Translate

Il tempo all'Avana

+28
°
C
H: +28°
L: +23°
L'Avana
Lunedì, 24 Maggio
Vedi le previsioni a 7 giorni
Mar Mer Gio Ven Sab Dom
+28° +29° +29° +28° +29° +29°
+24° +24° +24° +24° +24° +24°

giovedì 13 ottobre 2016

Dario Fo, un'altro grande ci lascia

Proprio ieri ho pubblicato uno scorcio di ricordo della settimana che ho, in parte condiviso con Dario Fo e famiglia. Oggi mi è arrivata la notizia della sua scomparsa o che è “andato avanti” come suol dire il mio ex collega Gianfranco Peletti, con un’espressione che alleggerisce la drammaticità dell’evento.
Immagino che fonti e persone molto più autorevoli abbiano, o stiano per farlo, pubblicato “il coccodrillo” riguardante la vita e opera del grande artista e Premio Nobel per la Letteratura. Da parte mia, oltre al grande piacere e onore di averlo conosciuto, ricordo quando ero bambino e ascoltavo un programma radiofonico, di cui non ricordo il nome, nel quale faceva sketch con il suo collega e amico Franco Parenti altro grande, col quale ha condiviso lunghi anni di attività teatrale. Ricordo vagamente anche qualche film vagamente neorealista e di “bocca buona” interpretato assieme alla sua adorata Franca e sinceramente, almeno dal punto di vista fisico, mi sembrava fosse davvero una strana coppia. Evidentemente, invece, c’erano cose ben più profonde e importanti che legavano quel tipo bruttino, magro, allampanato e con i denti da coniglio a quella bionda esplosiva, la “Marilyn Monroe dei poveri”, naturalmente di allora.
Nella sua lunga vita dopo aver scelto di percorrere una propria strada, senza peraltro terminare l’amicizia, affetto e stima personale con Franco. Cominciò a scrivere e interpretare testi sempre più impegnati. Ebbe anche un lungo periodo di collaborazione con Enzo Jannacci, col quale compose molte canzoni milanesi, interpretate, fra i tanti, anche da Cochi e Renato coi quali collaborò anche nei loro testi surreali e strampalati.
A lui si deve anche il salvataggio e la riutilizzazione della Palazzina Liberty dell'ex Ortomercato, guarda caso, diventata poi roccaforte della destra che a suo tempo voleva abbatterla.
Senza dubbio la sua opera maggiore rimane il “Mistero buffo”, portato sulle scene di tutto il mondo e sempre aggiornato col passare dei tempi. Parte del testo era in legnanese abbastanza stretto, per cui alcuni dettagli erano difficili da capire anche per i milanesi. Ma erano proprio dettagli. La mimica e il “gramelot” utilizzato, rendevano comprensibile l’insieme dell’opera anche a chi parla lingue distanti dalle radici latine.
Anche lui, come molti grandi, fra i quali il principe Antonio De Curtis iniziò dalla gavetta e dalla fame, con un tipo di comicità molto semplice e ingenua, probabilmente adatta ai tempi.
Poi fu maturando sempre più, nella sua arte e nella sua vita rivolta all’aiuto dei più sfortunati con scelte, a volte estremiste che non condividevo, ma che segnano il profilo della sua grande umanità.

Non mi resta che salutarlo con una frase storica che era il tormentone del suo duetto radiofonico con Franco Parenti, ciao Dario: “poer nanu”.

Nessun commento:

Posta un commento