In
questo nefasto 2020 al di là della Pandemia che ha messo in ginocchio il mondo,
si sono verificate scomparse che pur sempre dolorose, lo sono ancora di più
quando si tratta di apprezzate persone pubbliche, specie se vicine o comunque
conosciute.
Se
n’è andato anche Philippe Daverio, l’aristocratico della cultura materia che
conosceva e amava profondamente col dono di saperla divulgare in un modo tutto
suo ed elegante.
È
stato anche politico per caso, avendo ricoperto l’incarico di Assessore di
questa materia presso il Comune di Milano. Veramente l’uomo giusto al posto
giusto. Il grande pubblico lo ha conosciuto e apprezzato per i suoi documentari
televisivi condotti con garbo e intelligenza, aggiunti alla grande conoscenza
della materia.
Altro
personaggio di cui non posso dire di essere stato amico, ma che ho avuto la
gradita e piacevole sorpresa di ricevere a casa mia, all’Avana, in occasione di
un breve viaggio di lavoro che aveva fatto in compagnia del mio amico Italo,
titolare del ristorante La Libera, uno dei noti “covi” dell’intellettualità
meneghina e non solo.
Mi
resta il rimpianto di non averlo conosciuto meglio anche se conservo il video
del suo reportage all’Avana.
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