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mercoledì 20 marzo 2013
Lezioni cubane di Luca Tognaccini
Un romanzo parzialmente autobiografico di un "viaggiatore per caso" che si è trovato a Cuba suo malgrado. Un racconto che parte da Firenze ed arriva al Paese caraibico con gustose scenette che molti lettori potranno rivivere come proprie ed altre totalmente inedite.
A giugno uscirà l'edizione spagnola, anzi "cubana", di cui sono stato il traduttore. Per chi volesse saperne di più:
http://www.sandron.it/scheda_cubane.htm
Giornata della felicità
Ricevo e pubblico:
20 MARZO, GIORNATA DELLA FELICITA'
Il giorno 20 marzo, e' stato recentemente proclamato dalle Nazioni Unite,
la Giornata Internazionale della Felicità,
una nuova data da segnarsi in calendario che, da quest’anno in poi, farà parte delle nostre celebrazioni per sempre.
Proprio come è avvenuto per la Giornata Mondiale dell'Acqua che si celebra il 22 marzo, e la Giornata Mondiale della Terra che si svolge ogni 22 aprile.
A deciderlo l’Assemblea Generale dell’ONU in accordo con i suoi 193 paesi membri lo scorso aprile. Una decisione coraggiosa, conseguenza di una presa di coscienza ben precisa: un paese con un alto numero di persone felici è un paese felice e di conseguenza è un paese più produttivo.
Lo spiega nel World Happiness Report, il primo rapporto globale sulla felicità, il professor John Helliwell insieme a gli studiosi Richard Layard e Jeffrey Sachs che, intervistando un vasto campione di abitanti, in circa 150 paesi diversi, hanno raccolto dati e trattato la felicità non più come qualcosa di astratto, ma come un’entità quantificabile. A tutti è stata fatta la stessa domanda: «Considerando i vari aspetti della tua vita in questo periodo, qual è il tuo globale livello di soddisfazione?" Quanto diresti di essere felice da 0 a 10?». In generale, si è notato che con la crescita del benessere e della qualità di vita è cresciuta anche la felicità globale: negli ultimi trent'anni il mondo è diventato 0,14 volte più felice (anche se non in tutti i paesi si è registrato un miglioramento). Tra gli elementi valutati la libertà politica, le forti reti sociali e l'assenza di corruzione. Questo per quanto riguarda il livello sociale della soddisfazione umana, mentre sul piano individuale per essere felici è importante godere di buona salute fisica e mentale, avere una famiglia stabile e un matrimonio che duri. Sul lavoro è molto più importante che sia stabile e che i rapporti con i colleghi siano buoni rispetto a quanto si guadagna e alle ore di lavoro. Ma anche comportarsi in modo giusto alza i valori di felicità.
Quali sono i paesi più felici del mondo? Secondo il World Happiness Report sono i paesi scandinavi, la Danimarca al primo posto, seguita subito da Finlandia, Norvegia e poi dai Pesi Bassi, con un valore di 7.6 in una scala da 0 a 10. In buone posizoni anche il Canada, la Svizzera, la Nuova Zelanda, la Svezia e l'Australia. Solo al ventottesimo posto si trova l’Italia - due gradini sopra la Germania. In fondo alla classifica diversi paesi dell'Africa Subsahariana (Togo, Benin, Repubblica Africana Centrale, Sierra Leone).
DON'T WORRY BE HAPPY (BOB MARLEY)
martedì 19 marzo 2013
lunedì 18 marzo 2013
18-22 marzo 1848
Oggi ricorre il 165° anniversario dell'inizio delle 5 Giornate di Milano che hanno portato alla liberazione della città dall'occupazione austro-ungarica.
Auguri a tutti i milanesi.
domenica 17 marzo 2013
sabato 16 marzo 2013
Una scemenza al giorno, toglie il medico di torno
MEGLIO UN UOMO OGGI CHE UNA DONNA DOMANI (proverbio gay)
venerdì 15 marzo 2013
Un Grillo sulla testa
Il moralizzatore ha cominciato la sua opera di distruzione, peccato che rischia di buttare il bambino con l’acqua sporca. Che la nostra politica avesse bisogno di una bella ripulita, visto che dalla prima alla seconda Repubblica si è andati di male in peggio non c’è dubbio, ma lo sfascio delle istituzioni, assieme a quello dei partiti e dei politicanti a cosa serve?
Diceva il “Che” Guevara (che proprio moderato non era): “dietro a ogni estremista si nasconde un opportunista”. Se il nostro “giustiziere” tra le mazzolate che vuole e che ha cominciato (teoricamente) a dare, si sforzasse di non paralizzare il Paese più di quello che è, non sarebbe meglio? Il buon senso non è meglio dell’estremismo? Una lezione e uno spavento ci volevano e la sostituzione di una classe politica che quando non è vergognosa è quantomeno inetta è sicuramente necessaria, ma credo che le cose andrebbero affrontate di volta in volta, con determinazione e proposte concrete, far crollare il tempio con Sansone e i Filistei dentro non serve proprio a nessuno.
Si legge degli attacchi alla Germania, che personalmente non amo e non ho mai amato, ma che indubbiamente è il motore, sbuffante, di un’economia europea più che traballante. Assieme a questi attacchi si paventa l’uscita dalla zona Euro, ma non si domanda, il nostro, con che economia e riserve si garantirebbe un ritorno alla Lira o qualunque nome si volesse dare alla moneta da adottare? Non si domanda, dopo aver visto la speculazione dimezzare il potere d’acquisto dei redditi fissi col passaggio all’Euro, se non si presenterebbe un’altro motivo di speculazione nella nuova transizione? Certamente i suoi cachet a tanti zeri dell’epoca non hanno sofferto come gli stipendi a pochissimi zeri dei lavoratori dipendenti.
Questi sono solo due interrogativi che da ignorante mi pongo in merito alle intenzioni del “comico politico” che si è contrapposto al “politico comico”. E un’altra delle inquietudini che ho: non sarà che predica benissimo, ma non razzola altrettanto bene? Specie nei confronti dei suoi adoranti discepoli del web...
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