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lunedì 27 novembre 2023

Ritorno alla realtà

Sono tornato all’Avana per fare i conti con la carestia e l’inflazione, non certo con la mancanza di calore umano sotto tutti gli aspetti, perché no? Anche negativi che fanno parte della vita. Del “mondo sviluppato” a parte l’opulenza e l’offerta di ogni tipo, per chi può permettersela, dove si arriva a pagare la bellezza di 385 euro per un biglietto d’ingresso alla semifinale di un torneo di tennis a gioco iniziato e alla biglietteria, niente bagarinaggio, ho scoperto la inarrestabile avanzata di sistemi alienanti dove è quasi impossibile contattare una persona fisica responsabile di un servizio, ma ci si deve affidare a una tastiera che passa da un’opzione prefigurata all’altra e se il “caso” esce dagli schemi sono dolori perché all’ultimo contatto digitale risponde un operatore/trice, il più delle volte molto gentile che però con risposte generiche non è in grado di risolvere il problema, non volendo o potendo metterti in contatto con chi potrebbe, probabilmente, farlo. L’esperienza costosa in tempi e denari l’ho avuta con l’Ambasciata degli USA per la quale ho dovuto spostare la data di rientro pensando di avere margini di tempo di sicurezza, ma al colloquio prenotato (a Roma per diminuire i tempi di attesa) mi è stato detto che al momento non potevano concedermi il visto dato che avevano bisogno di “informazioni supplementari” e il tempo di attesa qualora le avessi fornite era indeterminato invece della settimana prevista per la restituzione del passaporto vistato. Dopo qualche giorno mi hanno inviato un questionario al quale rispondere…con domande, banali, già comprese nel primo questionario presentato e che se in qualche caso fossero state imprecise o riassunte si potevano chiarire nel corso del colloquio con l’addetta consolare che ha semplicemente preferito fregarsene del prossimo rimettendo tutto nel calderone impersonale. Inutile dire che le successive richieste di chiarimenti telefonici è caduta nel baratro ella digitalizzazione. Nel frattempo, per ottenere il visto che dopo le “informazioni supplementari” avrei dovuto inviare sono stato invitato a inviare i passaporti al Consolato di Roma, ma per mancanza dei tempi necessari sono rientrato dovendo inviare i passaporti per DHL a Roma con restituzione a Milano da dove me dovrebbe rispedire a Cuba un mio nipote delegato al ritiro.

Oggi sono andato alla sede DHL dell’Avana indicata sul web: avenida 1ra angolo con la calle 26 dove, una volta arrivato ho visto un edificio fatiscente con insegne DHL, ma un foglio manoscritto apposto all’ingresso, sbarrato, diceva di rivolgersi alla calle O n° 198. Arrivato in loco alle 11.54 un altro cartello diceva “chiusura per pranzo dalle 12 alle 13”. C’erano già alcune persone in attesa pertanto presumo che abbiano chiuso abbondantemente prima dell’ora prevista. Una volta chiesto chi era la persona che mi precedeva nell’attesa mi sono accinto ad attendere. Alle 13 hanno riaperto e ammesso 2 persone, alle 13.30 non erano ancora uscite e un’incaricata del servizio si è affacciata dicendo che non essendo disponibili una quantità di buste sufficienti si arrivava ad accontentare un numero limitato di utenti, manco a dirlo fatta la conta delle spedizioni che nel caso di qualcuno erano pi di una, sono rimasto fra gli esclusi e invitato, se volessi, a recarmi alla sede centrale sita nell’avenida Vento in corrispondenza con la avenida Camaguey, sede non presente tra i recapiti DHL dell’Avana sul web. Giunto in tempo prima che chiudesse alle 16 (sul web dicono che il servizio è fino alle alle 18) ho avuto la fortuna di avere solo due persone davanti che comunque hanno superato l’ora nel tramite facendomi uscire vittorioso alle 16.30 e il serviio continuava fino a esaurimento dei clienti presenti. Bentornato a Cuba!

venerdì 17 novembre 2023

Asilo politico concesso in allegria...altra considerazione

Probabilmente nessuno, però, ha informato l'avvocato che pure è amico di Lincoln Diaz Balart che questi "allegri" rifugiati poliici possono essere un ottimo veicolo di propaganda contro il regime cubano e a favore del Paese delle Libertà e della Democrazia. Dovrebbero però manfestarlo meglio anche con gli altri richiedenti l'ingresso comune e corrente...

martedì 14 novembre 2023

Asilo politico concesso in allegria

Un avvocato della Florida ha promosso un ricorso riguardante i cittadini cubani richiedenti asilo politico negli USA e che una volta ottenuto tornano tranquillamente a Cuba anche più volte all'anno in vacanza o a trovare e rifornire i parenti. La richiesta è volta a ottenere il divieto di "rifugiati politici" di recarsi a Cuba o in subordine vietarne il reingresso negli USA.

Ingenuità degli americani che fanno tante difficoltà a richiedenti "comuni" di visto provvisorio e poi elargiscono rifugi politici senza evidentemente indagare a fondo i motivi della richiesta. Altra furbizia, cosa di cui i cubani sono generalmente abituati a fruire.

L'asilo politico si dovrebbe dare a persone che dimostrano di essere fuggiti da un posto dove rischiavano gravi conseguenze per la loro incolumità o addirittura per la propria vita. Come può una persona con tali condizioni tornare, poco tempo dopo e ripetutamente, in un Paese dove correva questi rischi? Una volta a Cuba come mai non vengono imprigionati con le peggiori conseguenze? Evidentemente a Cuba non conoscono lo "status" di residenza del passeggero che per le autorità locali ha avuto la residenza comune e corrente che non prevede particolari riguardi come nel caso dei rifugiati politici, altrimenti non finirebbe tanto allegramente.

 

venerdì 10 novembre 2023

Milano, oh cara!

Sono andato via da Milano nel 2009 e ci sono tornato un paio di volte fugacemente, questa volta che ho più giorni a disposizione mi sto rendendo conto dei grandi cambiamenti avvenuti. Negozietti e botteghe trasformati in ambienti di lusso nelle principali arterie commerciali. ma non solo, cinema scomparsi, nei quartieri più popolari massiccia presenza di commerci extracomunitari. Tornando

dalle parti di dove sono nato, viale Abruzzi 82 a pochi metri da Piazzale Loreto, quasi non riconoscevo i "miei" ambienti. Il bar di via Pecchio è diventato un ristorante di specialità dell'Italia centrale, la latteria dell'amico Tonino adesso è una boutique di gioielli!!! Gli unici che sono sopravvissuti, con gli ammodernamenti del caso, sono la Farmacia del dottor Ambreck e il laboratorio di riparazione Elettron Radio, ma non ho scoperto se c'è stato un cambio (probabile) di proprietà. Mi ha colpito anche la mancanza di educazione civica da parte dei numerosi ciclisti e guidatori di monopattini, abbastanza superiore a quella "di una volta" la cui presenza. specie sui marciapiedi era di certo meno numerosa.

Proprio vero che il progresso vuole le sue vittime.

 

martedì 7 novembre 2023

Una bella giornata

Come avrebbe detto Renato Pozzetto: una bella giornata. Sveglia alle 4.30 per essere all'ambasciata americana, a Roma, alle 10.30. La nostra amata capitale è sempre un casino, specialmente con la pioggia come oggi. Arrivati per tempo ci hanno fatto mettere in coda con una 30ina di persone davanti, poi, verso le 11 hanno chiamato chi aveva appuntamento alle 10.30 e bontà loro, ci hanno fatto passare. Di tutta la documentazione richiesta non serviva praticamente niente. Una volta chiamati, assieme, a uno degli sportelli consolari ci è toccato quello di una gentile signora con modi da vipera cortese. Dopo le domande di routine ci ha detto che per poter approvare i visti doveva chiedere "informazioni" ulteriori dal momento che siamo residenti a Cuba, cosa che avrebbe richiesto almeno 180 giorni!!!!! Pensano che dopo 15/20 viaggi negli USA a 79 anni possa andarci per fare atti terroristici o propaganda comunista... Abbiamo buttato un sacco di soldi e sprecato un bel po' di tempo per niente. Grazie Donald Strunz, lo dobbiamo alle tue brillanti trovate.

PS: Arrivato a casa ho ricevuto una mail dall'Ambasciata che mi chiedeva di compilare un modulo (allegato) in perfetto inglese dal quale ho capito, fra le altre cose che mi chiedevano in che Paesi sono stato negli ultimi anni e i dati dei iei datori di lavoro negli ultimi 5 anni, quando ho detto all'intervistartrice che sono pensionato dal 2009...comunque ci vogliono 6 mesi per avere queste informazioni che avrebbero avuto direttamente nell'intervista?

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domenica 5 novembre 2023

Confusione

Anche noi vecchi siamo stati giovani e molti di noi estremisti. Purtroppo una legge di natura ci porta a conclusioni avventate, senza ombra di ragionamento. Nelle varie manifestazioni di questi giorni sono emerse posizioni veramente non ragionate rispetto alle idee che si professano. Se si può considerare giusto manifestare contro l'eccesso di legittima difesa dello Stato d'Israele che d'altra parte mira a eliminare non i palestinesi, ma i terroristi di Hamas che si serve vigliaccamente del popolo per farsi scudo. 

Un compito praticamente impossibile perché tra i giovani e bambini vittime di questa rappresaglia ne cresceranno molti che a loro volta alimenteranno l'odio smisurato e giustificato, da loro punto di vista, per lo Stato d'Israele creando altri Hamas. Una via senza uscita che a questo punto bisognerebbe quantomeno limitare. Giusto, quindi, manifestare per far cessare lo stato di guerra, ma è giusto manifestare biecamente in appoggio a un mondo islamico dove c'è una forte componente estremista e fondamentalista che è all'antipodo delle libertà che difendono questi giovani (e non) "di sinistra"?

Si mescola il diritto alla vita e contro la guerra inneggiando a sistemi politici imbevuti di fondamentalismo religioso che negano, tutti o quasi, i princìpi di libertà e uguaglianza in cui questi giovani (e non) credono.

Pertanto ritengo legittimo manifestare per le cause giuste e urgenti, ma non per vedere la scomparsa di uno Stato che bene o male entra in questo abbozzo di Democrazia di cui facciamo parte e vogliamo perfezionare, a favore di regimi o forme religiose oscurantisti e fortemente retrogradi in netto contrasto con le idee progressiste che si vogliono portare avanti.

giovedì 2 novembre 2023

Occhio per occhio...

Quello che sta succedendo nella striscia di Gaza non ha parole per essere definito, non conosco aggettivi adatti e “orrendo”, “disumano” o “catastrofico” rimangono corti. Senza dubbio è semplice e anche ovvio dire che Israele sta compiendo eccessi di legittima difesa, ma con le continue minacce di Hamas che continuano nonostante i massacri perpetrati da loro che hanno provocato la reazione di estrema violenza, come dovrebbe difendersi dalle prospettive di annientamento continuamente profferite dagli assassini?

Allora, se la mano armata è quella di Israele, il mandante è Hamas che non significa “i palestinesi” che comunque hanno lasciato che questo movimento di assassini oscurantisti abbia potuto prosperare e tenere rifugio in mezzo a loro.

Perché non si organizzano in esercito regolare e combattono a viso aperto in una guerra che seppure sempre l’ultima risorsa e certamente meno catastrofica?

Certamente non ci sarò più, ma ricordo gli avvertimenti di Oriana Fallaci anche per noi europei dato che vedeva arrivare una Eurabia, giusto per capire chi è più espansionista.

          E intanto l'antisemitismo che si credeva dimenticato, è              rinato.