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martedì 20 maggio 2025

La crisi. Senza fine?

 La attuale crisi cubana, apparentemente e molto probabilmente irreversibile, senza l’ingresso di fattori nuovi e/o esterni, ha avuto fondamentalmente quattro eventi che ne hanno causato l’inizio e il proseguimento fino a raggiungere i livelli d’allarme di oggi.

Indubbiamente il colpo più pesante è stata l’applicazione dell’Embargo economico, finanziario e commerciale imposto dagli Stati Uniti nell’ottobre del 1960, a carattere extraterritoriale e tutt’ora vigente dopo la bellezza di 65 anni e che con un primo saliscendi delle sanzioni si è andato inasprendo nel tempo con sempre nuove iniziative atte a incidere negativamente sull’Economia cubana. Di contorno a questa Legge, poi, ci sono stati eventi non strettamente economici, ma restrittivi o con limitazioni di alcuni fatti accessori, a seconda dell’alternarsi dei Presidenti USA. Con il primo e secondo Governo Trump si è raggiunto il massimo.

Il secondo Evento negativo importantissimo è stata la dissoluzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e relativa caduta di tutto il campo comunista europeo, l’8 dicembre del 1991.

Il terzo evento, certamente meno distruttivo dei precedenti, è stato diviso in due parti con un finale comune: l’“abdicazione” di Fidel Castro nel 2008 e la successiva morte nel 2016. A sua volta il successore designato, il Fratello Raul, si è defilato dagli incarichi ufficiale per rimanere dietro le quinte di un Governo orfano e lasciato in mani incompetenti o poco preparate con la “vecchia guardia” ormai allo stremo dei suoi pochi superstiti che servono da decorazione, mentre la nuova generazione non ha la capacità, il potere e il carisma internazionale di cui godeva Fidel.

Il colpo definitivo (?) è arrivato con l’Epidemia della Covid del 2019  che ha drasticamente ridotto, in modo progressivo, date le condizioni economiche ambientali, l’ingresso del turismo internazionale che era diventato una delle maggiori fonti, se non la maggiore, di captazione di valuta pregiata. Anche Fidel che all’inizio era contrario all’ingresso di “stranieri guardoni e portatori di inquinamento ideologico”, aveva capito che non c’era alternativa, nonostante ci fosse ancora il grosso appoggio dell’URSS.

Le domande che tutti ci facciamo è: fino a quando? E come?

 

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