Come volevasi dimostrare, l’ultima
delle trovate di Trumpone ha scatenato una crisi internazionale dalle
conseguenze ancora imprevedibili. Alla faccia del resto del mondo ha stabilito
che Gerusalemme è la capitale dello Stato d’Israele.
Il modo islamico si è sollevato in
massa contro questa decisione che soddisfa
quello sionista, ma probabilmente non tutto quello ebraico, mentre
quello cristiano cerca di non deteriorare, ulteriormente i rapporti con gli
Stati Uniti e Trumpati.
La città santa, come si sa, è la
culla delle tre maggiori religioni monoteiste e pertanto anche per un non
credente come me, penso debba avere il rispetto che merita. Dal momento che tra
le altre zone e luoghi di culto, delle tre fedi, esiste ancora il muro del Tempio
di Salomone, noto per la sua equità nel impartire la giustizia, non sarebbe
meglio che il mondo dichiarasse Gerusalemme “Città Aperta”, come lo fu Roma
durante l’ultimo conflitto mondiale? Di tutti
e di nessuno, dove chi lo desidera può andare a pregare in pace per il
suo Dio.
Ma se non si creano conflitti, che
gusto c’è?
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