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venerdì 30 marzo 2012
René Gonzáles è a Cuba
Uno dei 5 agenti cubani infiltrati nei gruppi terroristici e anticastristi di Miami, dopo una condanna a 13 anni di carcere, interamente scontati, ha avuto una pena supplementare di 3 anni di libertà provvisoria per cui deve rispondere a determinate condizioni per rimanere a piede libero. La possibilità di venire a Cuba in "permesso" di 15 giorni per visitare suo fratello, gravemente ammalato, gli è stata concessa con una serie di condizioni da rispettare, fra cui quella di mantenersi in costante contatto telefonico con il suo agente di custodia per la libertà vigilata.
René, arrivato oggi pomeriggio all'Avana, ha dichiarato che manterrà gli impegni presi e al termine del "permesso" tornerà negli Stati Uniti per terminare di compiere la sua condanna.
René, arrivato oggi pomeriggio all'Avana, ha dichiarato che manterrà gli impegni presi e al termine del "permesso" tornerà negli Stati Uniti per terminare di compiere la sua condanna.
mercoledì 28 marzo 2012
La presenza del Papa all'Avana
Giornata festiva all'Avana, ieri doppia panificazione riguardante la quota della “libreta”. Sono al lavoro solo i servizi indispensabili e strategici. Dalle prime ore del mattino, o le ultime della notte...le strade del Cerro, adiacenti alla Plaza e normalmente deserte, si sono riempite di gente e di veicoli parcheggiati. Nell'Avenida del 20 de Mayo è stata allestita una “feria” con vendita di alimenti e bevande e le vie prestabilite per l'accesso alla piazza si sono trasformate in fiumi di gente proveniente da tutto il Paese. Non essendomi recato alla Plaza, stamattina ho cercato di documentare il “back stage” della cerimonia.
martedì 27 marzo 2012
Esposizione permanente di Leonardo all'Avana
Come direbbe il mio omonimo Biscardi “”oggi avessimo uno sgoob””....almeno credo...
Grazie all'interessamento della Fondazione Anthropos (www.ilgeniodileonardo.net www.fondazioneanthropos.com) presieduta dal Principe Modesto Veccia e la collaborazione del noto musicista, batterista e cantante dei “Nuovi Angeli”, Dottor Valerio Liboni, nonché la fattiva collaborazione a Cuba del sig. Sergio Terni e del Dottor Eusebio Leál Spengler, Historiador de la Ciudad de La Habana, nonché con l'interessamento dell'Ambasciata d'Italia nella persona dell'Ambasciatore Dottor Marco Baccin, il prossimo 23 di giugno verrà inaugurata nel Salon Blanco della Basilica Menor del Convento di San Francisco de Asís, la Mostra Permanente del genio di Leonardo da Vinci che comprende tutti i pezzi da lui costruiti e perfettamente riprodotti in scala 1:1.
La prestigiosa Mostra viene donata con carattere permanente a Cuba e potrà essere visitata gratuitamente dai cittadini cubani, mentre per i turisti e stranieri in genere, verrà richiesto un modesto pagamento che servirà per la manutenzione e la cura delle opere esposte.
Una delle condizioni determinanti per l'arrivo della Mostra è stato l'interessamento della Compagnia Aerea Blu Panorama che ha messo a disposizione i suoi aerei per il trasporto della medesima. Blu Panorama, bisogna ricordarlo, è stata anche sponsor per la Mostra del Caravaggio che si è tenuta nel novembre dello scorso anno.
La Mostra di Leonardo, grazie alla Fondazione Anthropos è stata ed è presente in molte città del Mondo, in alcuni casi in modo temporaneo e in altri, come adesso all'Avana, con carattere permanente. Una di esse è presente anche all'Aeroporto di Roma, intitolato al Genio di Vinci.
Un nuovo passo in avanti per la già intensa collaborazione culturale e umana fra i nostri due Popoli e Paesi.
Grazie all'interessamento della Fondazione Anthropos (www.ilgeniodileonardo.net www.fondazioneanthropos.com) presieduta dal Principe Modesto Veccia e la collaborazione del noto musicista, batterista e cantante dei “Nuovi Angeli”, Dottor Valerio Liboni, nonché la fattiva collaborazione a Cuba del sig. Sergio Terni e del Dottor Eusebio Leál Spengler, Historiador de la Ciudad de La Habana, nonché con l'interessamento dell'Ambasciata d'Italia nella persona dell'Ambasciatore Dottor Marco Baccin, il prossimo 23 di giugno verrà inaugurata nel Salon Blanco della Basilica Menor del Convento di San Francisco de Asís, la Mostra Permanente del genio di Leonardo da Vinci che comprende tutti i pezzi da lui costruiti e perfettamente riprodotti in scala 1:1.
La prestigiosa Mostra viene donata con carattere permanente a Cuba e potrà essere visitata gratuitamente dai cittadini cubani, mentre per i turisti e stranieri in genere, verrà richiesto un modesto pagamento che servirà per la manutenzione e la cura delle opere esposte.
Una delle condizioni determinanti per l'arrivo della Mostra è stato l'interessamento della Compagnia Aerea Blu Panorama che ha messo a disposizione i suoi aerei per il trasporto della medesima. Blu Panorama, bisogna ricordarlo, è stata anche sponsor per la Mostra del Caravaggio che si è tenuta nel novembre dello scorso anno.
La Mostra di Leonardo, grazie alla Fondazione Anthropos è stata ed è presente in molte città del Mondo, in alcuni casi in modo temporaneo e in altri, come adesso all'Avana, con carattere permanente. Una di esse è presente anche all'Aeroporto di Roma, intitolato al Genio di Vinci.
Un nuovo passo in avanti per la già intensa collaborazione culturale e umana fra i nostri due Popoli e Paesi.
sabato 24 marzo 2012
Imminente l'arrivo di Benedetto XVI°
Mancano solo poche ore all'arrivo del secondo Papa che visita Cuba. L'aspettativa è forse superiore a quella di Giovanni Paolo II°. Il Ministro degli Esteri, Bruno Rodriguez Parrilla, nella sua conferenza stampa ha glissato sui commenti politici espressi dal Papa, ritenendo la sua una visita apostolica e non politica.
La copertura della visita sarà a carico di 797 giornalisti rappresentanti 295 "media" di 33 Paesi che avranno a disposizione due centri stampa: uno a Santiago e l'altro all'Avana.
E' stato attivato per l'occasione anche il sito http://benedictocuba.cubaminrex.cu
Il sottoscritto non essendo accreditato lascerà la copertura a mezzi ben più potenti e qualificati.
ERRATA CORRIGE:
Camarada marinero, devo rispondere qua perché la finestra dei commenti oggi non funziona in uscita...si tratta di una svista corretta, dato che avevo messo www che non ci andava. Riparato l'errore, buona navigazione e in c...alla balena
Ricevo e pubblico una "intervista impossibile"
Ricevo dal lettore Luca Tognaccini la seguente "intervista impossibile"
Cosa si saranno detti i due leader maximi? Sembra quasi di vederli, assieme come due vecchi fratelli, premurosi l’uno verso l’altro nel sostenersi nel passo non più baldanzoso come un tempo.
Al Papa sarà stata offerta la solita, calorosa e familiare accoglienza cubana. Oramai per i Tedeschi Cuba ha preso il posto di Napoli nell’immaginario collettivo di sole, amicizia, amore, grazie ai film di Wenders.
Soli sulla terrazza con vista sull’oceano a sentire l’infinito venirgli incontro attraverso le vaste masse d’aria dall’oceano che portano aromi lontani dopo aver cavalcato 8mila chilometri di spazi vuoti, con sotto solo i cavalloni del mare. Il cubano avrà stappato per l’occasione una buona bottiglia di ron Havana Club Añejo Blanco di sette anni, che “refleja la maestría cubana para elaborar rones blancos y ligeros”. Poi un buon sigaro Montecristo chiamato così perché mentre i torcedores arrotolano le foglie di tabacco, uno di loro legge ad alta voce un romanzo che poi darà il suo nome al prodotto finito. Ed un caffeino Cubita da agricoltura biologica, probabilmente il più gustoso del mondo ma inesorabilmente fuori commercio. Nel quartiere di Siboney, in una villa espropriata ad un capitalista americano dopo la Revolucion, avranno guardato la siepe di chiome di palme reali davanti a loro prima di aprirsi ad un dialogo confidente. La salute? Va meglio. Chi guiderà dopo di noi questi giovani vittime di un mondo dominato da un capitalismo finanziario da squali? Fidel gli avrà suggerito:” Josè, anche io ho dovuto mollare ad ottanta anni. Perché non rimani qui con me, io qui vivo largo, ho una stanzina con condizionatore e poi c’è la buona cucina cubana di Katiuska Blanco che sta raccogliendo le mie memorie, presto usciranno i primi due volumi di 1666 pagine che raccontano la mia vita fino ai 30 anni. Potresti raccontarle anche tu la tua vita. Senti, ma è vero che hai militato nell’esercito nazista? Sai a me i nazisti non piacciono proprio…
“Ero solo un ragazzo tedesco di 17 anni che cercava di difendere il proprio paese dai bombardamenti a tappeto delle fortezze volanti, prestando servizio nella contraerea. Tu sai vero come sono scorretti gli yankees quando intraprendono una guerra. E’ stata una tremenda carneficina…
“Li conosco, li conosco. Discendenti di corsari, affamatori di popoli attraverso una finanza predatoria che non distingue fra alleati e nemici. Io appartengo al codice d’onore della cultura spagnola e per noi cubani sono solo dei barbari invasori che col loro intervento hanno portato alla divisione del Sud America in tante piccole nazioni succubi…
“Una grande nazione unita dalla fede cristiana. La Chiesa è vicina al Sud America. Stiamo finanziando ampiamente. Abbiamo chiesto di rimuovere il bloqueo che tormenta Cuba. Con il mio grande predecessore Giovanni Paolo Secondo non mi sono mai stancato di dire:”Il mondo si apra a Cuba e Cuba al mondo”. Gli Stati Uniti facciano il primo passo. Il vescovo di New York ha tirato le orecchie al presidente Clinton…
“Comunque qui a Cuba si sta bene, abbiamo la migliore assistenza sociale agli anziani di tutto il mondo, pur essendo un paese non ricco. Dai, rimani qui.
“Non posso. A Roma mi aspettano le mie tre Memores Domini con cui vivo quotidianamente. E poi la Chiesa ha ancora bisogno di me proprio adesso che certi poteri occulti vanno dicendo in giro che morirò entro due anni. Comunque grazie per l’offerta. Se diventassimo fratelli nella fede, potrei trattenermi di più…”
Ma Josè guarda che io ho studiato dai Gesuiti, la mia rivoluzione non ha fatto una sola vittima fra i religiosi, io la penso come San Francesco: bisogna salvare il mondo dal disastro ecologico che ha trasformato il creato in merce. Guarda, sto leggendo tutti i libri di Frei Betto, che spesso viene qui a trovarmi”.
Già, quel frate brasiliano amico dei teologi della liberazione come Leonardo Boff che di passaggio in Italia nel 2010 invitato dalle Acli ad Arezzo, per il carisma di don Angelo Sabatini si fermò nella mia scuola, l’Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane, per una conferenza. Una scuola che sostiene il progetto di padre Sergio Bernardoni per una Università libera del Cerrado, contro i poteri forti. Fidel come sta?, gli chiesi. “Fisicamente è provato, ma la mente è ancora lucida. Anzi la sofferenza ha acuito la sua intelligenza dei fatti”. “Ma lei lo ha mai confessato?” “No! Si rifiuta di farlo sin dal tempo in cui studiava dai Gesuiti e si accostava alla Comunione quotidianamente”. Già, quel Fidel che aveva visto nella televisione in bianco e nero del Superclub Breezes di Varadero intonare in modo grave e profondo, come un gesuita dal pulpito , uno dei suoi famosi slogan millenaristici: “Nuestra revolucion es eterna!”. Lo stesso della grande foto in bianco e nero nell’ingresso del mega albergo mentre parlava dallo scranno al popolo in festa con accanto il Che, avendo appoggiata li vicino una colomba bianca che i cattolici interpretarono come discesa dello spirito santo.
Sono soli i due nella vasta terrazza. Dal basso sale il profumo della comida cubana in arrivo. “Fratello, da quanto tempo non ti confessi? Perché non approfitti della mia presenza qui per farlo? Lo sai che nessuno saprà mai niente di quello che vorrai confidare davanti a Dio…
Cosa avrà risposto il patriarca rosso?
Lo sapremo soltanto quando l’Editorial Abril pubblicherà l’ultimo volume delle sue memorie.
Cosa si saranno detti i due leader maximi? Sembra quasi di vederli, assieme come due vecchi fratelli, premurosi l’uno verso l’altro nel sostenersi nel passo non più baldanzoso come un tempo.
Al Papa sarà stata offerta la solita, calorosa e familiare accoglienza cubana. Oramai per i Tedeschi Cuba ha preso il posto di Napoli nell’immaginario collettivo di sole, amicizia, amore, grazie ai film di Wenders.
Soli sulla terrazza con vista sull’oceano a sentire l’infinito venirgli incontro attraverso le vaste masse d’aria dall’oceano che portano aromi lontani dopo aver cavalcato 8mila chilometri di spazi vuoti, con sotto solo i cavalloni del mare. Il cubano avrà stappato per l’occasione una buona bottiglia di ron Havana Club Añejo Blanco di sette anni, che “refleja la maestría cubana para elaborar rones blancos y ligeros”. Poi un buon sigaro Montecristo chiamato così perché mentre i torcedores arrotolano le foglie di tabacco, uno di loro legge ad alta voce un romanzo che poi darà il suo nome al prodotto finito. Ed un caffeino Cubita da agricoltura biologica, probabilmente il più gustoso del mondo ma inesorabilmente fuori commercio. Nel quartiere di Siboney, in una villa espropriata ad un capitalista americano dopo la Revolucion, avranno guardato la siepe di chiome di palme reali davanti a loro prima di aprirsi ad un dialogo confidente. La salute? Va meglio. Chi guiderà dopo di noi questi giovani vittime di un mondo dominato da un capitalismo finanziario da squali? Fidel gli avrà suggerito:” Josè, anche io ho dovuto mollare ad ottanta anni. Perché non rimani qui con me, io qui vivo largo, ho una stanzina con condizionatore e poi c’è la buona cucina cubana di Katiuska Blanco che sta raccogliendo le mie memorie, presto usciranno i primi due volumi di 1666 pagine che raccontano la mia vita fino ai 30 anni. Potresti raccontarle anche tu la tua vita. Senti, ma è vero che hai militato nell’esercito nazista? Sai a me i nazisti non piacciono proprio…
“Ero solo un ragazzo tedesco di 17 anni che cercava di difendere il proprio paese dai bombardamenti a tappeto delle fortezze volanti, prestando servizio nella contraerea. Tu sai vero come sono scorretti gli yankees quando intraprendono una guerra. E’ stata una tremenda carneficina…
“Li conosco, li conosco. Discendenti di corsari, affamatori di popoli attraverso una finanza predatoria che non distingue fra alleati e nemici. Io appartengo al codice d’onore della cultura spagnola e per noi cubani sono solo dei barbari invasori che col loro intervento hanno portato alla divisione del Sud America in tante piccole nazioni succubi…
“Una grande nazione unita dalla fede cristiana. La Chiesa è vicina al Sud America. Stiamo finanziando ampiamente. Abbiamo chiesto di rimuovere il bloqueo che tormenta Cuba. Con il mio grande predecessore Giovanni Paolo Secondo non mi sono mai stancato di dire:”Il mondo si apra a Cuba e Cuba al mondo”. Gli Stati Uniti facciano il primo passo. Il vescovo di New York ha tirato le orecchie al presidente Clinton…
“Comunque qui a Cuba si sta bene, abbiamo la migliore assistenza sociale agli anziani di tutto il mondo, pur essendo un paese non ricco. Dai, rimani qui.
“Non posso. A Roma mi aspettano le mie tre Memores Domini con cui vivo quotidianamente. E poi la Chiesa ha ancora bisogno di me proprio adesso che certi poteri occulti vanno dicendo in giro che morirò entro due anni. Comunque grazie per l’offerta. Se diventassimo fratelli nella fede, potrei trattenermi di più…”
Ma Josè guarda che io ho studiato dai Gesuiti, la mia rivoluzione non ha fatto una sola vittima fra i religiosi, io la penso come San Francesco: bisogna salvare il mondo dal disastro ecologico che ha trasformato il creato in merce. Guarda, sto leggendo tutti i libri di Frei Betto, che spesso viene qui a trovarmi”.
Già, quel frate brasiliano amico dei teologi della liberazione come Leonardo Boff che di passaggio in Italia nel 2010 invitato dalle Acli ad Arezzo, per il carisma di don Angelo Sabatini si fermò nella mia scuola, l’Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane, per una conferenza. Una scuola che sostiene il progetto di padre Sergio Bernardoni per una Università libera del Cerrado, contro i poteri forti. Fidel come sta?, gli chiesi. “Fisicamente è provato, ma la mente è ancora lucida. Anzi la sofferenza ha acuito la sua intelligenza dei fatti”. “Ma lei lo ha mai confessato?” “No! Si rifiuta di farlo sin dal tempo in cui studiava dai Gesuiti e si accostava alla Comunione quotidianamente”. Già, quel Fidel che aveva visto nella televisione in bianco e nero del Superclub Breezes di Varadero intonare in modo grave e profondo, come un gesuita dal pulpito , uno dei suoi famosi slogan millenaristici: “Nuestra revolucion es eterna!”. Lo stesso della grande foto in bianco e nero nell’ingresso del mega albergo mentre parlava dallo scranno al popolo in festa con accanto il Che, avendo appoggiata li vicino una colomba bianca che i cattolici interpretarono come discesa dello spirito santo.
Sono soli i due nella vasta terrazza. Dal basso sale il profumo della comida cubana in arrivo. “Fratello, da quanto tempo non ti confessi? Perché non approfitti della mia presenza qui per farlo? Lo sai che nessuno saprà mai niente di quello che vorrai confidare davanti a Dio…
Cosa avrà risposto il patriarca rosso?
Lo sapremo soltanto quando l’Editorial Abril pubblicherà l’ultimo volume delle sue memorie.
giovedì 22 marzo 2012
Nuovo indirizzo del sito
Il sito ha cambiato indirizzo, adesso è: http://www.ilvecchioeilmare2002.com
Se vi trovate in stato confusionale e avete delle "perle" da suggerirmi, sono bene accette e verranno pubblicate col nome o pseudonimo dell'autore che lo desideri.
Se vi trovate in stato confusionale e avete delle "perle" da suggerirmi, sono bene accette e verranno pubblicate col nome o pseudonimo dell'autore che lo desideri.
sabato 17 marzo 2012
Un cubano nell'Antartide: Angel Graña
Angel Graña González, prossimo a compiere 77 anni, oggi è Vice Presidente della Fundación Antonio Núñez Jiménez che fu Vice Ministro di Cultura e Presidente dell'Accadamemia di Scienze di Cuba. Il Capitano Nuñez è stato artefice di grandi eplorazioni e imprese avventurose di ogni tipo a carattere scientifico e Angel è stato suo collaboratore dal 1964 fino al momento della sua scomparsa il 13 Settembre 1998. La Fondazione si occupa dell'investigazione e protezione di flora, fauna, siti archeologici e speleologici, antropologia, oceanografia, protezione dell'ambiente e ricerca sule origini della Terra e dei suoi abitanti, eccetera...E' l'unico cubano ancora vivente ad essere stato nell'Antartico.
Angel ha accompagnato il suo amico in varie spedizioni e ricerche e fra i luoghi più o meno remoti e affascinanti è stato anche all'Isola di Pasqua e alle Galápagos, due paradisi naturalistici dell'Oceano Pacifico. Un'altra grande impresa organizzata da Nuñez, alla quale ha preso parte è stata la spedizione che a cavallo degli anni '87 e '88 li ha portati in Amazzonia da dove si sono imbarcati, alle foci dell'Orinoco, su canoe scavate nei tronchi d'albero per arrivare fino a Cuba, sulle tracce dei primi abitanti dell'Isola che si ritiene fossero di etnia Arawak, provenienti, appunto dall'Amazzonia e arrivati alle Antille maggiori con un lungo percorso, di generazione in generazione, facendo scalo in tutte le isole che fanno corona al Mar dei Caraibi. Ha visitato, sempre con intersse secntifico, moltissimi altri Paesi del Mondo, anche europei, però non aveva mai visto la neve fino a...ma ecco il suo racconto:
“Un giorno passai da Casa di Antonio e lo trovai al telefono che parlava un po' in russo e un po' in spagnolo, dopo avermi salutato frettolosamente mi domandò che numero di copricapo portassi e qual'era la taglia dei miei abiti. La domanda mi colse di sorpresa e gli dissi che non lo sapevo, quindi sentii che diceva ll'interlocutore: “”come me, da (si)...come me””. Finita la conversazioni mi disse “”preparati che presto partiamo””. Ricordo che era un lunedì mattina e il venerdì seguente eravamo già in volo per Mosca dove ci attendevano per inserirci in un gruppo di scienziati sovietici in partenza per l'Antartide. Da Mosca raggiungemmo Maputo, in Mozambico, da dove saremmo volati al continente antartico.
Era l'estate australe e il tempo doveva essere favorevole, ma aspettammo alcuni giorni per avere la conferma che le condizioni del volo e sopratutto dell'atterraggio fossero realmente ideali. Quando venne l'autorizzazione ci imbarcarono su un IL 18 dell'Aeroflot che curiosamente non era dipinto con soliti colori bianco e azzurro, ma l'azzurro era diventato...rosso. La cosa mi stupì e quando chiesi come mai quei colori “strani”, mi dissero che erano previsti nel caso di un incidente sul ghiaccio, per poter essere avvistati con maggior facilità. Dopo un momento di inquietudine, tornai ad essere razionale e decisi che non era per malaugurio.
Il comandante aveva l'ordine, giunto a metà del percorso, di comunicarsi con il centro di Maputo per avere la conferma che le condizioni meteo continuassero ad essere favorevoli per un atterraggio, in caso contrario aveva l'ordine di rientrare a Maputo già che il carburante sarebbe stato insufficiente se si fosse trovato a maggior distanza dal rientro. Dopo 4 o 5 ore di volo il comandante confermò che si poteva proseguire e trascorso ugual tempo mi affacciai al finestrino vedendo quella sterminata distesa bianca. Pensai che col carrello sarebbero usciti dei pattini, al posto delle ruote, invece niente: uscì il normale carrello di atterraggio. La pista, gelata, misurava ben 12 km. e l'aereo non venne frenato, ma fu lasciato fermare per abbrivio; ogni tanto il pilota invertiva la rotazione delle eliche per contribuire al rallentamento. Dopo una ventina di minuti scendemmo per essere accolti dalla comunità sovietica che viveva nella base per 11 mesi prima del rimpatrio e della sostituzione.
Antonio era già stato al Polo Nord nel 1972, ma io non avendo mai visto la neve mi trovai con “troppa grazia S. Antonio”...
La nostra permanenza fu di 26 giorni dato che eravamo in “ricognizione” per il futuro invio di scienziati cubani che si sarebbero inseriti nel gruppo dei sovietici. In effetti, nei tre anni successivi, furono inviate altrettante coppie di meteorologi cubani. Durante il soggiorno fummo "studiati, come in seguito i nostri compatrioti, per vedere le reazioni di un organismo tropicale in quell'ambiente decisamente diverso.
Era estate e il termometro segnava “solo” 20 gradi sotto zero, il sole praticamente non tramontava e per poter dormire, le stanzette delle baracche erano schermate con tende nere.
Ci trovavamo nella base per il 7 di Novembre, anniversario della Rivoluzione Bolscevica e in quella data, celebrata dai sovietici come fossero sulla Piazza Rossa di Mosca, issammo la bandiera cubana che ci era stata data da Fidel quando venne a salutarci e augurarci un buon viaggio e compimento della missione. La bandiera portava la sua firma nella stella bianca che campeggia sul triangolo rosso del vessillo.
Posso veramente dire che fra le esperienze indimenticabili, quella, assieme ala spedizione in Amazzonia sono state le più emozionanti e impegnative seppure con presupposti ben differenti: nell'Antartico il silenzio era veramente “assordante” quasi faceva male alle orecchie come un rumore eccessivo, la fauna era limitata a colonie di pinguini e leoni marini che scavavano, col loro alito, aperture nel ghiaccio spesso circa un metro e mezzo, per poter entrare e uscire dall'acqua sottostante a caccia di cibo. Si vedeva anche qualche raro gabbiano nero. In Amazzoni, al contrario la vita era esuberante così come i rumori, incontrammo molti aborigeni e non era possibile dormire all'aperto perché qualsiasi animale poteva diventare pericoloso: anche le formiche. Erano in grado di divorare una persona.”
Fin qua il racconto di un personaggio che avrebbe una serie infinita di aneddoti e storie affascinanti da raccontare e che in parte racconta nei suo giri di conferenze. Grazie Angel.
giovedì 15 marzo 2012
Antartide all'Avana
Una mostra dedicata all'esploratore Roald Amundsen e alle spedizioni polari, con speciale riguardo all'Antartide è stata inaugurata ieri e rimarrà aperta fino al 30 Aprile. Alla presenza dell'Ambasciatore norvegese a Cuba, il cui Paese è patrocinatore della mostra con il Museo di Scienze Naturali, nelle cui sale si tiene l'evento “Memoria Helada”. Si tratta di una mostra di pannelli in cui si raccontano, con testi e foto, le gesta degli esploratori che sono andati alla conquista dei poli. In particolare la documentazione del raggiungimento del Polo Sud il 15 Dicembre del 1911. La mostra viene arricchita con proiezioni e conferenze alle quali partecipano personalità della Scienza, fra i quali Angel Graña, uno degli appartenenti alla spedizione cubana, guidata dal defunto Capitano Antonio Nuñez Jimenez che si recò nel continente antartico nella decade degli anni '80 del secolo scorso.
Allestita nella sede principale della Plaza de Armas, luogo frequentatissimo da visitatori e habaneri, darà la possibilità di conoscere più da vicino queste realtà geografiche così distanti fra loro, oltre a conoscere la storia e le immagini di un personaggio come Roald Amundsen con la riproduzione di parte del suo archivio fotografico che si credeva perduto, ma che è tornato alla luce solo nel 1986 dopo decenni di misteriosa sparizione.
Allestita nella sede principale della Plaza de Armas, luogo frequentatissimo da visitatori e habaneri, darà la possibilità di conoscere più da vicino queste realtà geografiche così distanti fra loro, oltre a conoscere la storia e le immagini di un personaggio come Roald Amundsen con la riproduzione di parte del suo archivio fotografico che si credeva perduto, ma che è tornato alla luce solo nel 1986 dopo decenni di misteriosa sparizione.
mercoledì 14 marzo 2012
Cuba si prepara alla visita del Papa
Ultimi ritocchi per preparare la "Plaza" alla Messa officiata dal Papa con la tribuna posta, per la prima volta in un evento non governativo, nel lato meridionale della piazza a una decina di metri da dove si erge il palchetto per i discorsi ufficiali.
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