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lunedì 31 luglio 2023

Il disordinamento e disunificazione monetaria

Il senso che avrebbe avuto il riordinamento monetario a Cuba non è stato lontanamente raggiunto, anzi ha provocato squilibri maggiori. Si parlava di unificare la moneta, ovvero il CUC per gli acquisti in valuta e il Peso Cubano, moneta ufficiale, per evitare un doppio mercato, cosa che si sapeva impossibile perdurando il "bloqueo" nordamericano.

In realtà si è solo abolito l'uso di contante in valuta negli esercizi che vendono prodotti d'importazione o comunque di difficile reperibilità, se si tratta di prodotti nazionali che se si eccettuano i vegetali sono praticamente tutto il resto, fatto salvo qualche prodotto caseario comunque raro, alcuni prodotti di carne suina o il pane "liberato" dalla quota giornaliera, quando si trova… Il resto, dall'acqua minerale al caffé puro al 100%   passando per tutto l'immaginabile comunque molto limitato, quando si trova, si paga in valuta avvalendosi della "tarjeta" ovvero una scheda magnetica tipo carta di credito che viene rilasciata a chi è autorizzato a tenere un conto in valuta: stranieri residenti, artigiani in proprio o in cooperativa, piccoli commercianti eccetera. Alcuni di questi prodotti poi vengono immessi nel mercato nazionale a prezzi, naturalmente, maggiorati con incremento dell'inflazione.

Rimane in vigore la "Libreta" o tessera annonaria per gli acquisti mensili, a prezzo politico e in moneta nazionale dei prodotti di base che peraltro non sono tutti a cadenza mensile come l'olio di semi o il sale, per esempio.

Pertanto il doppio mercato rimane ed ha aggravato la situazione creando un'inflazione (parola prima sconosciuta) a livelli vergognosi con un traffico di cambio illegale della moneta nazionale con la valuta, vuoi per ricaricare le "tarjetas" vuoi per le uscite dal Paese, legali o meno, tanto che il circolante è scarso dal momento che quello che costava 1 adesso si paga da 10 fino anche a più di 100 volte.

 Anche le banche sono sprovviste di banconote da distribuire e questo è il risultato dell'unificazione (sic! ma dove?) monetaria.

 

martedì 25 luglio 2023

America, America...!

Sul finire degli anni '50, era venuto in Italia, con la moglie, un fratello di mio nonno Joseph che viveva negli Stati Uniti. Vennero a stare da noi per il periodo del soggiorno e si "innamorarono" di me insistendo con mia madre perché mi mandasse a vivere a New York dove avrei potuto avere un futuro brillante dato che lui lavorava nel prestigioso albergo Waldorf Astoria ed aveva molte conoscenze. Gli ospiti partirono e la richiesta rimase nell'aria fino a che nel 1961, si decise per la mia partenza. Il viaggio aereo era impensabile per i costi di allora quindi si decise, non senza sacrifici, il trasferimento via mare. Il 23 maggio del 1961, mi imbarcai sull'ammiraglia della flotta italiana: la Turbonave "Leonardo da Vinci" che era tornata a Genova dal suo viaggio inaugurale in America dopo essere subentrata all'"Andrea Doria" tragicamente naufragata. La "Raffaello" e la "Michelangelo" erano ancora di là da venire.

Dopo una settimana di navigazione, di cui 5 giorni senza vedere terra, all'alba del 1° giugno entrammo nell'imponente porto di New York, attraccando al Pier 44, a un isolato dal 42 da dove si scorgeva l'Empire State Building. Sbrigate le formalità doganali, allora abbastanza severe specialmente riguardo ai generi alimentari, venni preso in consegna dallo zio Morris. Ci recammo a Brooklyn, dove abitava e cominciò la mia breve avventura americana. La sera andammo all'imponente Luna Park di Coney Island che era a due fermate di metropolitana dalla casa degli zii. Furono molto premurosi e attenti e ci capivamo col mio rudimentale spagnolo dato che era la loro lingua madre dal momento che in Turchia gli ebrei provenivano quasi tutti dall' Inquisizione spagnola e avevano conservato la madre lingua per diverse generazioni. 

Oggi quando vedo circolare gli "almendrones" a Cuba mi ricordo di quei tempi quando però i veicoli erano praticamente nuovi.

Venne il giorno in cui lo zio mi portò al Waldorf Astoria e scoprii che il suo lavoro consisteva nella supervisione dei bagni comuni dell'albergo. Non era certo quello che avevamo immaginato quando parlava del suo lavoro in Italia.

Questo fatto indubbiamente mi lasciò un'impressione negativa che si unì alla mancanza di amici, la convivenza con due anziani, la non padronanza della lingua e la differenza di abitudini, non ultime quelle alimentari.

Quello che risultava abbastanza facile era muoversi a New York, specialmente dopo aver raggiunto Manhattan con la Metropolitana che in Italia era ancora sconosciuta.

Un bel giorno lo zio mi fece conoscere un suo "cliente", era un ex giocatore del Livorno quando militava in Serie A, si chiamava Magnozzi. Non ricordo il nome. Questi era titolare di un'impresa di costruzioni che mi avrebbe dato lavoro e nel contempo aveva fondato una squadra di "Soccer" che aveva chiamato Inter di New York. Al contrario di quella di Miami (ancora inesistente), questa ricordava nei colori l'Internazionale di Milano col nero e l'azzurro. Cominciai così la "carriera" di apprendista muratore alternandola ad allenamenti e partitelle amichevoli al Central Park. A quei tempi il "Soccer" negli Stati uniti aveva la popolarità paragonabile (forse) al ping-pong in Italia. Non esistevano stadi dedicati e le rarissime partite ufficiali si giocavano su terreni del Football americano o spesso anche del Baseball con i dislivelli del caso.

Questo insieme di cose unito alla mia formazione che pur ancora "verde" era di sinistra mi spinsero a tornare in Italia e con gran dispiacere degli zii (e di Magnozzi) mi trovarono un imbarco sulla "Constitution", gemella dell'"Indipendence" che coprivano la rotta per l'Europa meridionale.

Con tutta la prosopopea con cui venivano propagandate queste navi erano ben lontane dalla modernità e il comfort della "Leonardo" e dopo una traversata meno piacevole che all'andata sbarcai a Genova il 21 luglio.

lunedì 24 luglio 2023

Quando una situazione diventa drammatica?

 Di questi tempi, a Cuba, manca la liquidità nella circolazione monetaria. C'è una carenza cronica di banconote in circolazione e l'effetto si sente ancora di più con l'inflazione galoppante e conseguente necessità maggiore di denaro contante. Quasi la totalità dei "cajeros automaticos" è fuori servizio per mancanza di banconote ad alimentarli. I pochi che funzionano rilasciano al massimo 1000 Pesos (poco più di 8 dollari al cambio ufficiale) per operazione che può essere ripetuta per 10 volte al giorno. le banche sono prese d'assalto da una moltitudine che forma code di ore per ritirare contante, ma anche nel loro caso rilasciano un massimo di 1000 Pesos e non per 10 volte. Gli stranieri, diplomatici compresi che hanno il C/C in valuta, devono prenotare il ritiro del contante, in Dollari o Euro con tempi che possono arrivare anche al mese dalla prenotazione.

In questo panorama mancano anche i valori bollati sia postali che amministrativi con buona pace di corrispondenza e pratiche amministrative.

Fino a quando potrà essere sostenibile questa situazione? Il rischio è che vada anche peggiorando.

 

mercoledì 19 luglio 2023

Incredibile: un turco nell'esercito italiano

 Sono nato a Milano il 28 giugno del 1944, quasi 8 mesi prima della fine della Seconda Guerra Mondiale e a due anni dalla caduta del Regno d'Italia, da madre nubile turca ebrea e per questo motivo ho passato alcuni mesi, nel suo ventre e con mio fratello Roberto che aveva già 8 anni, nel carcere di San Vittore dal quale avrei dovuto prendere il secondo nome.

Grazie alla neutralità della Turchia e agli interventi di mio padre naturale presso il Comando Generale tedesco, riuscimmo ad essere scarcerati.

Dopo la nascita venni iscritto all'Anagrafe del Comune di Milano dalla quale ottenevo tutti i certificati che mi potessero servire, ma…ero iscritto come cittadino turco. Questa iscrizione però comportava anche l'inclusione alle liste di leva per il servizio militare, quindi dovetti recarmi alle visite previste e il 10 gennaio del 1965 venni invitato a presentarmi al 49mo Reggimento Salerno "CAR" di Savona. Non avevo ancora compiuto i 21 anni che erano, allora, quelli del raggiungimento della maggior età. Ero diventato soldato italiano di nazionalità turca. Solo dopo il compimento dei fatidici 21, grazie alla licenza ordinaria dal servizio, potei presentarmi davanti alle Autorità italiane e prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica con relativo cambio di nazionalità. Contestualmente dovetti andare al Consolato turco di Milano per la rinuncia alla nazionalità dato che non era possibile avere due cittadinanze, come oggi. Il Console, molto dispiaciuto di perdere un compaesano cercò di dissuadermi, ma indipendentemente da qualsiasi altra considerazione il fatto era compiuto.

Fu così che un minorenne, turco, divenne membro dell'Esercito Italiano. 















venerdì 7 luglio 2023

La Democrazia del web

C'è chi ha detto che il web è l'invenzione più democratica perché appartiene a tutti. Evidentemente ci sono due persone, guarda caso nordamericane, che ritengono il web una parte di cosa loro, leggi "nostra". Da quando si sono inviperiti i due sistemi di servizi e reti sociali non sono più compatibili e non si possono trasferire messaggi né altro da una rete sociale all'altra e non si possono nemmeno intercambiare applicazioni.

Questa è una faccia della "democrazia" del web che inoltre emargina chi non è gradito al sistema imperante in qualunque Paese. Che bella lingua il greco, peccato non si parli molto.

giovedì 6 luglio 2023

Effetti secondari dell'inflazione a Cuba

Un altro degli effetti portati dall'inflazione a Cuba è la relativa mancanza di banconote circolanti. Le classiche banconote da 1 e 3 Pesos con le immagini, rispettivamente di José Martí ed Ernesto "Che" Guevara, sono scomparse da tempo in quanto i costi di produzione erano notevolmente superiori al valore nominale e reale, quindi sono state sostituite da monete.

Adesso stanno scomparendo quelle da 5 e più lentamente quelle da 10. Le banconote di taglio medio alto, 100 e 200 non abbondano e quelle di taglio alto, 500 e 1.000 molto scarse, anche le banche ne sono sprovviste. Quelle che circolano maggiormente sono di taglio medio basso: 20 e 50 Pesos, in sostanza per andare a fare acquisti bisogna portare una borsa piena delle suddette. Se a questo si aggiunge il "fuori servizio" di molti bancomat a volte può essere un problema.

Sembra quasi l'Italia negli ultimi anni della Lira, solo che là c'erano le banconote da 5.000, 10.000 e sono state create quelle da 50.000 e 100.000 proprio per mantenere il "volume" dei portafogli. Vedremo questi "tagli" anche a Cuba?

mercoledì 5 luglio 2023

Inflazione e mercato nero

Continua aumentando l'inflazione e di conseguenza il cambio illegale di valuta. In questi giorni il dollaro USA è quotato a 212 pesos contro i 120 del cambio ufficiale, mentre l'Euro è a quota 220 contro 123.

Per contenere la situazione, limitando il circolante in valuta ed avere un certo controllo su uscite non giustificate, si è creato un meccanismo per cui gli stranieri che hanno un conto in moneta convertibile, adesso, devono fare la prenotazione riguardo al prelievo. Inutile dire che questa situazione ha creato disagi e proteste nel mondo diplomatico e imprenditoriale e rischia di vedere la riduzione dei depositi in valuta. È anche una misura palliativa che al di là di frenare la quotazione "in nero" la sta incrementando e se non si interviene su un controllo dei prezzi al consumo si va incontro a una situazione insostenibile per via del rapporto stipendi/mercato e gli stranieri anche più prudenti si vedono tentati da un cambio che è quasi il doppio di quello ufficiale.

L'introduzione del mercato libero in settori al dettaglio ha creato indubbiamente un beneficio per la circolazione di prodotti prima introvabili, ma ha anche suscitato l'ingordigia dei dettaglianti che non mettono fine all'aumento dei prezzi. Complice di questa situazione è anche il massiccio aiuto finanziario dei parenti residenti all'estero e il lavoro ufficiale, per chi ce l'ha, è solo una facciata. È anche vero che non tutti hanno parenti all'estero o pure avendoli non sono disposti o disponibili ad aiutare.

A questo punto credo che una misura, non facile da mettere in pratica, sia un controllo e relativo calmiere dei prezzi al consumo da parte di privati. Certo è un compito arduo, a credo sia l'unica via per non arrivare a una implosione economica e al dissanguamento dei cittadini meno protetti, seppure colpisce duro anche chi ha maggiori possibilità

Situazione carburanti

La situazione benzina è sempre critica anche se, dicono, è in via di miglioramento. Qua all'Avana ci sono 4 stazioni di servizio che operano con prenotazione via web per chi è riuscito a iscriversi, adesso non ci sono più "ticket" virtuali disponibili e non accettano ingressi nella "sala de espera". I consumatori vengono avvisati con un messaggio indicante il giorno nel quale possono rifornirsi e questo contribuisce a limitare le lunghe e snervanti code. I distributori si rovano tutti nella parte occidentale della città e precisamente nel Vedado: Linea y Malecón, e Playa: Tropicana, in Avenida 41 e ben due in 5ta Avenida all'altezza delle Calles 112 e 120. Recentemente ne è sato abilitato un altro, sempre in Playa, in Avenida 13 e Calle 84. Quest'ultimo non è soggetto a prenotazioni e si può ben immaginare le file bibliche durante tutte le 24 ore.