Siamo bombardati da quotidiani bollettini di guerra dall’Ucraina che la Russia ha invaso per "denazificarla", ma dove non si sono trovati campi di sterminio come quelli dove erano stati "ospitati" i parenti di Zelensky e soprattutto dalla striscia di Gaza. Le altre scaramucce mondiali non interessano l’Occidente opulento.
In merito alle notizie sulla striscia di Gaza fanno particolarmente spicco quelle provenienti dai “progressisti” che continuano a fare paragoni improponibili per cause ed effetti tra lo Stato d’Israele e il regime nazista (non merita maiuscola). Purtroppo è vero che l’esercito israeliano ha passato abbondantemente i limiti per cadere in crimini di guerra, ma altrettanto vero, purtroppo, che è uno degli effetti collaterali di qualsiasi guerra per non dire che questa guerra, Israele non l’ha di certo cercata.
Il paragone che vorrebbero far passare è veramente assurdo non solo per le proporzioni delle vittime: 6 milioni di ebrei e decine o centinaia di migliaia di omosessuali e zingari. Annientati e torturati fisicamente e psichicamente solo perché “diversi”, non per cause di guerra. Probabilmente la “diversità” riscontrata dai nazisti è che queste etnie erano molto più intelligenti di loro e ne avevano invidia (mortale). Quindi numeri e motivazione non sono assolutamente paragonabili parificando le ex vittime ai loro aguzzini.
Umanamente non è giusto che nemmeno una persona adulta, minore o lattante debba subire angherie, sofferenze e/o una morte inutile, sempre ammesso che le guerre siano “utili”, ma senza questo pretesto ancora meno.
Se da una parte quale che sia, ci sono errori o soprusi è giusto denunciarli, giudicarli, condannarli e sanzionarli, ma non con il terrorismo.
Purtroppo la mia è una voce nel deserto e gli amici “progressisti” continueranno nei loro paragoni impresentabili, ma di sicuro effetto appoggiando fra l’altro, una fazione che di “progressismo” ne ha ben poco.
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