Sono passati solo due giorni da quando il Presidente Diaz Canel, parlando all’Assemblea dell’ONU aveva assicurato al Mondo che il sistema produttivo e quello energetico di Cuba erano in perfetto stato quando, il Primo Ministro Marrero Cruz, è apparso in uno speciale televisivo annunciando che il sistema energetico nazionale era al collasso. Il motivo ufficiale sarebbe un guasto alla principale centrale, ma quello vero è che non c’è carburante perché mancano i soldi per comprarlo seppure a Paesi amici come Messico e specialmente Venezuela. Manco a dirlo, il giorno seguente, oggi 18 Ottobre, Cuba si è spenta completamente e posso redigere queste righe solo grazie alla batteria del pc che non so per quanto potrà ancora, così come quella del cellulare.
Nel suo discorso, il Premier ha “suggerito ai cubani di comprare pannelli fotovoltaici. Dove e con che soldi non si sa. A questo proposito devo dire che io ho installato un paio d’anni
fa i pannelli che mi sono stati molto utili anche come risparmio sulla bolletta, ma da diversi mesi sono fuori uso per il guasto di un chip introvabile sia qua che a Cancun, in Messico, dove mi ero recato. La fortuna vuole che un amico si è preso la briga di cercarlo e trovarlo in Italia e me lo ha spedito, però…è ancora in viaggio e bisognerà trovare chi lo installa.
Sento anzi il dovere di ringraziarlo pubblicamente, sperando non si offenda per essere stato citato, ma spero di no: grazie, dottor Luca Lombroso, eccellente meteorologo e amico.
Non so se Diaz Canel abbia dichiarato al Mondo Intero quello che volevano far credere a lui, ma ritengo difficile che non conoscesse la realtà dei fatti... intanto siamo senza corrente (in tutto il Paese) da stamattina. Noi dalle 10.15 il resto dalle 11.00 e nessuno saquando torneremo ad avere il flusso vitale.
Il gas GPL per le cucine è fortemente razionato e ristretto, noi abbiamo il numero 4.064 nella coda per averlo ed oggi è stato assegnato il 400 e qualcosa…Se manca anche lacorrente non so come si potrà cucinare. Con le piogge di questi giorni nemmeno a legna,
visto che la vegetazione è fradicia. Nel frattempo gli alimenti più “preziosi”, conservaticome oro nei frigoriferi e congelatori, rischiano di marcire anche per i continui scongelamenti dovuti ai frequenti cambi di temperatura seppure con tempi non prolungati e indefiniti come l’attuale.
Le comunicazioni? Se fossi credente mussulmano…inch’Allah. Anche le linee telefoniche fisse sono interrotte, miracolosamente oggi è ripresa la rete wi-fi, non so come e mi
rallegra, sempre…batterie permettendo senza possibilità di ricarica.
Non si possono attivare i motori per portare l’acqua ai piani superiori o ai tetti dove sonoinstallate le cisterne, dal momento che la pressione della rete è a malapena sufficiente per il piano terra.
Tutte le attività produttive, commerciali e di servizi sono paralizzate, le pompe di benzina non possono erogare la poca che hanno alle interminabili code di auto perché non hanno corrente. La gente non può comprare nemmeno il panino quotidiano (da 60 grammi) perché le panetterie non possono funzionare.
Il presente post non so quando potrà essere pubblicato per impossibilità di trasferirlo col cellulare, date le condizioni energetiche e l’impossibilità di usare il modem perché senza corrente e senza linea telefonica.
Aggiornato alle 10.30 del 19 Ottobre, dopo oltre 24 ore senza corrente.
2da parte:
Improvvisamente dopo 35 ore e mezza, si sono accese le luci in casa. Miracolo! Ma dopo, una decina di minuti puff! Tutto spento un’altra volta. Dopo il danno, la beffa che in parolemolto povere vuol dire “ci hanno preso per il culo”. Questa seconda puntata è durata fino alle 07.00 di oggi lunedì 21. In pratica 68 ore e mezza su 72.
Non è ammissibile che in un mondo sviluppato e civile succedano queste cose.
Il Governo dà la colpa al maltempo e al “bloqueo”, ma in genere quando ci sono dei confronti la responsabilità è di entrambe le parti, se vogliono o meno trovare una soluzione.
Nel frattempo si sono sviluppate una tempesta tropicale e un uragano nei Caraibi. Proprio quelloche ci mancava.