro per far giungere clandestinamente il
segnale a dei loro agenti operanti nel Paese, con pesanti perdite di credibilità ed
economiche in quanto, spesso, questi tentativi vengono scoperti e frustrati.
Ora mi domando: ma se ci sono deroghe alla legge sull'embargo tipo la vendita di prodotti
agroalimentari o i voli diretti a disposizione della comunità cubana residente negli USA e ai
loro parenti perché li possano visitare, non sarebbe molto più semplice fare una deroga
anche alle disposizioni di accesso al web in modo che Cuba possa ricevere liberamente
ed economicamente la massa di informazioni che Washington vorrebbe far arrivare...oltre
naturalmente a tutta la serie di altre utilizzazioni meno “sovversive” che offre Internet?
Allora...chi è che non vuole che le notizie, qualunque esse siano entrino a Cuba? Quanto
mi piacerebbe saperlo.
Se fossero gli americani starebbero facendo un clamoroso autogol...o no?

8 Marzo

Tanti auguri a tutte le gentili lettrici, ovunque siano.

lunedì 7 marzo 2011

Collaborazione

Allo scopo di aumentare il materiale da pubblicare sto cercando collaboratori disposti a inviare materiale scritto e/o fotografico da inserire nel blog. Gli autori, se lo desiderano, verranno citati col loro nome o pseudonimo, in caso contrario anonimamente.
Il materale inviato NON deve contenere:

- Frasi, parole o immagini offensive per chicchessia o comunque scurrili

- Opinioni o commenti su fatti "strettamente" politici o riguardanti personaggi politici, specialmente se di "parte"

- Devono riguardare Cuba anche se indirettamente

Il materiale può essere inviato per e-mail all'indirizzo:

ilvecchioeilmare2002@hotmail.it

domenica 6 marzo 2011

L'Avana ieri e oggi 3


La rampa





S. Lazaro e Infanta






"L" y 23

sabato 5 marzo 2011

L'Avana ieri e oggi 2


                         Puente Almendares dal Vedado a Playa





Gasolinera de 23 y 28






Linea y "L"



23 e Infanta

venerdì 4 marzo 2011

L'Avana ieri e oggi

Ho ritrovato delle foto dell'Avana anni '40/50 e mi sembra interessante fare la comparazione con oggi, nel limite del possibile perchè ci sono luoghi difficilmente identificabili e/o impossibili da riprodurre nelle stesse condizioni, o quasi...comunque ci provo anche se ci vorrà tempo per poterne pubblicare molte.





L'Università vista da S. Lazaro

 


                                                      S. Lazaro e Calle "L"










                                              S. Lazaro dall'Università






                                 Calle "L" tra 29 di Novembre e 27

martedì 1 marzo 2011

Libertà di movimento

Dopo aver passato oltre 20 anni di isolamento pressoché totale, verso la fine degli anni '80 sono iniziate timide aperture ai viaggi all'estero per i cubani che fino ad allora erano consentiti solo per motivi di studio o di lavoro ed erano effettuati con passaporti “ufficiali”.
Poco a poco la pratica si è andata espandendo ed anche grazie alle relazioni che si sono create tra cubani e visitanti del Paese, vuoi per lavoro vuoi per svago, le richieste di uscita sono aumentate vertiginosamente e non c'è dubbio che sia un fatto positivo. Cuba riconosce la multipla nazionalità, pertanto gli innumerevoli cittadini figli o nipoti di spagnoli, che lo vogliono, possono sollecitare la cittadinanza iberica offerta dalle Leggi di quello Stato o anche di altri che abbiano convegni similari.
Fin qua tutto bene, però ci sono cose inspiegabili (non solo in questo settore) come il fatto che un cittadino cubano, per andare all'estero, deve avere una lettera d'invito di amici o parenti residenti nel Paese da visitare, ovviamente il visto della relativa Ambasciata, comprensivo di assicurazione per malattie e/o incidenti e...il visto di uscita da Cuba, seppure in possesso di regolare passaporto. Il visto consolare non è necessario per chi ha la doppia cittadinanza e si reca al Paese di "origine", però per espatriare si deve comunque farlo con il passaporto cubano.
Ora, al di là dei costi non proprio contenuti: per il passaporto oltre 200 dollari, la lettera d'invito circa 250, i visti consolari e le assicurazioni possono variare da Paese a Paese, ma diciamo una media di almeno 150 dollari per entrambe le cose e il famoso “visto” o permesso di uscita circa 180 ai quali bisogna aggiungerne altri 30, circa, di tassa d'imbarco all'aeroporto. Il totale è di oltre 800 dollari oltre, naturalmente al biglietto di A/R, “mica cotica,” come direbbe qualcuno.
Al di la che mi sembra si tratti di una speculazione abbastanza fuori luogo, ma se si volesse come pare, lucrare su questo tipo di attività non si potrebbe almeno ridurre, se non i costi, la “burrocrazia”? (Per chi non conoscesse lo spagnolo il burro è l'asino...)
Quando uno ha il passaporto con visto e assicurazione, costi quel che costi, perché deve anche svolgere delle altre pratiche a volte lunghe snervanti per ottenere lettera d'invito e “permesso di uscita dal proprio Paese”? Se proprio si vuole speculare sui viaggi, perché non si fa pagare “una tantum” anche se salata sul passaporto, eliminando pratiche inutili?
Un altro degli insondabili misteri.
E per rimanere nei misteri legati all'emigrazione, temporanea o definitiva, non si capisce perché uno che rimanga all'estero oltre 11 mesi debba essere dichiarato “emigrante economico” e non avere più il diritto di rientrare al suo Paese se non previa autorizzazione dell'Ambasciata o Consolato di Cuba all'estero e con la limitazione di due settimane non prorogabili...Se qualcuno fosse in grado di illuminarmi su questi provvedimenti, apparentemente senza senso logico, ne sarei grato.

lunedì 28 febbraio 2011

Profumo di Avana

Ricordo che è sempre disponibile, a richiesta e GRATUITAMENTE, il romanzo "Profumo di Avana" in PDF.