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domenica 12 ottobre 2014
sabato 11 ottobre 2014
venerdì 10 ottobre 2014
10 ottobre, giorno dell'indipendenza di Cuba
Sono passati 146 anni da quando i rintocchi dell'azienda La Demajagua, proprietà di Carlos Manuel de Céspedes chiamavano i cubani a ribellarsi alla rivolta contro il potere coloniale spagnolo e iniziavano il processo di liberazione dalla schiavitù, ancora presente nell'Isola. L'annuncio era stato lanciato con il "Grito de Yara" del precedente giorno 8. Il resto...è Storia.
giovedì 9 ottobre 2014
mercoledì 8 ottobre 2014
8 ottobre 1967, scompare un mito, nasce un mito
In questa di data di 47 anni or sono è terminata l'avventura utopica di Ernesto Guevara de la Serna soprannominato "Che" dai compagni cubani per il suo tipico intercalare argentino. Caduto in un imboscata dell'esercito boliviano alla quebrada del Yuro, grazie a una delazione di ex compagni disertori, ferito, venne trasferito a una piccola scuola rurale in località Higueras dove fu ucciso a sangue freddo. Per anni non si seppe dove fosse stato sepolto fino a che i suoi resti vennero ritrovati, nel 1997, nella stessa provincia di Vallegrande, su indicazioni di un ex ufficiale in pensione che aveva partecipato all'inumazione clandestina. Dopo il ritrovamento vennero trasferiti a Cuba e si trovano nel mausoleo dedicato a lui e ai suoi compagni di lotta, nella città di Santa Clara dove nel 1958 dette il colpo di grazia alle truppe di Fulgenzio Batista.
La sua immagine, particolarmente ricordata con la eccezionale foto di Alberto Diaz "Korda" continua ad essere un simbolo per moltissime persone, anche giovani che non sanno nulla di lui e lo idealizzano come "pacifista". Un po' in contraddizione con la definizione più in uso di "Guerrillero Heroico".
La sua immagine, particolarmente ricordata con la eccezionale foto di Alberto Diaz "Korda" continua ad essere un simbolo per moltissime persone, anche giovani che non sanno nulla di lui e lo idealizzano come "pacifista". Un po' in contraddizione con la definizione più in uso di "Guerrillero Heroico".
martedì 7 ottobre 2014
lunedì 6 ottobre 2014
6 ottobre 1976 l'attentato di Barbados
Sono passati 38 anni da quel giorno in cui il volo di Cubana de Aviación che partiva da Maiquetía in Venezuela , per arrivare via Barbados e Giamaica all'Avana, dopo lo scalo a Barbados e il successivo decollo è esploso in volo lasciando un saldo di 73 morti, di cui 57 cubani 11 guyanesi e 5 nordcoreani. Tra i cubani si trovava la squadra giovanile di scherma reduce da vittorie in tutti gli incontri effettuati in una competizione internazionale.
L'attentato non è rimasto avvolto nel mistero, i suoi autori: Luís Posada Carriles e Orlando Bosch hanno pubblicamente ammesso di esserne i responsabili. Il primo è morto nel suo letto a Miami, mentre il secondo passeggia tranquillamente per le strade della stessa città e avendo continuato fino ad oggi a perpetrare e realizzare attentati terroristici.
Intanto nelle carceri statunitensi ci sono ancore tre dei cinque agenti cubani che si erano infiltrati nelle organizzazioni estremiste dell'opposizione armata, con sede in Florida, allo scopo di allertare sia Cuba che gli stessi Stati Uniti onde evitare, appunto, atti terroristici. Proprio la "cortesia" di allertare gli Stati Uniti è costata loro la detenzione, un processo sicuramente non chiaro e delle condanne sproporzionate a quanto commesso in forma, necessariamente, clandestina.
Ma gli Stati Uniti si arrogano, fra gli altri "diritti" quello di stabilire chi è "terrorista" e chi no, lasciando impuniti, anzi proteggendo e foraggiando il "terrorismo buono". Si passi l'eufemismo.
L'attentato non è rimasto avvolto nel mistero, i suoi autori: Luís Posada Carriles e Orlando Bosch hanno pubblicamente ammesso di esserne i responsabili. Il primo è morto nel suo letto a Miami, mentre il secondo passeggia tranquillamente per le strade della stessa città e avendo continuato fino ad oggi a perpetrare e realizzare attentati terroristici.
Intanto nelle carceri statunitensi ci sono ancore tre dei cinque agenti cubani che si erano infiltrati nelle organizzazioni estremiste dell'opposizione armata, con sede in Florida, allo scopo di allertare sia Cuba che gli stessi Stati Uniti onde evitare, appunto, atti terroristici. Proprio la "cortesia" di allertare gli Stati Uniti è costata loro la detenzione, un processo sicuramente non chiaro e delle condanne sproporzionate a quanto commesso in forma, necessariamente, clandestina.
Ma gli Stati Uniti si arrogano, fra gli altri "diritti" quello di stabilire chi è "terrorista" e chi no, lasciando impuniti, anzi proteggendo e foraggiando il "terrorismo buono". Si passi l'eufemismo.
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