Da informazioni prese al mega (sic!) supermercato di 3ra y 70 abbiamo saputo che l’unica “carta di credito” cubana valida: la tarjeta Clásica della Fincimex viene rilasciata in loco dietro versamento in dollari e per far sì che continui ad essere operativa bisogna mantenerla “ricaricata” in dollari prima dell’esaurimento del credito.
Un’altra
volta una presa per il culo. Noi che abbiamo un conto corrente nel quale entra
la valuta non la possiamo comprare e ricaricare perché le banche non ci danno i
NOSTRI soldi. Per il momento stanno uscendo tutti i dollari che i cubani
tenevano sotto il materasso dopo averli ricevuti “brevi manu” dai parenti in
occasione di visite al di qua o al di là dello Stretto della Florida o altrove.
Ma poi? Certo il flusso continuerà, ma non credo con la furia attuale. Ho la
vaga impressione che chi ha fatto questa invenzione, sia in sintonia con chi ha
inventato la “riunificazione monetaria” ed abbia il ricordo di quando ai cubani
era severamente proibito detenere valuta, si rischiava la galera anche per un
solo dollaro e gli acquisti in valuta, prevalentemente negli alberghi, erano
effettuate da turisti, molto più numerosi, dai tecnici stranieri e dai
diplomatici. Oggi, seppure con la depenalizzazione per la detenzione di valuta,
il fiume andrà restringendosi perché non credo ci sia un futuro grande afflusso
di contante “brevi manu” dall’estero. Mi sa che ancora una volta hanno fatto i
conti senza l’oste. Quello che poi è, se non altro moralmente vergognoso, visto
che le leggi penali le fanno loro, è l’appropriazione indebita della valuta che
arriva legalmente dall’estero e che ha dato origine alla MLC (Moneta
Liberamente Convertibile, ma dove?). Se questi MLC sono coperti dalle rimesse
estere, non sono valuta? Almeno sul mercato interno e senza limiti, per quello
esistevano già i centri commerciali appositi. Ancora una volta si cerca di
guarire il cancro con bende e cerotti.
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