Facendo seguito alla cortese segnalazione ricevuta, pubblico il link dove si trova un informazione più completa sull'Artista e sul contenuto della mostra.
https://www.clp1968.it/mostra/ivan-falardi-eyes-in-havana/
parliamo di Cuba in modo diverso dal solito, ma anche d'altro: costume, società, sport e cultura non solo di Cuba
Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
+28° | +29° | +29° | +28° | +29° | +29° |
+24° | +24° | +24° | +24° | +24° | +24° |
Facendo seguito alla cortese segnalazione ricevuta, pubblico il link dove si trova un informazione più completa sull'Artista e sul contenuto della mostra.
https://www.clp1968.it/mostra/ivan-falardi-eyes-in-havana/
Trenta giorni ai falchi Usa per strangolare Cuba–
Roberto Livi, L’AVANA, 03.07.2025 Usa-Cuba Nuova stretta e sanzioni nel memorandum del presidente statunitense Più che annunciato, è stato diffuso il memorandum presidenziale con il quale Trump chiede alla sua amministrazione di stabilire nuove sanzioni per strangolare Cuba. L’avviso era giunto chiaro la settimana scorsa quando il segretario di Stato, il cubano americano Marco Rubio, aveva imposto all’Organizzazione degli Stati americani (Osa) di eleggere la “profuga” cubana Rosa Maria Payá come membro del Commissione interamericana per i diritti dell’uomo. Pena l’uscita degli Usa e la fine dei finanziamenti all’Osa, organizzazione che Fidel Castro aveva definito il «ministero delle colonie» degli Usa. LA GIOVANE PAYÁ – a differenza del padre Oswaldo morto a Cuba in un incidente – è nota per essere stata creata e finanziata dalla contra e dalla Cia e ha sempre usato la leva (in senso unilaterale) dei diritti umani contro il governo dell’Avana. La sua elezione sbandierata a suon di fanfare dagli anticastristi di Miami – annunciava appunto tempesta per Cuba. Il memorandum presidenziale l’ha scatenata. Trump ha dato trenta giorni ai suoi falchi per trovare misure che portino alla fine del socialismo cubano. Il lasso di tempo relativamente lungo (rispetto alle roboanti affermazioni di The Donald circa la sua capacità di far finire la guerra in Ucraina in un paio di giorni e sistemare il Medio oriente in breve tempo) è dovuto al fatto che già nella sua prima amministrazione il presidente aveva emanato più di duecento sanzioni – che si aggiungevano al sessantennale embargo – per strangolare Cuba. La più letale delle quali era il nuovo inserimento di Cuba nella lista nera dei paesi che favoriscono il terrorismo. Misura mantenuta dal presidente democratico Biden, nonostante il Dipartimento di Stato avesse dichiarato l’aperta collaborazione dell’Avana in termini di lotta alla droga e al terrorismo. Trovare nuove sanzioni e misure aggiuntive per abbattere il governo cubano dunque si presenta come un compito complicato. Anche se le direttive sono chiare: colpire dove fa più male, turismo e missioni mediche cubane all’estero. Oltre, naturalmente, nel campo del rispetto dei diritti umani (repressione dell’opposizione e della libertà di espressione) che però si annuncia come un’arma spuntata, vista la politica autoritaria di Trump e soprattutto la sua ossessione anti immigrazione che l’ha portato ad annullare i privilegi per anni concessi ai profughi cubani, 300.000 dei quali oggi corrono il rischio di essere espulsi a forza dagli Usa, per decenni da loro considerati il paradiso della democrazia. LA DRAMMATICA SITUAZIONE di Cuba – definita una «policrisi» dagli economisti locali visto che da tre anni l’isola è in recessione, il turismo in crisi, l’inflazione rimane alta e difficilmente controllabile e il sistema di produzione di energia elettrica sull’orlo del collasso– è però un obiettivo vulnerabile. Uno strangolamento delle rimesse, il blocco del turismo dagli Usa (soprattutto di cubano-americani) e l’accusa di «moderno schiavismo» rivolta ai medici cubani inviati in missione all’estero sono gli obiettivi più sensibili indicati nel memorandum. Sono obiettivi che colpiscono direttamente la popolazione dell’isola, più che la sua classe dirigente. Ed è questa la denuncia principale sollevata sia dal ministro degli Esteri Bruno Rodriguez – «sono sanzioni che colpiscono l’intero popolo cubano» – sia dal suo vice Carlos Fermandez de Cossio – «un tentativo di screditare le missioni umanitarie mediche di Cuba». Lo scopo, dunque, è quello di sempre: provocare fame e disperazione nella popolazione cubana per indurla ad abbattere il governo. Il problema da sempre irrisolto dalla contra statunitense è che non vi è in Cuba un’opposizione organizzata che abbia un «programma di transizione verso la democrazia». L’OBIETTIVO DELLA CONTRA di Miami e dei vari presidenti statunitensi, da Eisenhower in poi, è sempre stato quello abbattere il socialismo cubano, non favorire un possibile cambiamento democratico nell’isola. Dunque una geopolitica imperiale. Alla quale la dirigenza cubana risponde sullo stesso terreno. In previsione del memorandum capestro di Trump, il presidente Miguel Díaz-Canel ha cercato, con missioni politche, di rinforzare i vincoli politici e commerciali con la Russia (trovando Putin ben disposto a contromisure verso gli Usa) e più recentemente con la Bielorussia. Oltre a ottenere una forma di associazione al gruppo dei Brics+ che potrebbe garantire a Cuba uno spazio geopolitico non controllato dal dollaro. © 2025 il manifesto – copia esclusivamente per uso personale
|
08:23 (3 ore
fa) |
|
||
|
Buongiorno
Aldo,
sono Ilenia
Rubino dell’ufficio stampa CLP Relazioni Pubbliche, piacere di conoscerla, io
la disturbo perché stiamo seguendo la comunicazione della mostra del fotografo
bergamasco Ivan Falardi Eyes in Havana alla FAC
Fábrica de Arte Cubano all’Avana, Cuba, fino al 31 agosto.
Si tratta di una mostra personale, con oltre 300 opere stampate su ChromaLuxe,
che dialogano con l’architettura industriale del polo artistico
multidisciplinare della capitale cubana e che riflettono, mediante la tecnica
del Light Painting, sull’idea della visione.
La mostra è
curata da Patricia Silverio Guzmán e gode del patrocinio
dell’Ambasciata d’Italia a L’Avana.
A questo link potrà trovare
materiale stampa e immagini.
Spero possa
essere di suo interesse per una segnalazione sul suo blog e non esiti a
scrivermi per qualsiasi cosa.
A presto e un
caro saluto,
Ilenia
Ilenia Rubino
CLP Relazioni Pubbliche
Via Fratelli Bronzetti 27
20129 Milano
M. +39 333 2238560
T. +39 02 36755700
...
La situazione è ogni giorno più difficile, l'interno del Paese è praticamente paralizzato con l'assenza di energia elettrica per oltre 20 ore al giorno. All'Avana dove sarebbero programmate 4, sono già diventate 5 eal di fuori della programmazione altre interruzioni a singhiozzo, specie nelle ore notturne quando non si possono usare condizionatori o ventilatori, che raggiungono le 12 ore.
Adesso circola la voce che sembra fondata, per cui tra breve i consumatori, oltre un limite non ancora stabilito, dovrebbero pagare l'eccesso in dollari. E chi non li ha, cosa fa? resta al buio?
La "dollarizzazione" del Paese sta diventando una cosa seria, specie per noi residenti che riceviamo rimesse che non ci vengono considerate "valuta reale" e in pratica saranno inutilizzabili fra breve.
Il bello è che qua fino a non molti anni fa, chi era in possesso di un solo dollaro finiva in galera...
Veramente chi ha posti di responsabilità non ne dimostra nessuna, non so se volontariamente o no. Con l'acuta crisi dei trasporti che c'è ormai da diversi anni si è il taxi collettivo soprannominato "Gazzella" da 12 posti a sedere che ha un percorso prestabilito suddiviso in tratte da 5 Pesos ciascuna con fermate facoltative sia per salire che per scendere. In poco tempo questo parco macchine è sceso paurosamente di unità circolanti, seppure in qualche modo risolvono i problemi seppure con lunghe code e attese.
Chiedo umilmente scusa se questo mio sfogo avviene in un momento in cui il Mondo è in serio pericolo e ci sono popoli che per motivi giusti o sbagliati che siano stanno soffrendo pene incredibili, specialmente dopo le due Guerre Mondiali e con lo spettro di una Terza col nucleare...
Oggi sono andato alla Marina Hemingway dove resistono le rivendite in MLC per i poveracci che ricevono le rimesse bancarie in valuta che non vedranno se non col binocolo. Un centro turistico molto importante e luogo di attracco per le imbarcazioni dei visitatori che arrivano via mare. Le rivendite in MLC all’Avana stanno scomparendo a vista d’occhio e di questo passo non so cosa ne faremo dei nostri NON soldi. Quello che è strano è che un posto così, se non il primo, avrebbe dovuto essere fra i primi a subire questa trasformazione proprio in virtù delle persone che riceve, attrezzate di valuta contante e di carte di credito che però se rilasciate da banche statunitensi non si possono usare per effetto dell’embargo.
A
parte questa singolarità non da poco, visto che stanno “dollarizando” il resto
dell’Avana dove possono accedere tutti, dopo aver camminato per quasi mezz’ora
sotto il sole cocente e con carrello della spesa al traino, arrivando alle
17.15 ho trovato i negozi chiusi e con le luci spente. Pensando fosse causa di
un “apagòn” seppure pensai che fosse strano dato che la Marina è nel mio stesso
gruppo e a noi è toccato questa mattina, ho chiesto informazioni e mi hanno
detto che lì i negozi (prevalentemente per turisti) chiudono alle 17…senza
parole, anzi parolacce.
Ma è
possibile?
Un’altra
delle tante “perle” cubane è quella dell’uso di Internet, dopo gli annunciati
aumenti delle tariffe sui cellulari con paventato arrivo del pagamento in
valuta…c’è quello della telefonia fissa e con modem. Siccome non esistono
tariffe “flat” si deve pagare una quota che varia a seconda di quante ore, al
mese, si prevede di usare la connessione, ma se uno cerca di non restare corto
e chiede il massimo, pari a 120 ore, non si vede accreditato l’eventuale
restante per il mese successivo, ma semplicemente lo perde. Adesso con i tagli
di energia che impediscono l’uso del modem per molte ore al mese diventa
praticamente una truffa. Io poi che sono stato via poco più della metà del mese
per il viaggio in Italia, faccio un bel regalo a Pantalone. Non ho potuto
chiedere meno ore perché avevo già fatto un versamento precedente per diversi
mesi, senza immaginare la possibilità del viaggio in Italia.
Allora:
diamo tutta la colpa all’embargo o alle teste di economisti e responsabili
economici dei servizi e dei politici che dovrebbero emettere leggi e
regolamenti ragionevoli? Possibile che la Rivoluzione sia diventata solo
Involuzione?
Ci sono delle persone che svolgono dei servizi pubblici o comunque diretti al pubblico che si avvalgono della loro qualifica per fare il bello brutto tempo a favore o a danno degli utenti del loro servizio. Non sono certo uno psicologo, ma mi viene da pensare a certi abusi grossi e piccoli che certe persone si arrogano.
Queste riflessioni mi vengono dalle
due ultime partenze dall'aeroporto di Linate e i soprusi commessi da addette al
check-in dei passeggeri. La prima, di cui credo di aver già parlato è stata
quella di una addetta ai servizi per Iberia che mi ha lasciato a terra perché
non riuscivo ad aprire, col cellulare, una dichiarazione per l'ingresso a Cuba
dove sono residente e non turista, che non è un DOCUMENTO, ma una semplice
dichiarazione che viene richiesta, è vero, dalle autorità cubane per l'ingresso al Paese, ma che può essere tranquillamente essere fatta durante il, lungo,
viaggio. A Linate non so perché, il collegamento wi-fi non funziona o comunque
è difettoso, come ho potuto constatare anche in questa seconda occasione, ma
per fortuna senza subire danni. Ebbene questa "signora" si è arrogata
le funzioni delle Autorità migratorie cubane e mi ha lasciato a terra per due
giorni impedendomi di andare a casa mia, dato che non c'erano altri voli e con la coincidenza a Madrid del volo
successivo con un'attesa di 18 ore. Al di là del sopruso, ma se qualcuno non ha
le possibilità economiche e/o logistiche cosa fa? Il tutto per nutrire l'ego di
una persona evidentemente frustrata che non dovrebbe avere accesso a un
servizio tanto delicato. Inutile dire che presentare un reclamo "a
posteriori" con le linee aeree è quasi impossibile al di là dello
strombazzato servizio online che non risolve niente così, se si riesce, come
quello telefonico. Il vis a vis nemmeno sognarlo.
Questa volta, seppure immensamente
meno grave, mi è capitato un disguido con Air France la cui addetta agli imbarchi non mi ha
permesso di salire con i trolley. Uno dei due, forse, era leggermente fuori
dallo standard, ma l'altro col quale ho sempre viaggiato, sicuramente no. Bontà
sua, mi ha imbarcato i bagagli in stiva gratuitamente, ma siccome erano sprovvisti di
lucchetto sono dovuto ricorrere al sevizio di protezione dei bagagli con
avvolgimento nella plastica e naturalmente pagare per questo servizo. La parte
"piacevole" è che abbiamo potuto viaggiare senza pesi superflui da
trascinare, ma nei trolley c'erano anche cose che potevano servire durante il,
lungo, viaggio come, ad esempio, il caricatore del telefono.
Certo ognuno di noi ha dei
problemi, magari anche psichici, ma chi è addetto a un servizio col pubblico
dovrebbe essere attentamente selezionato, anche con visite da psicologi. Ma i
danni non li pagano loro e le linee aeree risarciscono solamente per smarrimento
bagagli o eventi molto più gravi. Il mio appiedamento per quasi quattro giorni
è stata cosa da ridere.
Siamo tornati alle difficoltà quotidiane. Non è che io sia masochista perché non godo del dolore o delle difficoltà, ma purtroppo le alternative sono nulle o quasi. Arrivati in aeroporto in cda a un volo proveniente dalla Germania ci siamo trovati in un salone pieno zeppo di persone in attesa del controllo passaporti. Ci sono oltre 20 postazioni, ma quelle aperte erano 5...L'aeroporto dell'Avana non è certo un hub importante e i voli sono in continua diminuzione, ma è possibile che quei quattro gatti che arrivano e per effetto dei fusi orari magari si ritrovano in uno spazio ristretto di tempo, non abbiano un servizio adeguato? Delle 20 e più postazioni non se ne potevano abilitare, stando stretti, almeno la metà? No, a Cuba la coda è bella, così come quella per i controlli di sicurezza che all'arrivo non hanno molto senso dal momento che si scende da velivoli per il cui accesso si era già stati ispezionati alla partenza...
Oggi è un altro giorno e
l'"apagon" programmato (la sospensione del servizio elettrico) nella
nostra zona era previsto dalle 11 alle 15 e a quell'ora...paff! la luce fu, ma
alle 15.02...altra sospensione durata fino alle 18. Questa cosa potrebbe essere
chiamata il danno e la beffa, lo scherzo da prete o in altri cento modi, per me
è una presa per il culo perché se è necessario, per le note ragioni prolungare
il disservizio, ebbene sia, ma non riattivatelo per due minuti per poi
sospenderlo di nuovo. La morale, la conosco: chi causa è del suo mal pianga sé stesso.
Fatte le debite proporzioni, storiche, politiche, ideologiche, geografiche e tecnologiche viene alla mente di paragonare la Mosca del 1950 (e dintorni) con la Los Angeles del 2025, dove uno "Stalin in pectore", a capo della autodefinita maggior e miglior Democrazia del Mondo, ha scatenato le forze dell'ordine contro i cittadini che non condividono le sue idee e non concordano con i suoi provvedimenti. Il peggio è che queste proteste rischiano e in qualche caso (New York) di espandersi per tutto il Grande Paese. Solo dopo pochi mesi o settimane, gran parte dei cittadini nordamericani si sono ricreduti o si stanno ricredendo sul fatto di aver concesso un secondo mandato a Trump, vedendo che le sue sparate propagandistiche sulla politica e l'economia interna e internazionale si sono rivelate bufale clamorose come le presunte cessazioni delle guerre in Ucraina e a Gaza, oltre al paventato miglioramento economico che al momento è invece un peggioramento. Meditate, americani, meditate.
Sono tornato a Milano dopo pochi mesi e forse per la stagione più favorevole, mi sono reso conto dei miglioramenti urbanistici, estetici e dei servizi pubblici di trasporto. È aumentato il verde e l'edilizia è meno aggressiva e più adeguata all'ambiente circostante.
Con grande dispiacere di Salvini e i suoi alleati ho
notato, impossibile non farlo, la grande presenza straniera specialmente nelle
zone più esterne o periferiche. Se effettivamente un po' dispiace veder
scomparire l'anima meneghina della città col suo dialetto, usi e costumi,
bisogna riconoscere che il progresso e la civiltà umana hanno i loro diritti e
il Mondo, nella sua totalità appartiene all'uomo e non dovrebbe avere
differenze di lingue e religioni, così come non dovrebbero esistere confini.
In occasione del mio soggiorno ho usufruito del
diritto di votare per i 5 referendum sulle Leggi del lavoro e per
l'acquisizione della cittadinanza.
Mi ha meravigliato, fino a un certo punto, la scarsa
affluenza alle urne e mi viene spontaneo chiedermi se il voto sia solo un
diritto o anche un dovere. Mi sono anche chiesto perché resiste una norma
prevista, credo, dalla Costituzione per cui deve esistere un "quorum"
per cui si deve raggiungere la metà più uno degli aventi diritto al voto perché
il risultato abbia valore.
Mi sembra ingiusto che chi non vada a votar abbia più
o almeno altrettanto valore di chi lo fa e che automaticamente la richiesta
fatta al Popolo venga annullata. Non è detto che la maggioranza chi non si
presenta sia favorevole al "no" e comunque chi è di questo parere si
scomodi e vada a votare come da suo diritto e dovere. Più giusto ed equo
sarebbe che sia ascoltata la voce dei cittadini che svolgono questo compito con
coscienza e che si tenga conto della maggioranza dei voti validi, siano quanti
siano.
Indubbiamente questa situazione è stata creata dalla
disaffezione alla politica che è andata aumentando, particolarmente negli
ultimi anni, iniziata con l'Era Craxi/Berlusconi, dovuta anche alla mancanza di
leader capaci e credibili. Un vero peccato per la Democrazia.