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domenica 9 febbraio 2014

È morto José Massíp

All'età di 88 anni, dopo lunga malattia è mancato "Pepe" Massíp, un'altro dei grandi del cinema cubano se n'è andato. Autore di diverse pellicole e gratificato da molti premi nella sua lunga carriera, ho potuto seguirlo da vicino nell'86 durante le riprese del suo film-odissea "Baraguá". Grande intellettuale e studioso, nei suoi lavori era sempre presente, sotto diversi aspetti e diverse epoche, la storia.

Cultura

CULTURA: ostruisce il deretano

sabato 8 febbraio 2014

Culmine

CULMINE: parte bassa di artefatti esplosivi

venerdì 7 febbraio 2014

Culminato

CULMINATO: deretano a rischio di esplosioni

giovedì 6 febbraio 2014

Ricevo e pubblico...

nuovo post con Franco Fondriest
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/05/da-cortina-a-modena-la-nostra-civilta-perfetta-alla-prova-di-un-blackout/869650/

Da Cortina a Modena, la nostra civiltà perfetta alla prova di un blackout

Spingi l’interruttore ed ecco si accende la luce; attacchi la presa ed ecco, frigo, freezer, lavatrice, lavastoviglie, televisione, computer, tutto funziona a meraviglia. Giri una levetta ed ecco la casa è calda alla temperatura giusta. Apri un rubinetto ed ecco che esce acqua potabile pronta da bere, ma volendo, anche calda per fare una doccia.

Scendi di casa, giri la chiave ed ecco l’ automobile, ruggente, pronta a partire.

Nella nostra civiltà (ma non in tutto il mondo, ricordiamocelo) queste sono certezze quotidiane di cui nemmeno ci rendiamo conto. Diamo per scontato che una cosa funziona, spesso senza neanche sapere come è fatta e cosa c’è dietro. Non pensiamo, per esempio quando facciamo il pieno, da dove viene la benzina, come è estratto il petrolio, men che meno come si è formato o se qualche militare in “missione di pace” fa la guardia per consentirci di girare in auto.

E nemmeno quando accendiamo la luce o uno dei tanti, ed a volte inutili elettrodomestici, ci chiediamo da dove venga l’energia e come sia stata prodotta. Per esempio, chi sa che per ogni kWh consumato ( una carica di lavatrice) indirettamente si bruciano 150 g di petrolio o quasi mezzo kg di inquinante carbone?

L’ importante è che acqua, elettricità e benzina siano sempre disponibili. Ma sarà sempre così? La nostra civiltà così perfetta, non è altrettanto fragile ed attaccabile?

Ma vediamo cosa sta accadendo in Italia; sì in Italia, non in Bangladesh.

Cortina, la perla delle Alpi e buona parte del Cadore, per giorni sono stati senza corrente elettrica a causa di una intensa nevicata; e in questi giorni la situazione si è ripetuta. Cosa ha voluto dire per i residenti ed i turisti?

Gli impianti di riscaldamento non funzionano, buio, frigo e freezer spenti, niente radio, televisioni, computer, niente ricarica dei cellulari (pare fosse questo il problema maggiore per molti, più che il freddo, luci spente a casa e fuori). Poi cose quasi buffe, emblema della nostra dipendenza dall’elettricità anche laddove non è necessario, per comodità (o pigrizia?) o per moda, dagli apriporta e cancello elettrici (senza un valido meccanismo alternativo manuale) alle tapparelle elettriche, per non parlare delle “ecologiche” moderne stufe a pellets, che funzionano solo con la corrente elettrica!

Insomma, tutti al freddo, al buio e senza comunicazioni. Con caccia a fiammiferi, torce, batterie, candele e perfino ceri da chiesa o lumini da cimitero.

Zona a nord di Modena, colpita da un’alluvione causato da intense piogge che hanno provocato il cedimento di un argine, una situazione che pochi si aspettavano, anche se le previsioni annunciavano la pioggia. Nessuno poi ha spiegato prima, alla popolazione, cosa è successo in passato nei nostri territori e i pochi che mettevano in allarme erano tacciati di cassandre catastrofiste.

Cosa ha voluto dire?

Per quanto riguarda l’energia elettrica, le stesse cose che a Cortina, con in più il singolare via vai di gommoni dei VVF per ritirare i cellulari, caricarli e restituirli; insomma, il freddo si sopporta, ma senza cellulare, SMS, facebook non si vive, perché è da lì che arrivano le notizie. Ma mentre là le auto erano solo coperte di neve e le strade bloccate, qui, molte auto sono state messe fuori uso anche definitivamente dall’ acqua e dal fango.

Quindi, sia a Cortina che nella bassa modenese si è sperimentato cosa vuol dire vivere senza auto: niente lavoro, niente spesa, niente figli accompagnati a scuola, niente visite mediche; insomma immobilità quasi totale in un paese che ha ridotto al minimo il trasporto pubblico a favore della mobilità automobilistica privata.

Va detto che la popolazione, gli emiliani che tengono botta, si è attivata e arrangiata, per sopperire alle mancanze delle istituzioni. Il car pooling è nato senza bisogno di essere finanziato da progetti europei, senza APP che fanno incontrare esigenze di sconosciuti, senza consigli di amministrazione e consulenze che si mangiano buona parte dei finanziamenti, ma semplicemente, come si è sempre fatto, dallo spirito di comunità e dall’amicizia. Qualcuno è tornato all’autostop, altri si sono resi disponibili nel tempo libero. Non un amministratore pubblico che abbia proposto di istituire, nell’urgenza, servizi di navette o bus. Eppure, si fa ai convegni, agli eventi sportivi, perfino alle conferenze del clima in poco tempo si organizzano reti di bus per i delegati. Ma non si fa per gli alluvionati o i colpiti dalle catastrofi. E neppure nessun amministratore che abbia messo a disposizione di chi ne aveva bisogno la propria auto blu, mentre le si vedono bellamente parcheggiata in piazza Mazzini, in piazza Grande e davanti al duomo.

E’ positivo che la gente si auto-organizzi, ed anche necessario, ma è penoso vedere anche in questo campo l’assenza delle istituzioni.

Comunque, i recenti fatti di Cortina e della bassa modenese sono stati una piccola ma significa prova per dimostrare quanto la nostra società sia tanto perfetta quanto fragile. Qualcuno dirà che l’Italia è allo sfascio, e forse è vero, ma situazioni simili sono successe con una grossa alluvione a Toronto o con le tempeste di neve o gli uragani a New York.

Insomma, tenere in casa qualche pila, qualche candela, torcia, batterie, una radio portatile e qualche scorta di viveri, compreso qualche bottiglia d’acqua, non è poi una cattiva idea. Del resto black out elettrici, di gas o acqua sono sempre possibili, non solo nelle catastrofi ma anche per guasti, per tensioni sociopolitiche magari lontane, per la mancanza di manutenzione delle reti, tipica delle società in declino.

Anche nella nostra perfetta società può succedere di tutto, ma dobbiamo e possiamo aumentare la nostra “resilienza” ovvero la capacità di subire shock senza (possibilmente) collassare come capitò all’impero Romano o ai Maya. E questo è ancora in mano ai cittadini.

luca lombroso
www.lombroso.it


Quasi ai nastri di partenza la Fiera Internazionale del Libro n° 23

Dal 13 al 26 prossimi si terrà, nel tradizionale spazio del complesso Morro-Cabaña, la 23ma edizione della Fiera del Libro che come sempre avrà appendici in tutte le province fino al 9 di marzo e manifestazioni collaterali in altre sedi come quella abituale del Pabellón Cuba de La Rampa.
Il Paese invitato d’onore quest’anno è l’Ecuador con la presenza del presidente Correa che lancerà il suo libro: “De banana republic a la no República” e terrà una conferenza magistrale all’Università dell’Avana il giorno 14 sul tema “El buen vivir en Ecuador”.
Da parte italiana è prevista la presenza degli editori Luciana Castellina, Ginevra Bompiani e Luca Formenton accompagnati da David Riondino.
Parteciperà anche Claudio Machetti che con Gianluca Mengozzi e Luca Spitoni, triade di architetti, è autore del libro: “Cuba, Scuole Nazionali d’Arte” (Edizioni Schirà) che verrà presentato il giorno 22, si spera anche col DVD di Francesco Apolloni, sempre sulle scuole di Cubanacan, nella cui spianata fra l’altro, si era esibito Zucchero Fornaciari.

Culinaria

CULINARIA: posteriore innalzato

mercoledì 5 febbraio 2014

Altra scossa di terremoto

Ancora una scossa di terremoto nel litorale nord cubano a est di Varadero, dove si erano già verificati fenomeni simili nelle scorse settimane. Il sisma è avvenuto alle 22.19 di ieri con una magnitudo di 4.3 gradi. È stato avvertito particolarmente a Varadero e Matanzas, ma non ha causato nessun danno a cose o persone.

Esordio del film "Conducta" di Ernesto Daranas

Ieri sera ho assistito all'esordio di un film...nuovo, si passi il gioco di parole. La pellicola di Daranas "Conducta" è un fatto veramente nuovo nel cinema cubano: è quello che si potrebbe chiamare un film di "denuncia", basato su storie reali, dove si mettono a nudo in modo crudo, quasi spietato e con grande evidenza alcuni problemi di non grande dominio pubblico, o quantomeno, che non vengono pubblicizzati dalle cronache come l'emarginazione, fra gli altri. Una grande interpretazione di Alina Rodríguez nella parte un'anziana maestra elementare che opera in un quartiere emarginato ed ha una scolaresca dove, dalla media degli alunni "normali", emergono due figure contrapposte: una bambina diligente e studiosa, la classica prima della classe e un bambino molto difficile. Entrambi hanno problemi seppure di diversa natura. Lei è arrivata col padre, un grande e onesto lavoratore, dall'Oriente cubano, sono dei "palestinos" all'Avana, non hanno una residenza e nemmeno un domicilio ufficiale, vivono nella semi clandestinità e questo preclude l'iscrizione regolare alla scuola dove, seppure l'istruzione è obbligatoria e garantita per tutti, secondo le "regole" si presta nei luoghi di residenza legale. Un'ostacolo che viene aggirato dalla "profe" con un'iscrizione fasulla, ma che le porterà conseguenze con la burocrazia scolastica che si uniranno a quelle causate dalla sua ostinazione a mantenere in classe il bambino "difficile" che vive con una madre alcolizzata, impasticcata e che vive di espedienti in un edificio fatiscente del centro storico dove nella soffitta si svolgono combattimenti di cani con relative scommesse e si svolge una lotteria clandestina. Il bambino, per contribuire al bilancio famigliare, alterna l'allevamento di piccioni viaggiatori alla cura e allenamento dei cani che poi verranno messi nel recinto a sbranarsi.
Inevitabile il formarsi di un carattere ribelle, in eterno conflitto con coetanei e adulti, cosa che gli crea problemi specie a scuola.
L'assistente sociale, chiamata ad intervenire, fa inviare il piccolo a un centro di rieducazione: un "escuela de conducta", da qui il titolo del film, ma la maestra reduce da un infarto che l'aveva allontanata temporaneamente dall'aula e quindi impossibilitata a fermare il trasferimento, si reca alla scuola per riscattare il suo alunno. Tutte queste vicende portano a una serie di complicazioni sempre maggiori per la maestra che lotta contro retaggi e contraddizioni che ritiene assurde e sopratutto dannose per l'educazione dei bambini. Non entro in dettagli ed evito di descrivere il finale dolce e amaro allo stesso tempo che comunque fa molto riflettere.
In conclusione un film drammatico e molto duro che viene stemperato qua e la da situazioni e battute tipicamente cubane che contribuiscono ad alleggerire una storia veramente "nuova" nelle opere cubane presentate in pubblico.

Culatta

CULATTA: terga metalliche