Ogni mese la compagnia telefonica di Stato, Etecsa, lancia promozioni allettantiper chi riceve una ricarica telefonica all'estero che comprende anche il srvizio di internet nella modalità "Nauta Hogar" che è il sistema di navigazione su Internet con modalità ADSL. Peccato che con gli spropositati prezzi normali di attivazione e navigazione e una "garanzia" solo che si rivela solo virtuale, non si occupi di fornire il mercato, senza obbligo di gratuità che comunque dovrebbe essere compreso per il periodo di garanzia, di ricambi per accessori necessari e sembra, di frequente danneggiamento come gli "splitter" per la separazione dati/voce, costringendo alla scelta di navigazione o uso del telefono alternativamente ovvero senza il vantaggio ADSL che comunque il cliente continua a pagare se non vuole la disconnessione.
Translate
Il tempo all'Avana
Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
+28° | +29° | +29° | +28° | +29° | +29° |
+24° | +24° | +24° | +24° | +24° | +24° |
giovedì 13 aprile 2023
martedì 11 aprile 2023
Meditate gente, meditate
Questo articolo è apparso su un quotidiano della località toscana.ualcosa però non torna: o l'interessato non si è interessato, passi il gioco di parole, a suo tempo debito. Se come si dice è sposato (legalmente) ha sbagliato a non trascrivere tempestivamente il matrimonio ove la signora avrebbe automaticamente ricevuto la cittadinanza italiana e quindi non necissitava di visto. Queste cose le conosce perfettamente chi frequenta o risiede a Cuba. Se invece il matrimonio è "di fatto" e non legalizzato, la procedura per i cittadini cubani è sempre stata irta di ostacoli. Altro discorso è comunque l'attenzione umanitaria in caso di effettiva gravità.
Poggibonsese è bloccato a Cuba, la moglie necessita di cure urgenti. Negato il visto d’ingresso in Italia
Collegandosi con il sito
ufficiale dell’Ambasciata Italiana non è stato possibile fissare l’appuntamento
Poggibonsi (Siena), 11
aprile 2023 – Odissea burocratica di un poggibonsese a Cuba. "Per un cittadino che si trova all’estero,
l’Ambasciata del proprio Paese rappresenta un punto fondamentale nel caso abbia
bisogno di aiuto - scrive - ma spesso accade che i servizi non siano
accessibili, a meno che non si decida di sottostare a pratiche non del tutto
lecite". La storia arriva da L’Avana, città nella quale Mario, nome di
fantasia, originario della Valdelsa, si trova alle prese con ostacoli difficili
da superare. Vive quasi stabilmente a Cuba, è sposato con una cittadina cubana,
e per necessità di cure urgenti nel nostro Paese si è recato presso gli uffici
consolari per richiedere il visto di ingresso per la moglie in Italia, in
quanto ha bisogno di assistenza sia durante il viaggio che nella permanenza sul
nostro territorio. Ha raccontato di essersi recato presso il Consolato in preda
alla disperazione, perché "collegandosi al sito ufficiale dell’Ambasciata
italiana a Cuba, il sistema continuava a fornirgli il messaggio che non erano
disponibili al momento appuntamenti".
Non potendo ottenere un appuntamento via
internet, ha tentato più volte di contattare per telefono il Consolato a
L’Avana. Risultato? "Una linea sempre occupata o un risponditore
automatico che invita a riprovare più tardi". Non sapendo cosa fare,
considerata l’urgenza del caso, ha deciso di andare presso gli uffici consolari
sperando di essere ricevuto oppure di avere un appuntamento. Il personale gli
ha ripetuto che non era possibile e che per l’assistenza doveva continuare la
procedura online. Nessuna sua richiesta è stata esaudita e così ha desistito.
Allontanatosi di pochi metri dall’ingresso del Consolato, è stato avvicinato da
un giovane. Mario ha spiegato la sua necessità e l’interlocutore candidamente
ha risposto che "per 600 euro gli avrebbe procurato un appuntamento in
Ambasciata in pochi giorni".
Il giovane che ha consigliato Mario aveva al petto un
cartellino di una delle agenzie che a L’Avana si occupano di pratiche
migratorie. "Non sappiamo come il tizio possa procurare dietro pagamento
di 600 euro un appuntamento in Ambasciata. Ma soprattutto: è legale tale
procedura?". Il poggibonsese chiude con un auspicio: "Speriamo che
qualcuno dei funzionari italiani presso l’Ambasciata a L’Avana, oppure un
funzionario del Ministero degli Esteri, possa dare spiegazioni".
venerdì 31 marzo 2023
Le disgrazie non vengono mai sole
Giovedì 16 marzo sono andato al Policlinico di Jaimanitas per degli esami di routine: sangue e urina. Quello del PSA non è stato possibile per mancanza di reattivo. Alla richiesta di quando potessi tornare al laboratorio per ritirare gli esiti degli altri esami mi è stato detto che loro sono un laboratorio di analisi e la distribuzione degli esiti viene fatta dal consultorio famigliare a cui li inviano (sic!).
Lunedì 20 mi sono recato al consultorio trovandolo chiuso per malattia
della dottoressa (sic! sic!). Tornato lunedì 27 con la dottoressa guarita, la
stessa mi ha detto che le mie analisi non erano arrivate, magari erano andate a
un altro consultorio!!!!!
E che dipendeva dal fattorino, avrebbe chiesto al fattorino alla sua
prossima consegna che avviene ogni lunedì, mercoledì e venerdì.
Oggi (venerdì) sono tornato e ho trovato chiuso. Forse era ora di pranzo.
Il mio timore è che gli esiti vadano persi con due siringhe da 5 cc. di sangue
(1 da 10 era introvabile), per l'urina non mi preoccupo tanto, solo per il vasetto..
Sempre oggi, un vicino che gentilmente si presta ad andare anche per noi
alla "bodega" per i generi compresi nella "libreta" è stato
inviato all'ufficio "Oficoda" che rilascia appunto questi documenti
perché alla bodega è arrivata una lista di "libretas" con
irregolarità nella quale figurava anche la nostra...dopo 6 anni che risiediamo
a Jaimanitas e ci siamo sempre serviti del documento, la bodega ha bisogno di
un nulla osta da parte di questo ufficio per darci quanto ci spetta. Lui si è recato
all'ufficio arrivando alle 11.50 e trovandolo chiuso dato che è aperto dalle 8
alle 12...(quadruplo sic!!!!) al di là dell'inosservanza dell'orario ha senso
che un ufficio pubblico lavori solo la mattina? lavorano solo loro? E gli
altri?
Naturalmente la colpa è del "bloqueo".
lunedì 27 marzo 2023
Addio a Gianni Minà, amico dei famosi, meno della gente comune
E' morto Gianni Minà, mi chiamava "Ghisa" a ricordo della mia antica professione. All'inizio degli anni '60 era venuto a Cuba per un servizio sulla neonata Rivoluzione, uscendo dall'albergo Habana Libre si imbatté in Fidel Castro, allora non ancora tanto "blindato" e gli strappò un'intervista su due piedi, un vero e proprio scoop. Poi si dimenticò di Cuba per molti anni fino a che negli '80 venne invitato, da degli impresari con cui collaboravo, a venire per fare un servizio sulla "Melagenina" un farmaco che allevia e in molti casi sconfigge la psoriasi. Per l'occasione ci conoscemmo e memore di quella sua grande intervista manifestò l'idea di tornare a dialogare con Fidel Castro, ma i tempi erano cambiati e la sicurezza del leader era al massimo di allerta. Non era facile arrivare a lui. Grazie all'aiuto della mia compagna di allora, direttrice del reparto di Animazione del Cinema Cubano ed ex moglie dell'allora influente Ministro della Cultura, Armando Hart Davalos, riuscì ad aprirsi il cammino per un nuovo incontro che ebbe una durata chilometrica e stabilì una relazione che la prima volta non ci fu.
Grande professionista realizzatore di innumerevoli servizi di fronte ai
quali bisognava togliersi il cappello. Seppe coltivare le strade giuste e fu
amico di grandi personaggi. Peccato che non lo fu con i semplici mortali.
Nessuno è perfetto e tutti, prima o poi ce ne andiamo.
venerdì 24 marzo 2023
Ma siamo una Colonia?
Gli Stati Uniti VOGLIONO chiarimenti sul contratto stipulato tra la Regione Calabria e il Ministero della Salute cubano per l'incorporazione di personale medico dell'Isola nel sistema sanitario locale. Che i nordamericani abbiano il diritto di embargare chi e come vogliono può anche essere accettato, ma che facciano ingerenza in uno Stato Sovrano credo proprio di no.
sabato 18 marzo 2023
domenica 12 marzo 2023
Fare le code inutili, sport nazionale non desiderato
Giovedì scorso sono andato al supermercato di Flores, uno dei più vicini a casa mia, per vedere se sugli scaffali semivuoti ci fosse qualche lattina di materiale commestibile, acqua minerale o altre bevande.Appena arrivato ho visto all'esterno una coda inusuale, motivo? era arrivato il detersivo, genere pregiato anche da accaparrare per rivendere al nero. La coda per entrare era unica e quindi, non necessitando il prezioso bene con urgenza ho rinunciato.Possibile che oltre 60 anni di esperienza non abbiano insegnato a tutti gli amministratori o altri responsabili a dividere le code con ingressi scaglionati per evitare infiltrazioni che comunque sarebbero respinte dagli altri clienti?
venerdì 3 marzo 2023
Tomàs Miliàn o Thomas Milian, alias Monnezza
Oggi compirebbe 90 anni, spigoloso e ruvido come il personaggio da lui creato a sua immagine e somiglianza, ma con un cuore d'oro: Tomás Milián, al secolo Tomàs Quintin Rodriguez, conosciuto come "Monnezza". Ha conquistato milioni di spettatori con i suoi polizieschi tragicomici. Ho avuto il piacere e l'onore di conoscerlo quando, dopo 56 anni di assenza, è tornato nella sua Avana ad assaporare i ricordi di una famiglia abbandonata e ormai scomparsa. Ha accolto l'invito, pressante, del regista Giuseppe Sansonna che lo ha convinto a questa rimpatriata per girare un documentario biografico su di lui.
I meno giovani qua lo ricordavano quando, nel 1952, lasciò l'Avana di Batista per cercare fortuna negli Stati Uniti. Giunto a New York riuscì miracolosamente ad iscriversi in quella prestigiosa "Università" che è l'Actors Studio dove l'accesso era rigorosamente selezionato e si sedette vicino a una bionda esplosiva di nome Mary Jeane Mortenson Baker già attrice, ma non ancora famosa e a lui sconosciuta, che si era iscritta all'Actors per perfezionarsi, poi conosciuta come Marilyn Monroe. Dopo aver conseguito l'approvazione iniziò la carriera di attore, anglicizzando il suo nome in Thomas Milian che lo portò anche in Italia dove tra un personaggio e l'altro trovò quello vincente di Monnezza. Burbero dal cuore d'oro e ricco di sentimenti nascosti, come lui.
Era orgoglioso della sua data di nascita e a chi glie lo chiedeva diceva sempre sono del tre, tre del trentatrè. Ci ha lasciato nella sua casa di Miami dove era ormai un eremita.
Ciao Monnezza, è stato un vero piacere conoscerti.
88 anni
Oggi compirebbe 88 anni Mikhail Gorbachëv, ultimo Presidente dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Uno Stato multinazionale di cui ha contribuito alla fine che comunque prima o poi sarebbe arrivata. Un'amalgama di Stati che o non avevano niente che vedere o erano addirittura in conflitto storico con la Grande Madre Russia che praticamente ne era il "cervello". La sua "Perestroika" gli prese la mano e l'ammorbidimento del rigido regime sovietico ebbe un effetto domino nella Federazione. Voleva costruire un socialismo dal volto umano. Non ce l'ha fatta.
Poco prima della sconfitta era venuto in visita ufficiale a Cuba, dove ho avuto modo di vederlo da vicino, come altri 5 Premi Nobel, e fotografarlo durante il suo soggiorno di lavoro e durante la firma dell'ultimo convegno tra Cuba e l'URSS.