La necessità aguzza l'ignegno 3 - svaghi e tempo libero

La necessità aguzza l'ingegno 2 - oggetti domestici

La necessità aguzza l'ingegno 1 - veicoli

            

Il Caballero de Paris

La vera immagine del Caballero de Paris.

Lettori in visita all'Avana

Lo scorso dicembre ho avuto la gradita, annunciata, seppure fugace, visita di due lettori del blog: Massimo e Ivana. Non sono vincitori di nessun concorso, peraltro mai indetto, fra i lettori . Sono arrivati con i propri mezzi e di spontanea volontà. Non sono nemmeno venuti apposta per conoscerci, ma l'occasione c'è stata e qua li ho ritratti in posa con la statua,
posta di fronte allingresso del Convento di S. Francesco di Assisi, dedicata al “Caballero de Paris” un famoso clochard che girava per l'Avana negli anni '50 e '60, di cui la Leggenda vuole che fosse un nobile francese decaduto e da qua il soprannome.

Nell'altra foto invece c'è il mio panzone in vista in compagnia di mia moglie Cecilia e di Ivana ritratti da Massimo nella Plaza de Armas: il centro del centro dell'Avana.

Inizia l'addio alla "libreta"

Da gennaio scattano i primi provvedimenti annunciati sui prodotti sovvenzionati per mezzo della "libreta" o tessera annonaria. I primi prodotti a sparire, (si fa per dire perchè negli anni ne erano già scomparsi altri) saranno i prodotti per l'igiene e la pulizia personale e domestica. Il caffè rimane con la sua quota di 125gr. al mese anche se il presidente ha annunciato che si dovrà tornare alla miscela con cicoria distribuita nell'ultmo quarto del secolo scorso.
Triste soluzione per un Paese che dovrebbe esserne esportatore.

Da gennaio entreranno anche in funzione le nuove province di Mayabeque e Artemisa che si suddividerano il territorio dell'attuale provincia "La Habana", rispettivamente con i territori a oriente e occidente della capitale che da provincia "Ciudad Habana" tornerà al suo antico nome de La Habana.

Fiera Internazionale del libro

E' stato annunciato ufficialmente che la 20ma edizione della Fiera Internazionale del Libro si terrà dal 10 al 20 Febbraio 2011 nella tradizionale sede del complesso architettonico composto dalle fortezze Morro e Cabaña. La manifestazione, dedicata al 2° centenario dell'indipendenza di Haiti, primo Paese dell'America coloniale a liberarsi, oltre che ai Paesi dell'ALBA (Aleanza Bolivariana para los pueblos de nuestra America) avrà numerose “sottosedi” in diversi punti della capitale e si estenderà in 16 città di Cuba dalla chiusura della rassegna all'Avana, fino al 6 di Marzo con epilogo a Santiago de Cuba.

Anche quest'altra è Cuba

Durante la recente Assemblea del Poder Popular si è parlato, fra le altre cose, del'importanza che riveste il turismo nell'economia del Paese sottolinenando che si è arrivati alla cifra di oltre 2 milioni di presenze l'anno. Certo sono molti se si comparano con le poche migliaia della fine anni '70 e inzio '80, ma sono pure sempre cifre irrisorie in senso assoluto. Purtroppo però, se sono aumentate le offerte di strutture, infrastrutture e servizi a disposizione del visitante si è invece irrigidita la prassi burocratica. Negli anni citati, ad esempio, gli italiani, svedesi e svizzeri potevano entrare  a Cuba senza necessità di visto per un soggiorno fino a 90 giorni. Oggi, qualunque straniero deve essere in possesso di visto di ingresso della validità di 30 giorni, prorogabili per altri 30 oltre ad avere un'assicurazione sulle malattie e infortuni. Se è vero che questo fornisce una piccola liquidità immediata per il pagamento dei relativi diritti, contribuisce ad allontanare molte persone che verrebbero a Cuba per periodi medio-lunghi e che invece scelgono altri Paesi molto più tolleranti in senso burocratico.
Nell'area caraibiche i Paesi che competono con Cuba per clima e attrazioni di ogni tipo sono molti egli stranieri che vi si trasferiscono anche definitaivamente, apportando valuta, sono in costante aumento. Non sarebbe utile rifletterci?

Negli "spot" televisivi vengono ripetuti, giustamente con una certa frequenza, inviti ad un uso razionale dell'energia elettrica di cui peraltro viene, ogni tanto, interrotta l'erogazione. Molte strade dell'Avana sono completamente al buio nelle ore serali e notturne mentre per contro si vedono calles e avenidas con i lampioni accesi in pieno giorno con uno spreco che sarebbe meglio e possibile evitare...

Buone Feste

Per la serie “meglio tardi che mai”, trasmetto i miei auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo a tutti i lettori.

Il Natale mi ha preso un po' alla sprovvista perché qua l'atmosfera non è certo quella commerciale e mercantile che annuncia la Festa nel primo Mondo. Nonostante ciò ci siamo attrezzati con un alberello piccolo, ma sincero.

Chiusi i lavori del parlamento cubano

Si è chiusa, dopo 5 giorni di lavori, l'Assemblea Generale del Poder Popular (ovvero il parlamento) ove si sono tracciate le linee economiche per il 2011.

Fra le decisioni più rilevanti e traumatiche, viste le consuetudini, si è annunciato una graduale chiusura delle mense aziendali (in parte già attuata) e la sospensione delle corse di trasporto gratuito del personale verso i posti di lavoro istituite per alcune aziende, ma quello che avrà più conseguenze generando certo dibattiti e polemiche sarà l'abbandono, sempre graduale, della “libreta”, la tessera annonaria che garantisce a tutti e in parti uguali, un minimo di generi di prima necessità ad un prezzo simbolico. Già da anni i prodotti compresi in questo “benefit” che costa allo Stato circa un miliardo di dollari l'anno, è drasticamente sceso nel numero dei beni offerti. Gli ultimi a uscire (magari potevano essere i primi...) sono stati sigari e sigarette.

Il provvedimento apre un mercato “libero” anche se a prezzi controllati, ma potrebbe causare fenomeni di accaparramento per cui la distribuzione non sarebbe più equitativa e i prezzi lievitare...

Nel contesto parlamentare si è annunciata la convocazione del VI° Congresso del PCC che si aprirà il 16 aprile 2011.

L'Assemblea che generalmente si teneva gli ultimi due giorni dei semestri di metà e fine anno, è stata in questo caso più lunga del solito seppure si è conclusa con l'abituale unanimità dei consensi (come piacerebbe tanto a Silvio).

Nel suo, insolitamente lungo, discorso di chiusura Raul Castro ha fatto una profonda autocritica per gli errori commessi “per costruire il socialismo senza che nessuno sapesse veramente come fare” e indirettamente ha messo sotto accusa l'operato del Grande Fratello seppure di tanto in tanto ne citava frasi “illuminate e profetiche”, purtroppo, non seguite da fatti concreti. Raul ha dato grande prova di equilibrismo nell'ammettere la necessità di grandi cambi nella gestione dell'economia senza criticare apertamente e direttamente l'operato di Fidel, ma in realtà smentendo buona parte del suo operato, almeno nella sfera economica..

La consegna è quella di proseguire col sistema socialista sotto la guida degli storici dirigenti della Rivoluzione che sono ancora sulla breccia, ma facendo una profonda revisione...vedremo