Mi
hanno mandato un articolo tratto dal Venerdì di Repubblica, scritto da Fabio
Bozzato, dove si descrive lo stato di abbandono dell'Avana Vecchia.
Indubbiamente il deterioramento non è solo di oggi, un male che viene da molto
tempo e dovuto soprattutto alla mancanza di mezzi materiali e finanziari.
L'Autore richiama la figura di Eusebio Leal che si rivolterebbe nella tomba e
questo è vero. L'ho conosciuto ed ho avuto modo di parlare con lui in più
occasioni, sia nel suo studio dove limitava le visite, salvo rare eccezioni, a
un quarto d'ora scandito dalla clessidra che aveva sulla scrivania, sia in
altre occasioni dove non c'era lo strumento diabolico. Nei suoi ultimi anni
coincidevamo, spesso la domenica, da Santi dove si mangia il miglior pesce
dell'Avana. Un piccolo grande uomo, con la sua statura non eccelsa, era
veramente un gigante intellettuale e non solo. Da "semplice"
Historiador de La Habana era diventato anche il responsabile degli interventi
di restauro dove necessario, al di là che si trattasse di opere d'arte o
immobili civili. La sua mano si vedeva ovunque ci fosse il pericolo di un
crollo o un deterioramento grave. Eusebio era una "creazione" di
Fidel Castro che ne intuì la grande potenzialità intellettuale e umana. A lui
non negava niente che fosse nel limite del possibile, magari togliendo risorse
ad altri settori secondo loro meno importanti. Era il braccio destro del
Comandante nella Capitale. Che Fidel fosse a sua volta tutt'altro che perfetto
e criticabile da diversi punti di vista, in una cosa non si sbagliò: nella
scelta di Eusebio.
Effettivamente
chi amministra adesso si è buttato ciecamente nella costruzione di nuovi
alberghi che sono cattedrali nel deserto, specialmente dalla pandemia in poi.
Invece che prendersi cura del patrimonio turistico esistente e già più che
sufficiente per le potenzialità con la manutenzione, il restauro e il
miglioramento dei servizi in generale si sono buttati nella costruzione di
grattacieli, in qualche caso anche anacronistici e anti estetici, per tenerli malinconicamente
vuoti o quasi. La domanda è: che interesse hanno i partner stranieri nel
finanziare queste opere sapendo di non avere un mercato sufficiente a renderli
veramente attivi?
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