Sono arrivate le elezioni europee 2024 e non si è ancora stabilito un metodo per far votare i cittadini europei all’estero. Nel caso italiano, quando si vota per le Amministrative non ci sono problemi in quanto è ovvio, per la loro natura, che questo tipo di elezioni siano per i cittadini residenti in un Comune specifico. Chi risiede all’estero non ha diritti o doveri verso quell’Amministrazione locale, Comune, Provincia o Regione che sia. In merito alle Politiche la situazione è diversa perché, come dice la parola stessa, si tratta di dare un indirizzo politico al Paese e questo sì riguarda anche i residenti all’estero. Nel caso di Cuba e credo di altri paesi dove la presenza italiana è relativamente bassa, l’Ambasciata non dispone di un Seggio Elettorale e il cittadino che lo desideri può recarsi in Italia con un rimborso delle spese del 75% relativo al biglietto aereo. Un sistema che unisce l’utile (voto) al dilettevole (riunione con parenti e amici) ad un prezzo agevolato.
Nel caso delle Elezioni Europee non ci sono disposizioni in merito, ma credo che questo tipo di Elezione abbia indubbiamente un carattere politico, più che amministrativo. Un piccolo esempio di quanta strada si debba ancora fare per avere un’Europa veramente unita: gli Stati Uniti d’Europa.
Non si potrebbe valutare una legge che possa fare in modo di creare un Seggio Elettorale in ogni Paese che abbia relazioni diplomatiche con l’Unione? Molto probabilmente, anzi quasi certamente, il numero di elettori europei giustificherebbe la costituzione di un Seggio Elettorale. Si potrebbe stabilire un calendario per il quale, a turno, ad ogni tornata sia un Paese Membro diverso ad occuparsene.
A quanto pare, però, questo forte richiamo politico al voto è ancora subordinato a una struttura amministrativa Si arriverà veramente a un’Europa unita o succederè prima una catastrofe mondiale? La risposta mi fa paura.