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giovedì 6 giugno 2013
Inaugurata la stagione ciclonica
Da una depressione formatasi giorni fa al centro del Golfo del Messico e che sta inviando violenti acquazzoni sulla parte occidentale di Cuba, si è formata la prima tormenta tropicale della stagione: Andrea. I suoi venti raggiungono i 95 kmh e si sta spostando verso nord-est in direzione di Tampa (Florida). Per il momento non sembra trovare condizioni favorevoli per trasformarsi in uragano, però è sempre meglio che gli abitanti della costa ovest del Golfo rimangano attenti...
mercoledì 5 giugno 2013
martedì 4 giugno 2013
lunedì 3 giugno 2013
La leggenda di Atlantide
Conversando con un amico, ho scoperto che crede alla Leggenda di Atlantide e in questo non ci trovo niente di male, moltissimi ci credono e comunque ognuno è libero di credere a quello che gli pare. Le leggende si sa, non sono Storia, ma generalmente non sono nemmeno completamente fantasie, la realtà e l’immaginazione si fondono in differenti proporzioni. Ora, nel caso specifico ho una mia teoria che naturalmente è del tutto personale e non basata su fatti concreti, scientifici o storici, ma mi sembra che potrebbe avere delle basi, quantomeno, logiche.
È accertato che prima di Cristoforo Colombo erano giunti, via mare, altri visitatori di quello che poi si sarebbe chiamato Continente Americano. Ci sono reperti che testimoniano il passaggio dei vichinghi nella parte settentrionale: l’odierno Canada e il nord degli Stati Uniti. Loro erano agevolati dalla maggior vicinanza geografica, rispetto alla rotta seguita da Colombo e la stessa Groenlandia fa “fisicamente” parte dell’America. Rimane un mistero il perché non vi si fossero insediati in modo permanente se non, probabilmente, solo alcuni di loro mescolatisi con i nativi.
Meno documentate e certe, sono le visite nella parte centrale e meridionale del continente da parte di navigatori egizi, ma ci sono indizi che potrebbero essere avvenute. Ora, la mia teoria è la seguente: visto che aztlán è una parola con cui gli aztechi indicavano la loro terra, visto che l’America centrale è una zona densamente costellata di vulcani attivi, visto che i mezzi dell’epoca non consentivano tanta precisione nelle localizzazioni, visto che le tradizioni orali possono subire anche modifiche nell’essere tramandate...non è che antichi navigatori provenienti dalla Africa o Medio Oriente avessero trovato l’America (che non si chiamava ovvamente così, allora) e assistendo a eruzioni devastanti, tornando in patria terrorizzati potessero aver riferito di aver trovato un continente “scomparso per le eruzioni”?
La presenza degli egizi potrebbe anche dare un significato alle piramidi presenti nella zona mesoamericana, con caratteristiche diverse da quelle del Nilo, ma che potrebbero essere state “interpretate” dai nativi con un loro modo di costruire (quelle di Tenochtitlán, nemmeno tanto)...
Rimane il fatto che con i mezzi tecnologici a disposizione oggi, come i satelliti per esempio, non si è mai trovata nessuna traccia di questo misterioso “continente scomparso”. Ma chi ci vuol credere ci creda, mancherebbe altro.
È accertato che prima di Cristoforo Colombo erano giunti, via mare, altri visitatori di quello che poi si sarebbe chiamato Continente Americano. Ci sono reperti che testimoniano il passaggio dei vichinghi nella parte settentrionale: l’odierno Canada e il nord degli Stati Uniti. Loro erano agevolati dalla maggior vicinanza geografica, rispetto alla rotta seguita da Colombo e la stessa Groenlandia fa “fisicamente” parte dell’America. Rimane un mistero il perché non vi si fossero insediati in modo permanente se non, probabilmente, solo alcuni di loro mescolatisi con i nativi.
Meno documentate e certe, sono le visite nella parte centrale e meridionale del continente da parte di navigatori egizi, ma ci sono indizi che potrebbero essere avvenute. Ora, la mia teoria è la seguente: visto che aztlán è una parola con cui gli aztechi indicavano la loro terra, visto che l’America centrale è una zona densamente costellata di vulcani attivi, visto che i mezzi dell’epoca non consentivano tanta precisione nelle localizzazioni, visto che le tradizioni orali possono subire anche modifiche nell’essere tramandate...non è che antichi navigatori provenienti dalla Africa o Medio Oriente avessero trovato l’America (che non si chiamava ovvamente così, allora) e assistendo a eruzioni devastanti, tornando in patria terrorizzati potessero aver riferito di aver trovato un continente “scomparso per le eruzioni”?
La presenza degli egizi potrebbe anche dare un significato alle piramidi presenti nella zona mesoamericana, con caratteristiche diverse da quelle del Nilo, ma che potrebbero essere state “interpretate” dai nativi con un loro modo di costruire (quelle di Tenochtitlán, nemmeno tanto)...
Rimane il fatto che con i mezzi tecnologici a disposizione oggi, come i satelliti per esempio, non si è mai trovata nessuna traccia di questo misterioso “continente scomparso”. Ma chi ci vuol credere ci creda, mancherebbe altro.
domenica 2 giugno 2013
sabato 1 giugno 2013
venerdì 31 maggio 2013
Cambiano le classificazioni di tormente tropicali e uragani
Come ha fatto sapere il Dottor José Rubiera, capo dell'Ufficio Previsioni del Tempo e vice presidente del gruppo di esperti appartenenti alla IV regione dell'Organizzazione Metereologica Mondiale, a cui appartiene Cuba, sono state modificate alcune caratteristiche per differenziare le categorie delle tempeste tropicali. Le nuove "categorie" si distinguono così:
Depressione tropicale: si ha quando i venti, sostenuti, misurati mediamente per un minuto mantengono velocità fino a 63 kmh.
Tormenta tropicale: quando i venti hanno una velocità che varia tra i 63 e i 119 kmh.
Gli uragani si hanno quando i venti abbiano una velocità da 119 kmh in su.
Questi ultimi si misurano con la scala Saffir-Simpson nelle seguenti categorie:
Categoria 1: con venti tra 119 e 153 kmh.
Categoria 2: con venti tra 154 e e 177 kmh (invariata)
Categoria 3: con venti tra 178 e 208 kmh.
Categoria 4: con venti tra 209 e 251 kmh.
Categoria 5: con venti superiori ai 252 kmh.
Per la presente stagione ciclonica i nomi previsti per le tempeste sono: Andrea, Barry, Chantal, Dorian, Erin, Fernand, Gabrielle, Humberto, Ingrid, Jerry, Karen, Lorenzo, Melissa, Néstor, Olga, Pablo, Rebekah, Sebastíen, Tania, Van e Wendy.
La lista compilata per il 2018 comprendeva il nome di "Sandy", il peggior evento meteo che si ricordi e che ha causato un totale di 147 morti tra Stati Uniti, Haiti, Cuba e altri Paesi dell'area. Per questo motivo la commissione apposita, ha deciso di sostituire il nome con "Sara".
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