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mercoledì 27 gennaio 2021

In vista il vaccino cubano

 Il corrispondente del Manifesto dall'Avana ha pubblicato:


Sei mesi per vaccinare gli 11 milioni di cubani con il Soberana nazionale

Pubblico e gratuito. Potranno vaccinasi tutti i cittadini, gratuitamente su base volontaria. E sono interessati all’acquisto di Soberana02 anche altri paesi come Venezuela, Vietnam e Iran.

Roberto Livi

Edizione del 27.01.2021

Pubblicato 26.1.2021, 23:59

Produrremo entro l’anno 100 milioni di vaccini Soberana02 contro il Covid-19, per immunizzare la popolazione cubana, e l’estero». È l’obiettivo di Vicente Vérez Bencomo, direttore dell’Istituto Finlay. Cioè l’Istituto che ha sviluppato il vaccino, progettato e prodotto con tecnologia cubana e finanziato al 100% dallo Stato cubano. Cuba diventerà così l’unico paese al mondo autosufficiente nell’immunizzare la propria popolazione (poco più di 11 milioni). Entro sei mesi, secondo Vérez, potranno venir vaccinati tutti i cittadini, gratuitamente e su base volontaria. E si sono dimostrati interessati all’acquisto di Soberana02 Venezuela, Vietnam e Iran. E’ stato raggiunto un accordo in base al quale la terza fase della sperimentazione del vaccino – nelle prossime settimane- sarà attuata anche in Iran su circa 150.000 volontari. Un’ampia collaborazione in questo settore viene sviluppata anche con il Pakistan e l’India.

Vérez non ha specificato il prezzo di Soberana02, mentre si stanno sviluppando nell’isola altri tre vaccini: Soberana01 (nell’Istituto Finlay), Abadala e Mambisa prodotti nel Centro di ingegneria genetica e biotecnologica (BioCubaFarma). Tutti finanziati dal Fondo cubano per la scienza e innovazione e dal Ministero della scienza, tecnologia e ambiente. Mambisa, ancora nella fase 1 della sperimentazione, ha la particolarità che si somministra per via intranasale e non con un’iniezione.

In un articolo per la piattaforma Cubadebate l’immunologo italiano Fabrizio Chiodo (professore di Chinica nell’Università dell’Avana) che ha partecipato al “disegno” di Soberana01 e 02 spiega che entrambi i vaccini “si basano in subunità”. Della proteina S – parte del virus SARS-Cov2 che induce la risposta immunologica più forte negli esseri umani- i “candidati” cubani utilizzano la parte che è involucrata nel contatto con il ricettore della cellula, il RBD (receptor-binding domain o regione di unione col ricettore, l’estremo delle “spine” che possiede il virus, ndr) che è anche il punto dove il sistema immunitario umano scatena la sua risposta.

“Nel caso di Soberana02 –scrive Chiodo- si unisce il RBD con il toxoide tetanico, base del vaccino contro il tetano e utilizzato anche come base per altri vaccini cubani come quello sviluppato contro H.Influenza tipo B, QuimiHib (il primo vaccino sintetico della storia come ebbe a pubblicare la rivista specializzata Science nel 2004). Si tratta di “piattaforme valide, utilizzate già in bambini, stabili a temperatura ambiente e che si possono conservare in un comune frigo”. Dunque con maggiore flessibilità e minor costo di utilizzo. Secondo l’immunologo italiano, Soberana02 ha dimostrato una risposta immunitaria entro i primi 14 giorni. Il che ha permesso di passare più rapidamente alle fasi successive. “La fase 3, che misura l’efficacia del vaccino dopo averne comprovato la sicurezza e la capacità immunologica nelle precedenti fasi, si prevede sarà conclusa in marzo o aprile”.

“In molti hanno pensato che eravamo matti a puntare su un vaccino di nostra produzione di fronte a giganti mondiali del settore”, dice Eduardo Martinez, presidente di BioCubaFarma. Altri hanno più o meno velatamente parlato di propaganda politica. “Si sbagliano, sostiene Martinez. Cuba ha una lunga esperienza nel settore: 8 degli 11 vaccini che impiega il programma nazionale di immunizzazzione contro 13 malattie sono di produzione nazionale. Inoltre tutti i dati, sui prodotti e sulla loro sperimentazione, sono resi pubblici in internet”.

Una delle ragioni che hanno permesso di portare avanti un programma nazionale di immunizzazione con tempi più lunghi rispetto a vaccini già sperimentati all’estero è stata la relativa bassa incidenza del Covid-19 nell’isola. Grazie ad un efficiente sistema di salute pubblica, fino alla fine dell’anno scorso venivano registrati un totale di circa 150 decessi per coronavirus e in varie provincie dell’isola il contagio era stato praticamente azzerato.

La situazione è pericolosamente cambiata nelle ultime settimane con l’apertura al turismo, specie dei cubanoamericani, molti dei quali giunti nell’isola non hanno rispettato le regole di sicurezza nei confronti dei familiari. Così nell’ultima settimana i contagi sono cresciuti in modo preoccupante, superando 500 casi al giorno e rendendo più difficile il controllo dei focolai. Anche le morti sono in crescita con un bilancio che si avvicina a un totale complessivo di 200 vittime. All’Avana, come in altre provincie sono riprese misure di contenimento, restrizione del traffico e dei movimenti dei cittadini, chiusure delle scuole. Per questa ragione le autorità sanitarie hanno deciso di usare un altro prodotto innovativo cubano, il Nasalferón, una versione nasale del Interferón alfa 2-b che ha dimostrato “un’alta efficacia preventiva nella lotta contro il Covid-19”. Ai turisti e ai familiari o conviventi verranno applicate queste gocce nasali.

 

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