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sabato 1 marzo 2025

Situazione drammatica a Cuba

 La situazione quotidiana a Cuba è paradossale, in senso generale in relazione all’epoca precedente alla caduta dell’Unione   Sovietica con la instaurazione del Periodo Especial de Guerra en Tiempo de Paz. Prima c’era carenza di tutto un po’ e specialmente non c’era il superfluo, ma c’erano i prodotti di base per l’alimentazione seppure, alcuni, strettamente razionati e altri soggetti a una certa disciplina di consumo, certo frutta e verdura non abbondavano negli “agros” statali e la qualità non era sicuramente eccellente, ma con prezzi assolutamente abbordabili dagli allora bassissimi salari.

Oggi, in cambio, con l’avvenuta apertura economica a piccole e medie imprese private che per anni è stata osteggiata e mal vista da Fidel Castro, succede praticamente il contrario, aiutato anche dalla recrudescenza dell’embargo a carattere extraterritoriale degli Stati Uniti che impediscono la quasi completa possibilità di linee di credito in tutto il Mondo. Uno degli esempi è quello, già citato, dell’impossibilità di cittadini europei residenti a Cuba di avere conti correnti nei loro Paesi in quanto le banche non possono operare direttamente con l’Isola chiudendo naturalmente anche la possibilità del Paese di effettuare transazioni finanziarie con la maggior parte del resto del Mondo.

Cosa succede infatti oggi? Al di là di una inflazione galoppante, si trova nel mercato il “superfluo” nel campo alimentare e delle apparecchiature, biscotti, dolciumi conservati, bibite eccetera, in occasioni anche la Nutella si trovano seppure a caro prezzo che molti si possono permettere, ogni tanto, grazie alle rimesse dei parenti dall’estero che devono trovare vie sempre più avventurose oltre a quelle del passaggio diretto un caso di visite famigliari. Appena insediato Trump con la sua banda, una delle prime cose è stata quella di impedire i trasferimenti tramite la Western Union, con tutte le limitazioni che aveva.

Nella vita di tutti i giorni succede che ci siano lunghe code per il pane (un panino al giorno per persona da 60 gr.) razionato a prezzo “politico” che pure è aumentato in modo sproporzionato. Da 5 centesimi a 0.75 con la “libreta” annonaria” e lo stesso prodotto “liberato”, quando c’è: 12 Pesos. Il latte indispensabile a vecchi e bambini è una materia sconosciuta sia nel mercato libero che  annonario. Carne e pesce sono oggetti di desiderio e perlopiù si trovano, a fatica e caro prezzo, pollo e uova. Per contro circolano maggiormente i prodotti agricoli, anche nelle unità statali, di qualità migliore a quelli di una volta, ma sul mercato libero a caro prezzo. Tali risorse sono comunque soggette ai capricci del tempo e soprattutto degli uragani che lasciano lunghe sequele nelle piantagioni.

Ma la cosa peggiore è il ritmo di vita produttiva quotidiana che seppure a Cuba non è mai stata eccessiva adesso presenta livelli inaccettabili e insostenibili. La mancanza di un minimo sufficiente di carburanti costringe l’Avana, guasti e incidenti a parte, ad avere un’interruzione quotidiana di 4/5 ore, flessibili in + o in -, di flusso elettrico in tre fasce orarie dalle 10.00 alle 22.00, a scacchiera sul territorio e a rotazione riguardo gli orari. Nel resto del paese le interruzioni possono arrivare anche a 20 ore giornaliere! Con questa difficoltà si paralizzano, seppure in parte e a turno, le attività produttive. La mancanza di combustibile si riflette particolarmente in città nei trasporti pubblici ridotti al lumicino per cui molte persone, dopo ore di attesa in vano, decidono di non andare a lavorare per quelle poche ore che gli tocca. Per il settore privato il rifornimento di carburante presenta code bibliche anche di decine di ore, specie se i serbatoi delle pompe si sono svuotati e bisogna aspettare l’arrivo di cisterne che provvedano al rifornimento.

La mancanza di combustibile è presente anche nella distribuzione di gas liquido per le cucine che nel centro della capitale non rappresenta un problema dato che vi è il gas di città (per adesso indenne) ma nel resto del territorio e all’interno del Paese è necessario per cucinare e se si uniscono, come spesso succede, mancanza di gas in coincidenza di mancanza di fluido elettrico è impossibile cucinare, solo pochi eroici discendenti dalle campagne si sono attrezzati con griglie alimentate da carbone vegetale o legna. Inoltre nel periodo di mancanza di flusso elettrico si somma la mancanza di comunicazioni wi-fi e anche telefoniche.

Non c’è dubbio che la maggior parte di queste ristrettezze e difficoltà siano a causa dell’embargo, ma a questo punto e sarebbe stato meglio in altri tempi e con altri Presidenti americani, non ci si può sedere a discutere? Adesso poi con l’asse Putin/Trump il piccolo soccorso che arriva ancora dalla Santa Madre Russia, quanto durerà? Senza tema di smentita, al di là della propaganda di regime, sono convinto che la maggioranza dei cubani lo preferirebbe. Chi comanda, invece, no! 

3 commenti:

  1. Centro ed oriente di Cuba sono messi pure peggio, anche più di 24 ore di apagones.. mi chiedo come un paese possa andare avanti e svilupparsi, seppur un minimo, in queste condizioni. Sembra che l'unica soluzione per i Cubani "de a piè" sia andarsene.

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  2. Sarebbe meglio se ne andassero "loro"

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    1. Pur di non andarsene hanno ridotto il paese in queste condizioni. Sono arrivati con la forza e se ne andranno solo con la forza, su questo ne sono certo.

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