Nel pomeriggio di ieri, l’UNEAC (Associazione degli
Artisti e Scrittori di Cuba) ha conferito un omaggio alla carriera, per i suoi
70 anni di cui 51 di professione, a Ciro Bianchi, cubano da cinque generazioni
e italiano di origine come fanno fede il suo nome e cognome.
Ciro è titolare da oltre 17 anni di una colonna di storia
e costume sull’edizione domenicale di Juventud Rebelde, dove ha pubblicato 887
dei suoi scritti manifestando amore e conoscenza per la sua città, relativa
storia, cultura e tradizioni. Ha partecipato e partecipa come esperto e
consulente a un’infinità di trasmissioni televisive ed è autore di oltre 30
libri che raccolgono immagini di vita dell’Avana di ieri e di oggi. Nella sua
lunga carriera, oltre a tanti riconoscimenti, ha ottenuto due Premi Nazionali
di Giornalismo “José Martí”.
Il suo primo articolo è stato pubblicato su “El Mundo”,
uno dei maggiori quotidiani dell’Avana di ieri, quando aveva solo 17 anni e il
testo era piaciuto al direttore a cui lo aveva sottoposto. Il lavoro gli venne
pagato come collaboratore, ma la sua cera carriera è iniziata solo dopo un paio
d’anni di praticantato presso il medesimo giornale e pagato a prestazioni. Ai
suoi inizi, “costretto” a pubblicare sulle stesse pagine di famosi e popolari colleghi più anziani, fra i quali
anche Gabriel García Márquez, aveva timore di pubblicare articoli di cronaca o
di opinione e quindi decise di essere intervistatore di personaggi famosi
pensando: “Se non leggono me, per la mia firma sconosciuta, leggeranno per
sapere di più sull’intervistato”. Poi si è giustamente conquistato la sua
popolarità e affetto del pubblico.
Tanti auguri e lunga vita di lavoro, Ciro.
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