Lo sceriffo Trumpone ha detto che
nel suo Paese c’è “un sistema giudiziario ingiusto”. Guarda caso, lo ha detto
dopo che un giudice della California ha bocciato uno dei suoi “de-cretini” volto
a distruggere uno dei provvedimenti preso da Obama, per ragioni umanitarie,
nella fattispecie a difesa di immigrati illegali.
La Trumpone Tower comincia a
scricchiolare e non solo in senso figurato, dopo i best sellers usciti nelle
librerie dipingendo, magari anche con qualche eccesso la personalità, diciamo
complessa per non dire distorta, dello sceriffo newyorkino che ha subito anche
un principio di incendio nel suo regno privato.
La sua ineffabile politica da
analfabeta del mestiere comunque prosegue imperterrita, irritando a destra e a
manca.
Sempre compiacente coi due, da lui,
trombati di origine cubana: il senatore repubblicano per la Florida Marc Rubio e
il democratico texano Bob Melendez, si accanisce ancora contro Cuba cercando di
far credere al suo elettorato e forse anche al mondo, presunte responsabilità
per il caso di altrettanti presunti maloti subiti da diplomatici statunitensi e
loro famigliari, durante il periodo di missione trascorso sull’Isola.
Nonostante la non conferma degli stessi investigatori nordamericani sulle
presunte “aggressioni foniche”, i nostri si arrampicano sui vetri dicendo che
magari non trattandosi di eventi considerati impossibili, si possa trattare di
altrettanto fantomatici virus con cui “magari un Paese terzo si è servito in
territorio cubano.”
Ovviamente il governo della maggiore
delle Antille ha immediatamente risposto affermando che Cuba è uno dei Paesi
più sicuri al mondo per chiunque e in modo particolare per diplomatici
accreditati e loro famiglie ai quali viene assicurata la maggior atenzione in
merito alla sicurezza. Resta poi da capire che cosa avrebbe guadagnato Cuba con
azioni del genere o semplicemente permettendole pià o meno consapevolmente,
dopo i piccoli passi da gigante che si erano realizzati sotto l’amministrazione
Obama. Adesso si è tornati agli anni ’60 del secolo scorso e in qualche caso
anche peggio.
Sarebbe interessante sapere se nelle
liste segrete degli incappucciati del KKK ci sia il nome, magari in codice, del
nostro parruccato Trumpone. Potrebbe essere argomento per un altro libro…
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