Ci sono delle persone che svolgono dei servizi pubblici o comunque diretti al pubblico che si avvalgono della loro qualifica per fare il bello brutto tempo a favore o a danno degli utenti del loro servizio. Non sono certo uno psicologo, ma mi viene da pensare a certi abusi grossi e piccoli che certe persone si arrogano.
Queste riflessioni mi vengono dalle
due ultime partenze dall'aeroporto di Linate e i soprusi commessi da addette al
check-in dei passeggeri. La prima, di cui credo di aver già parlato è stata
quella di una addetta ai servizi per Iberia che mi ha lasciato a terra perché
non riuscivo ad aprire, col cellulare, una dichiarazione per l'ingresso a Cuba
dove sono residente e non turista, che non è un DOCUMENTO, ma una semplice
dichiarazione che viene richiesta, è vero, dalle autorità cubane per l'ingresso al Paese, ma che può essere tranquillamente essere fatta durante il, lungo,
viaggio. A Linate non so perché, il collegamento wi-fi non funziona o comunque
è difettoso, come ho potuto constatare anche in questa seconda occasione, ma
per fortuna senza subire danni. Ebbene questa "signora" si è arrogata
le funzioni delle Autorità migratorie cubane e mi ha lasciato a terra per due
giorni impedendomi di andare a casa mia, dato che non c'erano altri voli e con la coincidenza a Madrid del volo
successivo con un'attesa di 18 ore. Al di là del sopruso, ma se qualcuno non ha
le possibilità economiche e/o logistiche cosa fa? Il tutto per nutrire l'ego di
una persona evidentemente frustrata che non dovrebbe avere accesso a un
servizio tanto delicato. Inutile dire che presentare un reclamo "a
posteriori" con le linee aeree è quasi impossibile al di là dello
strombazzato servizio online che non risolve niente così, se si riesce, come
quello telefonico. Il vis a vis nemmeno sognarlo.
Questa volta, seppure immensamente
meno grave, mi è capitato un disguido con Air France la cui addetta agli imbarchi non mi ha
permesso di salire con i trolley. Uno dei due, forse, era leggermente fuori
dallo standard, ma l'altro col quale ho sempre viaggiato, sicuramente no. Bontà
sua, mi ha imbarcato i bagagli in stiva gratuitamente, ma siccome erano sprovvisti di
lucchetto sono dovuto ricorrere al sevizio di protezione dei bagagli con
avvolgimento nella plastica e naturalmente pagare per questo servizo. La parte
"piacevole" è che abbiamo potuto viaggiare senza pesi superflui da
trascinare, ma nei trolley c'erano anche cose che potevano servire durante il,
lungo, viaggio come, ad esempio, il caricatore del telefono.
Certo ognuno di noi ha dei
problemi, magari anche psichici, ma chi è addetto a un servizio col pubblico
dovrebbe essere attentamente selezionato, anche con visite da psicologi. Ma i
danni non li pagano loro e le linee aeree risarciscono solamente per smarrimento
bagagli o eventi molto più gravi. Il mio appiedamento per quasi quattro giorni
è stata cosa da ridere.