La
situazione quotidiana a Cuba è paradossale, in senso generale in relazione
all’epoca precedente alla caduta dell’Unione Sovietica con la instaurazione del Periodo
Especial de Guerra en Tiempo de Paz. Prima c’era carenza di tutto un po’ e specialmente
non c’era il superfluo, ma c’erano i prodotti di base per l’alimentazione
seppure, alcuni, strettamente razionati e altri soggetti a una certa disciplina
di consumo, certo frutta e verdura non abbondavano negli “agros” statali e la
qualità non era sicuramente eccellente, ma con prezzi assolutamente abbordabili
dagli allora bassissimi salari.
Oggi, in
cambio, con l’avvenuta apertura economica a piccole e medie imprese private che
per anni è stata osteggiata e mal vista da Fidel Castro, succede praticamente
il contrario, aiutato anche dalla recrudescenza dell’embargo a carattere
extraterritoriale degli Stati Uniti che impediscono la quasi completa
possibilità di linee di credito in tutto il Mondo. Uno degli esempi è quello,
già citato, dell’impossibilità di cittadini europei residenti a Cuba di avere
conti correnti nei loro Paesi in quanto le banche non possono operare
direttamente con l’Isola chiudendo naturalmente anche la possibilità del Paese
di effettuare transazioni finanziarie con la maggior parte del resto del Mondo.
Cosa
succede infatti oggi? Al di là di una inflazione galoppante, si trova nel
mercato il “superfluo” nel campo alimentare e delle apparecchiature, biscotti,
dolciumi conservati, bibite eccetera, in occasioni anche la Nutella si trovano seppure a caro prezzo che
molti si possono permettere, ogni tanto, grazie alle rimesse dei parenti
dall’estero che devono trovare vie sempre più avventurose oltre a quelle del
passaggio diretto un caso di visite famigliari. Appena insediato Trump con la
sua banda, una delle prime cose è stata quella di impedire i trasferimenti
tramite la Western Union, con tutte le limitazioni che aveva.
Nella
vita di tutti i giorni succede che ci siano lunghe code per il pane (un panino
al giorno per persona da 60 gr.) razionato a prezzo “politico” che pure è
aumentato in modo sproporzionato. Da 5 centesimi a 0.75 con la “libreta”
annonaria” e lo stesso prodotto “liberato”, quando c’è: 12 Pesos. Il latte
indispensabile a vecchi e bambini è una materia sconosciuta sia nel mercato
libero che annonario. Carne e pesce sono
oggetti di desiderio e perlopiù si trovano, a fatica e caro prezzo, pollo e
uova. Per contro circolano maggiormente i prodotti agricoli, anche nelle unità
statali, di qualità migliore a quelli di una volta, ma sul mercato libero a
caro prezzo. Tali risorse sono comunque soggette ai capricci del tempo e
soprattutto degli uragani che lasciano lunghe sequele nelle piantagioni.
Ma la
cosa peggiore è il ritmo di vita produttiva quotidiana che seppure a Cuba non è
mai stata eccessiva adesso presenta livelli inaccettabili e insostenibili. La
mancanza di un minimo sufficiente di carburanti costringe l’Avana, guasti e
incidenti a parte, ad avere un’interruzione quotidiana di 4/5 ore, flessibili
in + o in -, di flusso elettrico in tre fasce orarie dalle 10.00 alle 22.00, a
scacchiera sul territorio e a rotazione riguardo gli orari. Nel resto del paese
le interruzioni possono arrivare anche a 20 ore giornaliere! Con questa
difficoltà si paralizzano, seppure in parte e a turno, le attività produttive.
La mancanza di combustibile si riflette particolarmente in città nei trasporti
pubblici ridotti al lumicino per cui molte persone, dopo ore di attesa in vano,
decidono di non andare a lavorare per quelle poche ore che gli tocca. Per il
settore privato il rifornimento di carburante presenta code bibliche anche di
decine di ore, specie se i serbatoi delle pompe si sono svuotati e bisogna
aspettare l’arrivo di cisterne che provvedano al rifornimento.
La
mancanza di combustibile è presente anche nella distribuzione di gas liquido
per le cucine che nel centro della capitale non rappresenta un problema dato
che vi è il gas di città (per adesso indenne) ma nel resto del territorio e
all’interno del Paese è necessario per cucinare e se si uniscono, come spesso
succede, mancanza di gas in coincidenza di mancanza di fluido elettrico è
impossibile cucinare, solo pochi eroici discendenti dalle campagne si sono
attrezzati con griglie alimentate da carbone vegetale o legna. Inoltre nel
periodo di mancanza di flusso elettrico si somma la mancanza di comunicazioni
wi-fi e anche telefoniche.
Non c’è
dubbio che la maggior parte di queste ristrettezze e difficoltà siano a causa
dell’embargo, ma a questo punto e sarebbe stato meglio in altri tempi e con
altri Presidenti americani, non ci si può sedere a discutere? Adesso poi con
l’asse Putin/Trump il piccolo soccorso che arriva ancora dalla Santa Madre
Russia, quanto durerà? Senza tema di smentita, al di là della propaganda di
regime, sono convinto che la maggioranza dei cubani lo preferirebbe. Chi comanda,
invece, no!