Anche quest'altra è Cuba

Durante la recente Assemblea del Poder Popular si è parlato, fra le altre cose, del'importanza che riveste il turismo nell'economia del Paese sottolinenando che si è arrivati alla cifra di oltre 2 milioni di presenze l'anno. Certo sono molti se si comparano con le poche migliaia della fine anni '70 e inzio '80, ma sono pure sempre cifre irrisorie in senso assoluto. Purtroppo però, se sono aumentate le offerte di strutture, infrastrutture e servizi a disposizione del visitante si è invece irrigidita la prassi burocratica. Negli anni citati, ad esempio, gli italiani, svedesi e svizzeri potevano entrare  a Cuba senza necessità di visto per un soggiorno fino a 90 giorni. Oggi, qualunque straniero deve essere in possesso di visto di ingresso della validità di 30 giorni, prorogabili per altri 30 oltre ad avere un'assicurazione sulle malattie e infortuni. Se è vero che questo fornisce una piccola liquidità immediata per il pagamento dei relativi diritti, contribuisce ad allontanare molte persone che verrebbero a Cuba per periodi medio-lunghi e che invece scelgono altri Paesi molto più tolleranti in senso burocratico.
Nell'area caraibiche i Paesi che competono con Cuba per clima e attrazioni di ogni tipo sono molti egli stranieri che vi si trasferiscono anche definitaivamente, apportando valuta, sono in costante aumento. Non sarebbe utile rifletterci?

Negli "spot" televisivi vengono ripetuti, giustamente con una certa frequenza, inviti ad un uso razionale dell'energia elettrica di cui peraltro viene, ogni tanto, interrotta l'erogazione. Molte strade dell'Avana sono completamente al buio nelle ore serali e notturne mentre per contro si vedono calles e avenidas con i lampioni accesi in pieno giorno con uno spreco che sarebbe meglio e possibile evitare...