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venerdì 28 settembre 2018

Trappole, bel suol d'amore

Come molti sanno, le strade dell’Avana sono in gran parte disastrate. Ci sono buche che ho visto crescere come bambini, anno dopo anno. Alcune si sono trasformate i piscine o anche in voragini, tanto che so pensando di creare una “Mappa delle buche dell’Avana”. Le più pericolose, per uomini e mezzi sono quelle, insidiose che si trovano in presunte “strade principali” o “ben tenute”. Di colpo, specie col buio, o con la pioggia scrosciante che ricopre i manti stradali, ci si trova dentro con buona fortuna di gomme, cerchioni e ammortizzatori, se si transita in auto. Per le moto possono essere vere e proprie trappole mortali. Nelle strade secondarie, specialmente nei quartieri periferici è d’obbligo il passo d’uomo dal momento che sono veri e propri percorsi di guerra.
Chi percorre spesso un determinato itinerario ha imparato a sapere dove si trovano, ma se si è distratti o si passa per la prima volta? Senza contare che con la grande umidità,ne sorgono anche nuove, come funghi capovolti. Ogni tanto ne tappano qualcuna, magari lasciando aperte altre adiacenti. La domanda inquietante è se per caso in “quella” sia successo qualche incidente grave o a qualche personalità “importante”.
Negli ultimi annni si sono visti lavori stradali che un tempo erano sconosciuti e molte strade sono state completamente riasfaltate, ma il risultato è ancora insufficiente, specialmente in importanti arterie di quartieri come Playa, per esempio, ma non solo. La qualità dell’asfalto e a volte la mano d’opera non sono poi delle migliori e col clima tropicale, spesso, durano come le rose (di una volta). In più di un occasione si asfalta sopra l’asfalto esistente, senza raspare gli strtat preesistenti, pertanto con poca efficacia e lasciando profondi dislivelli (buche) dove esistono chiusini.
Al di la dei rischi per l’incolumità di cui sopra, però, il folklore dove lo mettiamo?

giovedì 27 settembre 2018

Assemblea ONU e Società mista cubano-statunitense

Durante la 73ma Assemblea Generale dell’ONU si è assistito all’ultimo, in ordine cronologico, show di Trumpaccio che ha minacciato amici e nemici di rappresaglie e misure di ogni ordine e tipo. Le risposte più forti e i contrattacchi a queste misure e all’uso della prepotenza oltre all’ipocrisia sui “Diritti Umani” da parte degli Stati uniti, oltre alle altre violazioni e violenze applicate su gran parte del resto del mondo sono arrivate, naturalmente, da Cuba, Bolivia e Venezuela il cui presidente (eletto col 68% dei voti popolari) ha accusato direttamente i Governi Colombiano, Cileno e Messicano di aver preso parte all’attentato alla sua vita del 4 settembre scorso, manovrati dagli stessi Stati Uniti che da parte loro negano la loro partecipazione. Tutto, a suo dire, suffragato da prove e alcuni accusati confessi, accompagnati dalla pubblicazione di fatti su giornali nordamericani.
Nel frattempo a Cuba si giunti alla associazione di Medicuba con un’impresa statunitense per la ricerca e la commmercializzazione dei prodotti, particolarmente sui tumori. Fra di essi il già collaudato Cimavax G, vaccino per il cancro ai polmoni che per il momento, però, non è la bacchetta magica: è efficace a proteggere chi è già stato operato da una evetuale ricaduta e deve essere somministrato regolarmente una volta al mese per ilo resto della vita. Da questa unione si spera un ulteriore avanzamento in questo ed altri campi della medicina avanzata e della ricerca.
Questo risultato è parte di una deroga alle legge sull’embargo imposto dagli USA a 

venerdì 7 settembre 2018

Un commiato ritardato, ma involontario a Mimmo Càndito

Era molto tempo che non ricevevo sue notizie e questo mi era sembrato inquietante. Stavo per mandargli una mail per sapere, quando qualcosa di lui, ma un presentimento mi ha fatto aprire la pagina di Google a lui dedicata e che riunisce, praticamente, tutta la sua vita lavorativa. Tristemente ho letto la data di morte: 3 marzo del 1918.
Avevo saputo che gli avevano scoperto, casualmente, un tumore ad un polmone mentre si trovava negli Stati Uniti. Il fatto era dovuto alla respirazione del fosforo contenuto nelle bombe lanciate dai medesimi soldati americani durante la guerra civile nella ex Yugoslavia che lui ha “coperto” per il suo giornale. Ci eravamo rivisti in Italia e a Miami alcuni anni fa, sapevo che l’ntervento era riuscito ed era in fase di  recupero.  Di tanto in tanto ci scambiavamo notizie per via elettronica, poi ho saputo che avevano scoperto un’altro maledetto tumore nell’altro polmone, originato dalla stessa causa, ma evidentemente la diagnosi e le cure sono arrivate in ritardo.
Oltre ad essere una grande persona, ricca di umanità credo sia stato uno dei migliori inviati speciali della Stampa (giornale e generale), non era di quelli che stavano in albergo carpendo notizie più o meno veridiche da fonti locali, i suoi articoli e libri sono dei capolavori di cronaca e letteratura Era stato anche professore all’Univerità di Genova facendo il pendolare da Torino, dove abitava fin da ragazzo. Ha ricevuto incarichi e riconoscimenti prestigiosi che indubbiamente si meritava.
Ho avuto la fortuna e il piacere di condividere con lui anni fa a Cuba, Paese che amava, un suo soggiorno per una serie di interviste e un suo rammarico era quello di non poterci tornare perché in altra occasione i suoi discorsi tenuti agli studenti dell’Università dell’Avana, dove peraltro era stato invitato, non sono piaciuti al regime che lo ha espulso e gli ha proibito l’ingresso al Paese nel futuro. Sono più che sicuro che da qualche anno in qua non avrebbe più avuto problemi, almeno come turista, ma un pò il giusto timore rimasto e la salute glie lo hanno impedito.

Ciao Mimmo, in ritardo, ma con affetto ti abbraccio, come sempre, ovunque tu sia.

lunedì 3 settembre 2018

Il fascino del vecchio LP 33 giri e 1/3

Nel mio ultimo viaggio in Florida ho potuto effettuare un acquisto che per me è stato uno dei migliori affari (pochi) della mia vita, specialmente in relazione al prezzo di 50$. Si tratta di una valigetta giradischi a 3 velocità con porta USB che mi sta permettendo il riscatto in digitale di una discreta quantità di sauroLP che però (per me) contengono dei veri gioielli e li posso, oltre che registrare, ascoltare con il “timbro” insuperabile del vecchio vinile.
Tra di loro sto riscattando diversi “pezzi” che hanno un ricordo affettivo oltre che qualitativo e di Storia della Musica moderna. Ad esempio ho riscattato un Sergio Endrigo registrato in diretta al Piccolo Teatro con l’album in due LP “L’Arca di Noè” del 1970 alla cui ultima funzione avevo assistito con la possibilità di acquistare il disco “in tempo reale” nel foyer del teatro l’ultima serata. I dischi che sto riscattando sono decine di ogni genere, fra loro la confezione completa della “Beatles Collection” nel suo cofanetto originale, posters compresi e contengono anche il dimostrativo “Rarities”, non in vendita da solo, con l’ultima produzione: “The Withe Album” che parafrasando il compianto fantozzi ritengo “una cagata pazzesca” a parte l’ultimo brano che si intitola (sarà un caso?) “Good Night”. Quello invece che mi ha piacevolmente sorpreso è stata l’esecuzione, solo strumentale, effettuata con l’orchestra di George Martin che era anche il loro arrangiatore e produttore, di “Yellow Submarine” che chiude l’omonimo LP, aperto dalla versione cantata e più conosciuta. Sembra quasi una sinfonia.  Devo dire che non sono mai stato un appassionato del quartetto anche se devo riconoscere che mi piacciono i loro pezzi più conosciuti e popolari. Il bello, mi sembra, stia nel valore simbolico e collezionistico della raccolta.
Questo lavoro mi occuperà moltissimo tempo tra la registrazione e la classificazione: il semplice passaggio è semplicissimo, quello che è più complicato e lungo, sarà trascrivere l’elenco dei dischi con relativi interpreti e “pezzi” eseguiti che dovrò fare in un documento Word a parte. Ma tanto sono in pensione e spero che il tempo mi basti.









Un caro ricordo da due miti della musica cubana


domenica 2 settembre 2018

Sono passati 29 anni da quel volo maledetto

Sono passati 29 anni da quel tragico 3 settembre, un volo Avana/Milano, carico di turisti che si scambiavano felicemente le loro impressioni sulle belle vacanze passate,mai arrivato e quasi nemmeno partito, purtroppo. Ma il triste ricordo è ancora vivo in molti di noi. Specialmente a parenti ed amici.