Esattamente dopo 56 anni e un giorno dopo la nascita del suo personaggio più famoso, Mafalda, ci ha lasciato Joaquin Lavado “Quino” per tutti. Era nato a Buenos Ayres 88 anni fa e aveva decine di aneddoti relative ai suoi compatrioti argentini. Se n’è andato pochi mesi dopo del suo grande amico Juan Padrón a cui aveva affidato l’animazione delle strisce di Mafalda. Di tutti i “cartoonist” esistenti nel mondo, Quino aveva scelto lui per affidargli l’inedito compito assieme a quello della realizzazione dell'esilarante serie di cortometraggi "Quinoscopio". Grazie a Juan lo avevo conosciuto a cena a casa mia all’Avana dove era anche venuto a farmi visita sul lavoro a Publicitur quando gli avevo detto che tra I creatori dell’azienda ci erano molti suoi ammiratori.
Ci siamo poi rivisti
a Milano nella sua casa di Via Marco d’Oggiono e nella mia di via Palmanova, mi
aveva invitato al Consolato Argentino di Corso Venezia dove avevano allestito
una mostra in suo onore.
Una mente acutissima,
non taciturno, ma pacato nell’esprimersi e si rilassava solo in presenza di
amici. Rimasto solo dopo la morte della sua compagna di vita Alicia Colombo, si
era sempre più appartato dalla vita publica e da molti anni non disegnava più
avendo avuto un notevole abbassamento della vista. L'ho rivisto per l’ultima
volta ad una Fiera Internazionale del Libro dell’Avana quando il Paese ospite
era l’Argentina e lui fra gli invitati d’onore. Nonostante avesse già smesso di
disegnare Mafalda, della quale si sentiva prigioniero, aveva presentato un paio
di edizioni dei suoi libria lei dedicati, tra I quali il grande formato Tutto
Mafalda di cui mi ha fornito una copia in omaggio.
Arrivederci da
qualche parte, amico Joaquin.
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