Come
molti sanno, le strade dell’Avana sono in gran parte disastrate. Ci sono buche
che ho visto crescere come bambini, anno dopo anno. Alcune si sono trasformate
i piscine o anche in voragini, tanto che so pensando di creare una “Mappa delle
buche dell’Avana”. Le più pericolose, per uomini e mezzi sono quelle, insidiose
che si trovano in presunte “strade principali” o “ben tenute”. Di colpo, specie
col buio, o con la pioggia scrosciante che ricopre i manti stradali, ci si
trova dentro con buona fortuna di gomme, cerchioni e ammortizzatori, se si
transita in auto. Per le moto possono essere vere e proprie trappole mortali.
Nelle strade secondarie, specialmente nei quartieri periferici è d’obbligo il
passo d’uomo dal momento che sono veri e propri percorsi di guerra.
Chi
percorre spesso un determinato itinerario ha imparato a sapere dove si trovano,
ma se si è distratti o si passa per la prima volta? Senza contare che con la
grande umidità,ne sorgono anche nuove, come funghi capovolti. Ogni tanto ne
tappano qualcuna, magari lasciando aperte altre adiacenti. La domanda
inquietante è se per caso in “quella” sia successo qualche incidente grave o a
qualche personalità “importante”.
Negli
ultimi annni si sono visti lavori stradali che un tempo erano sconosciuti e molte
strade sono state completamente riasfaltate, ma il risultato è ancora
insufficiente, specialmente in importanti arterie di quartieri come Playa, per
esempio, ma non solo. La qualità dell’asfalto e a volte la mano d’opera non
sono poi delle migliori e col clima tropicale, spesso, durano come le rose (di
una volta). In più di un occasione si asfalta sopra l’asfalto esistente, senza
raspare gli strtat preesistenti, pertanto con poca efficacia e lasciando
profondi dislivelli (buche) dove esistono chiusini.
Al di la dei rischi per
l’incolumità di cui sopra, però, il folklore dove lo mettiamo?
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