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venerdì 15 gennaio 2021

Che a Cuba le code siano una istituzione è risaputo, ma da un po’ di tempo in qua sono diventate veramente bivacchi con gente che “marca” da un giorno all’altro per poter accedere a qualsiasi punto di vendita, sia in CUP che nei pochi che ricevono ancora CUC e ancora più strano nei mercati in MLC dove si paga con il POS in dollari USA. Che ci sia penuria è altrettanto noto, ma che tutti (o quasi) abbiano bisogno quotidiano di rifornirsi è quantomeno strano.

Mi sorge il dubbio che qualcosa non funzioni nel Sistema di controllo e che la maggioranza di questi “coleros” siano accaparratori per rivendere e non avendo altro da fare passano giorni (e notti) formando code interminabili. Probabilmente qualcosa non funziona nel Sistema di controllo o diciamo che è praticamente inesistente.

All’inizio della decade del ’60, si era istituita la “libreta” o tessera annonaria che garantiva un’equa distribuzione dei prodotti alimentari o di prima necessità che è ancora vigente seppure con un gran ridimensionamento dei prodotti acquisibili con prezzo sussidiato. Non si potrebbe stabilire una quota anche per i prodotti non sussidiati? Potrebbe essere un modo di controllo sugli abusi, basta trovare il mccanismo per introdurla, altrimenti godiamoci lo spettacolo deprimente di moltitudini accalcate  nelle strade, alla faccia delle distanze anti virus, oltre che allo squilibrio di gente che riesce a garantirsi l’essenziale e chi no.

   

giovedì 7 gennaio 2021

I buoi, la stalla e un futuro fosco

Lo Strunz (chiamiamo le cose col loro nome), dopo aver aizzato e organizzato un vero e proprio tentative di golpe che non sarebbe comunque mai riuscito, è apparso candidamente in pubblico con la sua faccia da culo, invitando i dementi seguaci a tornare a casa in pace, nonostante ribadisse il “furto” della nomina e dopo aver informato le turbe che il suo era solo un discorso di circostanza a cui non dovevano dare peso. Intanto i responsabili della sicurezza locale e nazionale, dopo aver chiuso la stalla a seguito della fuga dei buoi, hanno dichiarato lo stato di emergenza fino al 20 gennaio. Peccato non averci pensato prima.

La tragedia è che  faccia da culo ha seminato in un terreno molto fertile l’odio, la discriminazione, la violenza che hanno fatto facile presa su una partre importante di popolazione incolta o comunque già violenta, razzista e supremazista di per sé.

Ne riparleremo nel 2024, sperando che la lezione di ieri non sia dimenticata, almeno dalla parte ragionevole degli elettori statunitensi.

giovedì 31 dicembre 2020

Relazioni bilaterali

Il disastroso 2020 non poteva finire con un altro colpo di coda dell’Amministrazione Strump: il suo lacché, paisano Mike Pompeo, ha dichiarato al New York Times di voler reinserire Cuba nella lista dei Paesi patrocinatori del terrorismo. Se non fosse tragica, la notizia farebbe ridere. Chi è più patrocinatore del terrorismo degli Stati Uniti? Se così avvenisse, Joe Biden avrebbe un po’ più di lavoro e qualche mese di tempo per togliere Cuba da questa lista, dal momento che nel caso delle relazioni bilaterali, aveva dichiarato, di tornare ai livelli di Obama e se possibile migliorarli.

Domani è 2021, speriamo!

venerdì 25 dicembre 2020

Un documentario da non perdere su youtube: The war on Cuba

Un documentario dalla chiara impronta giornalistica data dal suo regista, lo statunitense Reed Lindsay, giornalista di professione, uno spaccato della situazione attuale a Cuba che legge in modo non pedissequo le conseguenza dell’embargo o “bloqueo” come lo si definisce qua.

venerdì 11 dicembre 2020

Annunciata l'entrata in vigore dell'unità valutaria

Ieri sera, in un breve servizio special della TV Cubana a reti unificate, sono comparsi il 1° Segretario del PCC Raul Castro Ruz e il Presidente della Repubblica Miguel Díaz Canel Bermudez, il quale ha annunciato che dal 1° gennaio prossimo entrerà in vigore l’attesa e più volte annunciata unificazione monetaria. Non sono stati forniti dettagli che seguiranno, se non che il cambio applicato sarà di 24 Pesos per ogni Peso Cubano Convertibile.

Rimane da sapere, ad esempio, come saranno gestiti i c/c in CUC, come opereranno i bancomat e entro quanto tempo si potrà effettuare il cambio della valuta in possesso una volta esaurita la circolazione. 

giovedì 26 novembre 2020

Fidel, Maradona e la cabala

Chi crede o sa leggere la Kabbalàh potrebbe trovare qualcosa nei numeri di Maradona e del suo amico Fidel Castro. Entrambi sono morti il 25 novembre di un anno bisestile, 2016 e 2020. Fidel a 90 anni e Maradona a 60: 6 e 9, stesso segno grafico capovolto 30/10 è la data di nascita di Diego Armando, 30 anni di differenza tra i due e 10 come il numero della maglia del calciatore n° 1. Ci sarà qualche significato occulto?

A questi numeri si possono aggiungre gli anni di nascita: 1926, dove si ritrovano 9 e 6 e 1960 dove si trovano 6-9-10-60 e 90.

 

venerdì 13 novembre 2020

UNITED BANANA’S STATES

Come nella più infima repubblica delle banane, il peggior presidente degli Stati che dovrebbero essere Uniti manifesta nel suo massimo splendore l’arroganza e la prepotenza che lo caratterizzano, non accettando la sconfitta elettorale e paventando brogli inesistenti che sarebber o la vergogna per un sistema elettorale più che collaudato e che non ha avuto mai di questi problemi nella sua storia. Bisognerebbe fargli ascoltare la vecchia e sempre valida canzone di          , anche se dubito che basti.

Come un leone in gabbia attacca tutto e tutti assicurando di essere lui il vincitore delle elezioni. Purtroppo, come risaputo, il sistema elettorale nordamericano non è dei migliori dal momento che non vince chi prende più voti, ma chi guadagna più voti elettorali a seconda degli Stati che si aggiudica e che variano secondo parametri opinabili e probabilmente, comunque, da aggiornare.

Come nel caso Dihilary Clinton, sconfitta proprio da Strump seppure avesse raccolto più di due milioni di voti popolari a suo favore. Biden ha superato i quattro, ma di per sé questi voti non valgono niente.

Sintomatico e preoccupante è il fatto che i Governi di Russia e Cina non si siano congratulate con Biden per la vittoria. Diplomazia, scaramanzia o altro

venerdì 6 novembre 2020

Se no i zé mati squasi no i volemo

La personalità psicopatica di Donald Strump è riuscita a far presa su oltre 68 milioni di elettori statunitensi, quasi la metà, in un modo che per persone normali è incomprensibile. Molti incentivati dalle apparenti migliorie economiche, peraltro non certo da nababbi e che sono palliative di fronte al rincaro dei prodotti. Molti altri, come da spirito del Vecchio West fondato sulla violenza e prevaricazione, hanno assorbito il DNA dei Padri Fondatori, Jesse James compreso e voglio “America great” considerandosi padroni dell’intero continente, magari allargato a buona parte del Mondo. Gli scrutini non sono ancora finiti, ma si intravvedono forti probabilità di vittoria di Joe Biden e lo Strump agita lo spettro di brogli elettorali di cui, peraltro, aveva già paventato la possibilità con grande anticipo rispetto alle elezioni. I suoi argomenti principali sono: il sistema, e i voti per corrispondenza. Secondo lui si dovrebbero contare solo i “voti legali”, peccato che per “voti legali” si dovrebbero considerare quelli che lo favoriscono.

Come previsto sono già iniziate diverse manifestazioni pro e contro i due candidati con la differenza che quelle a favore di Strump sono effettuate, anche, da gente armata con armi d’assalto e non semplici pistole ad acqua. Alcuni suoi detrattori imputano ai democratici i casi di violenza e saccheggio seguiti alle manifestazioni antirazziste degli ultimi tempi. In Italia ed Europa sappiamo bene cosa significhino gli infiltrate nei cortei e da chi siano mandati. Siamo solo all'intimidazione o al preludio di una battaglia dagli esiti incalcolabili?

martedì 3 novembre 2020

Cellulari quasi inarrivabili

Ieri mi sono comprato un cellulare nuovo dato che il vecchio ha raggiunto limiti di età e limitazioni operative. Questi apparecchi si vendono in alcuni centri della Società Telefonica di Stato (Etecsa) abilitati alla vendita esclusivamente con POS e in moneta liberamente convertibile (leggi dollari). Queste unità, a differenza delle altre commerciali, hanno un orario che va dale 8.30 alle 16 e sono tre per tutta l’Avana. Pensando a quello che avrei trovato e credendo erroneamente che aprissero alle 8, vi sono arrivato alcuni minuti prima delle sette trovando in coda già 12 persone. Chiesto, come consuetudine, chi era l’ultima persona prima di me mi sono accinto ad attendere scoperndo la mezz’ora in più di quello che pensavo. Quando sono giunti gli impiegati ed hanno aperto il centro, dalla capienza limitata, hanno detto di mettersi in fila per ordine di arrive per distribuire I cartoncini numerati (fino a 50). Di botto ho scoperto cha dalla 13ma posizione ero passato alla 25ma e quello che era davanti a me era passato alla 10 dicendo che un amico gli aveva tenuto il posto più Avanti. Ma non poteva dirlo prima? Nelle ‘normali” code cubane ci si dirige in base alla persona giunta in precedenza. Alle 8 e un quarto circa arriva un’auto discretamente lussuosa per queste latitudini e la sua occupante aspetta l’apertura per inserirsi tra il gruppetto dei primi. Più tardi, verso le 11, sono arrivate separatamente due coppiette salutando attraverso i vetri il il personale Etecsa di cui solo due erano addette alla vendita. Chiesta ai presenti la cortesia di “salutare di persona” sono entrati ed usciti attendendo all’esterno dove pochi minuti dopo sono stati chiamati, senza avere il numeretto, ad accedere alla facci degli altri. Alla fine quasi a mezzogiorno sono riuscito a realizzare il mio (prezioso) acquisto con un’attesa di circa 5 ore. Quasi come un “tampone covid” in Italia…

venerdì 30 ottobre 2020

Libertà di opinione, abusi e terrorismo

Premesso che sono per l’assoluta libertà di espressione e che considero intollerabile che si uccida gente innocente per opinioni espresse da altri,mi sembra ingiusto anche che si faccia ironia a senso unico. Come mai non si fanno vignette con il Papa in mutande o Gesù Cristo ballando il twist? Come reagirebbero I “talebani” cristiani?

Al di là dei princìpi mi sembra superfluo e dannoso gettare benzina sul fuoco in un momento tanto difficile come quello che stiamo attraversando.

Il complesso di persecuzione dei musulmani, specie nelle frange estremiste, sarebbe meglio non coltivarlo. Ci sono mille modi di fare ironia su temi meno delicati.

Da parte sua Erdogan, Presidente turco, dopo aver accantonato in parte le idee progressiste di Kemal Pascià Atatürk fondatore della moderna Turchia, si è lasciato andare con un commento che poteva evitare dal momento che la presunta “persecuzione” dell’Islam non è nemmeno lontanamente paragonabile alla Shoàh.