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sabato 22 aprile 2017
Le americanate non finiscono mai...1
Orlando è il Luna Park degli Stati Uniti, la Disney ha 4 enormi parchi tematici e la Universal 2. Solo i parcheggi hanno la vastità di diversi campi di calcio su diversi piani. Ogni giorno, in particolare nei fine settimana i visitatori, per ogni parco e i dintorni che offrono divertimenti servizi e spettacoli non a pagamento o ristoranti bar e chioschi di tutti i tipi, sono molte decine di migliaia. Naturalmente il "kitch" si spreca, come gli spazi.
venerdì 21 aprile 2017
martedì 18 aprile 2017
Vite di cubani in Florida
Durante la mia permanenza in Florida, questa volta come le altre, ho avuto occasione di imbattermi in molti cubani che hanno lasciato l'Isola per i più diversi motivi e in tempi diversi.
In questo viaggio mi sono imbattuto in un ex ufficiale della Seguridad del Estado che chiamerò Antonio, era stato destinato a lavorare sotto copertura con imprenditori stranieri e alla fine si è lasciato corrompere dalle sirene del capitalismo e a suo dire, felicemente e senza pentimenti in quanto si è creata un'ottima posizione qua, dopo aver trascorso diversi anni in altro Paese.
Quello che mi ha più colpito è stata la storia di una coppia, unita da 55 anni e le cui famiglie se ne erano andate nel 1959 in quanto non condividevano le idee di chi capeggiava la Rivoluzione. Entrambi originari di Pinar del Río, la famiglia di lei, M.A., si era trasferita all'Avana e viveva di fronte all'hotel Comodoro, la famiglia di lui, C., invece si era trasferita a Cojimar. Nel 1959, con loro adolescenti, entrambe le famiglie decisero di emigrare a Miami, in attesa di tempi migliori che pensavano non tardassero tanto.
Lui abitava in una grande casa sulla collina di Cojimar e quando la famiglia decise di rendere noto l'espatrio, la casa venne espropriata dallo stesso Fidel Castro che dopo poco tempo la consegnò a Ernesto "Che" Guevara il quale necessitava un posto tranquillo per scrivere uno dei suoi primi libri: "La guerra de guerrillas". Nel 1959, c'erano ancora relazioni diplomatiche ed economiche fra gli Stati Uniti e Cuba, seppure con i primi contrasti che però non impedivano il movimento fra i due Paesi, aerei e traghetti funzionavano regolarmente.
Nel va e vieni, durante le procedure dell'esproprio, lo stesso "Che" Guevara consentì alla famiglia di C. di portare via tutto ciò che era di loro interesse da dentro la casa e così fecero.
Anche alla famiglia di M.A. venne permesso di portare via tutte le suppellettili che ritenessero necessarie o di valore, anche affettivo. Oggi, nella loro casa di Orlando si trovano mobili, suppellettili, arredi e oggetti ormai di antiquariato, dal momento che appartenevano ai genitori o ai nonni della coppia. Adesso si godono la pensione dopo una vita da professionisti, architetto d'interni lei e avvocato lui.
Quello che mi ha colpito nei due casi, seppure per motivi diversi, è che in entrambi i casi non c'è la rabbia, l'odio o il risentimento (a volte gratuito) che manifesta gran parte dei cubani della Florida. In entrambi i casi c'è soltanto malinconia.
Nel caso di "Antonio" perché ha raggiunto il benessere e il tenore di vita che sognava, mentre nel caso di C. e M.A., probabilmente, la loro fede religiosa li sostiene nell'affrontare le esperienze di vita. Entrambi, cresciuti cattolici, hanno abbracciato la fede Mormone, essendo fra i notabili di questa comunità a Orlando con la presenza di numerosi tra figli e nipoti.
sabato 15 aprile 2017
lunedì 10 aprile 2017
San Augustin, la "Baracoa" degli USA
Ieri, domenica, ho fatto una piacevole scoperta e trascorso una bella giornata passeggiando nella prima città fondata negli attuali Stati Uniti dalla conquista spagnola. Si tratta di San Augustíne, sorta nel 1565 ad opera di Pedro Menéndez de Avilés che ne è stato il primo Capitano Generale della Corona spagnola. Quello che mi ha sorpreso di più è che si tratta (forse) dell’unica città statunitense a misura d’uomo. Pur non essendo, uno storico, architetto o studioso, mi sono reso conto che la città ha mantenuto il suo tracciato originale, con le sue strade strette che ricordano, almeno nel camminarvi, le altre città coloniali spagnole. Si affaccia su un’ampia baia che ne forma un ottimo porto naturale chiuso anche dal lungo ponte “de los Leones” levatoio al centro ed era protetta da attacchi di corsari e pirati, dalla fortezza di San Marcos, dove oggi sventola la bandiera “Dixie”, fatta costruire per la sua difesa assieme alle mura di cui si conservano solo pochi metri e non più della loro altezza originale.
Un centro storico d’attrazione turistica, in cui ogni edificio è trasformato in esercizio commerciale, artigianale, di divertimento o di cultura. In esso resiste ancora qualche antica casa di legno dei sopraggiunti coloni anglosassoni che con bandiere, cartelli e disegni rendono veramente spettacolare questa cittadina. Interessante anche la Cattedrale che al di la di essere luogo di culto è anche ricca di mosaici e opere d’arte fra le quali una riproduzione moderna dell’Ultima Cena. Sicuramente un luogo da consigliare a chi si reca in Florida per turismo, fra l’altro non si trova molto lontano, solo un pugno di miglia a nord di Daytona Beach, famosa per il suo circuito automobilistico che è stato per anni quello che ha segnato la stagione dei Gran Premi automobilistici.
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