Secondo quanto riferisce “El Pais” di ieri (15 febbraio), Angel Carromero, condannato a Cuba, il 22 luglio scorso, a 4 anni di detenzione per omicidio colposo, essendo stato ritenuto colpevole di aver causato l’incidente in cui morì il dissidente cubano Osvaldo Payà e risultarono ferite altre persone, fra cui lo stesso Carromero, dopo essere stato estradato, il 14 dicembre scorso, in Spagna per compiere la quasi totalità della pena nel suo Paese, è stato messo in libertà con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico che segnali i suoi spostamenti. Carromero, già detenuto nel carcere di Victoria Kent, proveniente dal carcere di Segovia, godeva già da tempo del regime aperto di carcerazione per cui doveva solo rientrare la sera per dormire nel penitenziario, di giorno è impiegato presso il Comune di Madrid con uno stipendio di 4000 euro al mese.
La rapidità con cui Carromero è stato messo, praticamente, in libertà è stata giudicata “sorprendente” da diversi partiti politici ed associazioni di famiglie delle vittime della strada. Carromero, dopo mesi di “riflessione” ha presentato domanda di risarcimento allo Governo cubano per essere stato “condannato ingiustamente” e per aver presentato prove false a suo carico nel processo tenuto anche alla presenza dei diplomatici del suo Paese. In nome “della verità prima di tutto” chiede invece “un indennizzo prima di tutto”. Sembra proprio che i politici, abbiano molta somiglianza fra di loro e che alcuni, pur professandosi profondamente “democratici” e “cristiani” non abbiano ritegno a godere del proprio stato di privilegiati al contrario degli insegnamenti etici e morali proprio alla base della loro fede politica e religiosa.
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venerdì 15 febbraio 2013
giovedì 14 febbraio 2013
Viaggio a Milano
Da oggi, fino al 26 prossimo (forse anche primi di marzo) sono in trasferta a Milano per elezioni, dal momento che a Cuba non vi è seggio elettorale e lo Stato mette a disposizione, tramite l'Ambasciata, agevolazioni per i residenti all'estero.
mercoledì 13 febbraio 2013
Cuba e le telenovelas
Le telenovele sono identificate come prodotti televisivi dell’America Latina, in realtà vengono prodotte e “consumate” in tutto il mondo. Chi non ricorda le serie “Dallas”, “Dinasty” e più tardi “Beautiful” e “Sentieri” Made in Usa...?A Miami le “novelas” fanno faville ed è anche vero che ormai la maggioranza degli abitanti è di origine latina. Il telespettatore medio a Cuba non è differente dagli altri e se non ci sono grandi alternative anche chi non le predilige le segue più o meno assiduamente. Ricordo negli anni ’80 che quando si trasmettevano le telenovelas brasiliane o messicane, le strade erano deserte come stessero trasmettendo una importante finale di calcio in Italia. Allora non c’erano molte alternative nella TV cubana la disputa in famiglia era normalmente tra i maschietti che volevano vedere il baseball, quando c’era, e le signore che naturalmente adoravano le telenovelas. Spesso si raggiungevano compromessi con l’aiuto dei vicini. Personalmente non sono un appassionato del genere, ma in tanti anni ho avuto la possibilità di fare una certa esperienza, ricordo le lacrimose storie messicane tipo “Gotita de gente”, o anche l’epica e anteriore “La esclava” brasiliana. A quei tempi bisogna riconoscere che la qualità era veramente scadente in ogni senso, poi anche questo genere è progredito arricchendosi di riprese esterne, all’inizio completamente assenti, vestiti e o costumi di qualità, ma sopratutto con le prestazioni di ottimi attori e una miglior stesura delle storie. Per ciò che ho potuto e posso vedere le dividerei in categorie per luogo di origine: credo che le migliori siano le brasiliane che a parte un certo filone di storie d’epoca, raccontano vicende dei giorni nostri e uniscono il dramma alla commedia per alleggerire le (lunghe) vicende narrate. Impeccabile la fotografia e l’ambientazione. Molto vicina alla qualità brasiliana c’ quella colombiana con storie perlopiù di azione anch’esse ben strutturate e realizzate.
Il messico ha migliorato notevolmente la qualità e seppure prosegue nel suo cliché “tragico” ha alleggerito a sua volta i contenuti con qualche spruzzata di commedia. Stranamente a Cuba non si vedono novelas di produzione venezuelana, almeno io non ne ricordo nessuna in particolare. Giungono invece le argentine che sono sicuramente le meno attraenti nonostante vi lavorino attori di grande prestigio e talento. Poi vi sono le cooproduzioni fra diversi Paesi che in genere forniscono dei prodotti di buona qualità.
Comunque è certo che la telenovela a Cuba ha raggiunto importanza anche nel sociale, basta pensare ad esempio, che i ristoranti privati chiamati “paladares” che sono riconosciuti con tale nomenclatura anche negli atti ufficiali (addirittura nei testi di legge), hanno preso il nome da una telenovela brasiliana che ha spopolato negli anni ’80 del secolo scorso: “Vale todo”, in cui una donna in forti difficoltà economiche si mette a vendere panini, fatti da lei, sulla spiaggia di Rio conquistando il gusto dei clienti e allargando sempre di più il suo giro d’affari, fino a costituire una cooperativa di catering chiamata “paladar” (palato) e successivamente un ristorante di lusso seguito da tutta una catena di esercizi sotto le stesso marchio.
Infiniti sono gli esempi di nomi presi a prestito dalle varie “novelas” per definire personaggi o situazioni della vita quotidiana. Gli interpreti di queste vicende del piccolo schermo, a volte vengono in visita a Cuba per partecipare ad attività culturali o appoggiare il lavoro della Fondazione del Nuovo Cine Latinoamericano e TV e vengono accolti con grande simpatia da un pubblico che sa tutto, almeno della vita pubblica, di loro e lasciano un segno indelebile del loro passaggio sia come persona che come personaggio, ultimo o più popolare, che hanno interpretato.
martedì 12 febbraio 2013
Ricevo e pubblico:
Leggere fino in fondo…
Promesse elettorali di Berlusca:
Nel nostro partito politico manteniamo le promesse.
Solo gli imbecilli possono credere che
non lotteremo contro la corruzione.
Perché se c'e qualcosa di sicuro per noi è che
l'onestà e la trasparenza sono fondamentali
per raggiungere i nostri ideali.
Dimostreremo che è una grande stupidità credere che
la mafia continuerà a far parte del nostro governo come in passato.
Assicuriamo senza dubbio che
la giustizia sociale sarà il fine principale del nostro mandato.
Nonostante questo, c'è gente stupida che ancora pensa che
si possa continuare a governare con i trucchi della vecchia politica.
Quando assumeremo il potere, faremo il possibile affinché
finiscano le situazioni di privilegio.
Non permetteremo in nessun modo che
i nostri bambini muoiano di fame.
Compiremo i nostri propositi nonostante
le risorse economiche siano esaurite.
Eserciteremo il potere fino a che
Si capisca da ora che
Siamo il partito di FORZA ITALIA, la nuova politica
Ora, leggete tutto al contrario, vale a dire dal basso verso l’alto riga per riga…, non male eh??
lunedì 11 febbraio 2013
Somiglia a qualcuno?
Ricevo e pubblico questo scritto:
Scrisse Elsa Morante
Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuol rappresentare.
Elsa Morante
Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini...
Le ricette dei lettori: Zucchine ripiene al tonno
Ricevo dall'amico Oldsailor, appassionato di gastronomia, una ricetta per fare le zucchine ripiene al tonno, la pubblico con un buon appetito a tutti invitando, chi lo desidera, a collaborare, anche con altri lavori, al blog.
Ingredienti: 4 zucchine tonde di medie dimensioni 1 scatoletta di tonno da 160 g. 3 cucchiai di pan grattato 3 cucchiai di salsa di pomodoro Olio evo 8-10 capperi Parmigiano
Preparazione:
Svuotate le zucchine usando uno scavino, mettete la polpa che avete tolto in una padella antiaderente e cuocetela con un pò di olio evo, aggiungete la salsa e salte. Continuate la cottura fino a quando la polpa delle zucchine diventerà tenera. Nel frattempo sgocciolate il tonno e mescolatelo al pan grattato indi aggiungete il tutto nella padella con la salsa, aggiungete i capperi e cucinate ancora per alcuni minuti in modo da amalgamare bene i sapori. Se vedete che l'impasto si è asciugato troppo, aggiungete un pò d'acqua. Le zucchine svuotate dovrete farle cuocere per 5 minuti in acqua bollente e salata; scolatele e asciugatele e quando saranno intiepidite riempitele sino al bordo. Mettetele in una teglia unta con un pò di olio, spolveratele con il parmigiano e mettetele in forno già caldo a 180 °C per circa 25 minuti.
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