Domani,
domenica, si chiude la 26ma edizione della Fiera Internazionale del Libro dell’Avana, mentre proseguirà nel resto del Paese fino ad aprile.
Ieri,
venerdì (ahimè 17) sono andato a visitarla: nessuna novità di rilievo rispetto
alle precedenti edizioni, l’organizzazione lascia sempre un po’ a desiderare e
gli spazi di vendita generalisti di libri, in moneta nazionale non
convertibile, sempre più insufficienti per la sempre maggior affluenza di
pubblico che per scegliere un libro deve sottoporsi a lunghe code sotto un sole
cocente.
L’unica cosa
che ha richiamato la mia attenzione, è stato lo spazio riservato agli Stati
Uniti, dove sono entrato incuriosito. La curiosità è diventata stupore quando
ho visto gli scaffali dello stand completamente vuoti. Erano presento solamente
tre dei rappresentanti la delegazione, accucciati in un angolo che non hanno
voluto essere fotografati né identificati. Alla mia domanda su come mai lo
stand fosse completamente sguarnito hanno detto che “la Dogana era venuta a raccogliere
i libri perché l’esposizione era terminata…”). Ma come? Tre giorni prima? Non
indaghiamo, i rapporti fra i due Paesi tornano ad essere ancora difficili, dopo
le ultime elezioni.
Nessun commento:
Posta un commento