Erano circa le 11 di ieri, venerdì 6 maggio, quando mi trovavo in giro nel mio quartiere di Playa per fare un po’ di spesa e all’improvviso sentivo parlare di un “incendio” all’hotel Saratoga. Uno degli alberghi di categoria superiore ristrutturato nella decade del ’90 assieme ad altri immobili turistici storici. Poco dopo la voce si è trasformata in “esplosione” e la connessione a Internet è stata interrotta per non saturare la rete. Nei primi momenti del fatto, per chi non era in zona, era impossibile rendersi conto della portata di quanto accaduto e circolavano altre voci sulla possibilità di un attentato, subito scartate appena si è avuta la reale dimensione dei fatti. Un incidente. Da cosa è stato provocato? Difficile saperlo e forse impossibile: fatalità? imprudenza? disattenzione? negligenza? rimane il fatto che l’esplosione si è verificata durante lo scarico di una cisterna contenente 12.300 litri di gas liquido nei depositi dell’albergo.
Grazie ai mezzi
di comunicazione esistenti, tutti nel Mondo, hanno potuto vedere le immagini di
quello che rimane dell’Hotel Saratoga, ubicato sul lato orientale del Paseo del
Prado all’angolo della Calle Monte, dove c’è il limite dell”Avana Vecchia e di
Centro Avana. Prospiciente al Parque de la Fraternidad con la sua bella Fuente
de la India (nel senso di indigena) e a poco più di un centinaio di metri dal
Capitolio, oggi sede dell'Accademia e del museo della Scienza e Medioambiente.
Questo maledetto
incidente ha dato un saldo, ancora provvisorio, di 22 morti e 74 feriti di cui
alcuni gravi. Vittime mietute tra i pochi lavoratori dell’albergo che si
apprestavano a metterlo in condizione di una prossima riapertura dopo la
chiusura forzata dovuta alla Pandemia, ma anche fra ignari passanti tra i quali
una turista spagnola, una donna incinta e un bambino. Il Saratoga è stato
sventrato dal piano terra al quarto piano, mentre i due piani superiori seppure
danneggiati hanno resistito rimanendo però in uno stato di precario e
pericoloso equilibrio. Anche gli edifici circostanti hanno subito danni più o
meno rilevanti, tra loro un’altro storico edificio, adiacente all’albergo, sul
lato della Calle Monte: il leggendario Teatro Martí.
Due strutture
dell’epoca coloniale che difficilmente potranno essere recuperate e riportate
alle condizioni originali con un danno che oltre all’impagabile costo in vite
umane, aggiunge quello culturale e patrimoniale che per l’Avana e Cuba è
decisamente troppo.
Nessun commento:
Posta un commento