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mercoledì 20 febbraio 2013
martedì 19 febbraio 2013
lunedì 18 febbraio 2013
Yoani Sànchez in Brasile
Il lungo viaggio di conferenze della blogger Yoani Sànchez è iniziato dal Brasile dove è stata accolta non troppo amichevolmente, con fischi e grida di "Cuba sì, yanquis no"...
Film cubano vince il premio Goya
Il film cubano "Juan de los muertos", del genere "horror", ha vinto il Premio Goya come miglior pellicola latinoamericana. Il premio viene consegnato annualmente ddl''Accademia del Cinema Spagnolo. L'opera cubana è stata preferita, nell'ordine, alla paraguayana "7 cajas" di Juan Carlos Maneglia e Tana Schémbori, la messicana "Después de Lucìa" di Michel Franco e l'argentina "Infancia clandestina" di Benjamin Avila.
domenica 17 febbraio 2013
sabato 16 febbraio 2013
Cuba e le telenovelas 2
Anche Cuba ha la sua produzione di telenovelas, in media 2/3 all’anno. Seppur seguite da una discreta parte del pubblico non hanno la “presa” che offrono quelle d’importazione. Sono, generalmente storie di vita quotidiana che non hanno il ritmo e le ambientazioni di queste ultime perciò il telespettatore non si sente attratto più di tanto dalle vicende. Fra quelle che ho avuto modo di vedere, le produzioni migliori sono state quelle in costume ed in modo particolare quella che ha riscosso maggior successo credo sia stata “Sol de batey”, una saga proposta nei primi anni ’80, alla quale hanno preso parte molti dei migliori attori del piccolo e grande schermo, far cui Veronica Lynn, Susana Pérez, Ramoncito Velòz e le giovani (allora) Luisa Maria Jimenez e Irela Bravo raccontando le scene di vita in una piantagione di canna da zucchero con gli intrecci di storie tra padroni bianchi, spagnoli e schiavi negri dalla più o meno recente origine africana. Quasi sempre le novlas cubane sono accompagnate da un’eccellente colonna sonora con musiche dei titoli di testa e di coda, composte ed eseguite dai migliori musicisti cubani che si trasformano in grandi successi con vita decisamente superiore alla telenovela che hanno presentato.
venerdì 15 febbraio 2013
Carromero in libertà (con braccialetto elettronico)
Secondo quanto riferisce “El Pais” di ieri (15 febbraio), Angel Carromero, condannato a Cuba, il 22 luglio scorso, a 4 anni di detenzione per omicidio colposo, essendo stato ritenuto colpevole di aver causato l’incidente in cui morì il dissidente cubano Osvaldo Payà e risultarono ferite altre persone, fra cui lo stesso Carromero, dopo essere stato estradato, il 14 dicembre scorso, in Spagna per compiere la quasi totalità della pena nel suo Paese, è stato messo in libertà con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico che segnali i suoi spostamenti. Carromero, già detenuto nel carcere di Victoria Kent, proveniente dal carcere di Segovia, godeva già da tempo del regime aperto di carcerazione per cui doveva solo rientrare la sera per dormire nel penitenziario, di giorno è impiegato presso il Comune di Madrid con uno stipendio di 4000 euro al mese.
La rapidità con cui Carromero è stato messo, praticamente, in libertà è stata giudicata “sorprendente” da diversi partiti politici ed associazioni di famiglie delle vittime della strada. Carromero, dopo mesi di “riflessione” ha presentato domanda di risarcimento allo Governo cubano per essere stato “condannato ingiustamente” e per aver presentato prove false a suo carico nel processo tenuto anche alla presenza dei diplomatici del suo Paese. In nome “della verità prima di tutto” chiede invece “un indennizzo prima di tutto”. Sembra proprio che i politici, abbiano molta somiglianza fra di loro e che alcuni, pur professandosi profondamente “democratici” e “cristiani” non abbiano ritegno a godere del proprio stato di privilegiati al contrario degli insegnamenti etici e morali proprio alla base della loro fede politica e religiosa.
La rapidità con cui Carromero è stato messo, praticamente, in libertà è stata giudicata “sorprendente” da diversi partiti politici ed associazioni di famiglie delle vittime della strada. Carromero, dopo mesi di “riflessione” ha presentato domanda di risarcimento allo Governo cubano per essere stato “condannato ingiustamente” e per aver presentato prove false a suo carico nel processo tenuto anche alla presenza dei diplomatici del suo Paese. In nome “della verità prima di tutto” chiede invece “un indennizzo prima di tutto”. Sembra proprio che i politici, abbiano molta somiglianza fra di loro e che alcuni, pur professandosi profondamente “democratici” e “cristiani” non abbiano ritegno a godere del proprio stato di privilegiati al contrario degli insegnamenti etici e morali proprio alla base della loro fede politica e religiosa.
giovedì 14 febbraio 2013
Viaggio a Milano
Da oggi, fino al 26 prossimo (forse anche primi di marzo) sono in trasferta a Milano per elezioni, dal momento che a Cuba non vi è seggio elettorale e lo Stato mette a disposizione, tramite l'Ambasciata, agevolazioni per i residenti all'estero.
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