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lunedì 4 novembre 2024

Sull'orlo dell'abisso

 Domani si vota negli Stati Uniti e anche se sembra un luogo comune dirlo, il Mondo corre seri pericoli, nonostante uno dei candidati si pavoneggia sul fatto di non aver mai organizzato o finanziato guerre. Purtroppo le guerre non si fanno solo con le armi e poi resta da vedere se questo "pacifista" che ha mandato ad assaltare il Campidoglio di Washington, rimarrà sempre tale.

Quello che è difficile da capire è come mai nel Paese più potente del mondo si scelgano candidati che hanno raggiunto e passato abbondantemente l'età della pensione. Si è visto con il rincoglionito Biden e probabilmente si vedrà con un altro ultra ottuagenario che rincoglionito è comunque dalla nascita.

In God we trust. Meno male che non sono credente.

giovedì 31 ottobre 2024

Voti contro l'embargo a Cuba

 Ieri si è votato per la 34 volta la mozione di Cuba affinchè venga tolto l'embargo, più volte inasprito, che gli Stati Uniti hanno imposto a Cuba con misure anche extraterritoriali. Altra vittoria di Pirro con 187 a favore, 2 contro (Stati Uniti e Israele) e un'astensione (Moldavia). Siccome la votazione non è vincolante, l'embargo, ultrasessantenne, rimane.

La votazione è costat il posto al Ministro degli Esteri argentino, Diana Mondino, che è stata immediatamente destituita dal Presidente, Javier Milei, per il voto dato a favore di Cuba.

mercoledì 30 ottobre 2024

Omaggio postumo a Vittorio Garatti

 A quasi due anni dalla scomparsa avvenuta a 96 anni, il 12 gennaio del 2023 nella sua Milano dove era nato il 6 aprile del 1927, l’Ambasciata d’Italia all’Avana rende un tributo postumo a Vittorio Garatti che fu uno del trio di architetti italiani, provenienti dal Sud America, arrivati a Cuba agli albori della rivoluzione nei primissimi anni ’60 del secolo scorso e che dettero un notevole impulso all’architettura cubana e alla formazione universitaria di giovani leve, dal momento che Cuba era rimasta praticamente priva di professionisti del settore, emigrati negli Stati Uniti. Gli altri due erano Sergio Baroni e Roberto Gottardi che assunsero la cittadinanza cubana in tempi in cui bisognava rinunciare a quella italiana, lui non fece tempo.
I tre, con il Cubano Ricardo Porro, diedero vita alla Scuola Nazionale di Arte nel quartiere di Cubanacán da cui prese nome. Si tratta di un insieme di “aule” costruite in cotto con struttura “a pagoda”, molto originali e che si sposavano con la folta vegetazione circostante. Nemmeno a dirlo la più bella e robusta costruzione fu quella della Scuola di Musica e Balletto, progettata da Vittorio Garatti. Purtroppo la struttura è stata trascurata e abbandonata ed oggi è abbastanza in rovina, ma ancora apprezzabile.
Appena arrivato a Cuba, Vittorio e sua moglie Vanda, strinsero una forte amicizia con uno degli attori più popolari del tempo. Sergio Corrieri, di padre italiano, e di sua moglie Norma Martínez, anche lei attrice nonché modella e assistente di direzione nel cinema e che fu usa di Alberto Díaz “Korda”, autore della celebre e iconica foto del “Che” Guevara.
Scrivere questa lunga parentesi nella storia di Vittorio è come scrivere un testo di fantasia, dal momento che tutti i protagonisti sono ormai scomparsi ad eccetto di uno: Ramiro Valdés, l’allora potente, schivo e sempre nell’ombra Ministro degli Interni. L’unico di loro che non ho mai conosciuto personalmente.
Io conobbi Vittorio perché Norma, diventata la mia convivente di fatto e direttrice del Reparto di Animazione del Cinema cubano, sapendo che sarei andato a Milano mi chiese di cercarlo e portargli i i suoi saluti. Detto, fatto. Mi recai nella trattoria dell’amico Italo, nel quartiere di Brera, che pure conosceva Vittorio, abitante nella zona e suo abituale cliente, dove lo incontrai.
L’avventura cubana di Vittorio finì tragicamente per una leggerezza, dovuta anche allo zelo e la voglia di lavorare. A quel tempo era incaricato di portare a termine un lavoro importante e delicato: la ristrutturazione del porto dell’Avana. Ebbe la malaugurata idea di portarsi i disegni a casa per accelerare il lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado ritenne che fosse un’operazione di spionaggio. In poche ore Vittorio e Vanda furono espulsi dal Paese dove aveva realizato opere importanti in campo uranistico e aveva in catiere e in ente altri progetti anche riguardanti la rete dei trasporti.
Soltanto dopo una trentina d’anni, grazie all’intercezione di Norma  su Ramiro Valdés accompagnata da un colloquio di Sergio Baroni che aveva incontrato, in un evento nel Palazzo delle Convenzioni, il Vice Presidente Carlos Rafael Rodriguez che gli chiese notizie di Vittorio e rimase allibito quando seppe la storia intervenendo a sua volta presso Ramiro Valdés, Vittorio fu riabilitato e potette tornare a Cuba di cui aveva una gran voglia nel 1987, dopo una ventina d'anni di esilio.. Rimesse a posto le cose, venne completamente scagionato dall’antica accusa ed ebbe il ricevimento che si meritava.
Una fetta di vita dolce, amara e di nuovo dolce per un uomo eccezionale che ha goduto di amicizie eccezionali.
 
I tre, con il Cubano Ricardo Porro, diedero vita alla Scuola Nazionale di Arte nel quartiere di Cubanacán da cui prese nome. Si tratta di un insieme di “aule” costruite in cotto con struttura “a pagoda”, molto originali e che si sposavano con la folta vegetazione circostante. Nemmeno a dirlo la più bella e robusta costruzione fu quella della Scuola di Musica e Balletto, progettata da Vittorio Garatti. Purtroppo la struttura è stata trascurata e abbandonata ed oggi è abbastanza in rovina, ma ancora apprezzabile.
Appena arrivato a Cuba, Vittorio e sua moglie Vanda, strinsero una forte amicizia con uno degli attori più popolari del tempo. Sergio Corrieri, di padre italiano, e di sua moglie Norma Martínez, anche lei attrice nonché modella e assistente di direzione nel cinema e che fu usa di Alberto Díaz “Korda”, autore della celebre e iconica foto del “Che” Guevara.
Scrivere questa lunga parentesi nella storia di Vittorio è come scrivere un testo di fantasia, dal momento che tutti i protagonisti sono ormai scomparsi ad eccetto di uno: Ramiro Valdés, l’allora potente, schivo e sempre nell’ombra Ministro degli Interni. L’unico di loro che non ho mai conosciuto personalmente.
Io conobbi Vittorio perché Norma, diventata la mia convivente di fatto e direttrice del Reparto di Animazione del Cinema cubano, sapendo che sarei andato a Milano mi chiese di cercarlo e portargli i i suoi saluti. Detto, fatto. Mi recai nella trattoria dell’amico Italo, nel quartiere di Brera, che pure conosceva Vittorio, abitante nella zona e suo abituale cliente, dove lo incontrai.
L’avventura cubana di Vittorio finì tragicamente per una leggerezza, dovuta anche allo zelo e la voglia di lavorare. A quel tempo era incaricato di portare a termine un lavoro importante e delicato: la ristrutturazione del porto dell’Avana. Ebbe la malaugurata idea di portarsi i disegni a casa per accelerare il lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado ritenne che fosse un’operazione di spionaggio. In poche ore Vittorio e Vanda furono espulsi dal Paese.
Soltanto dopo una trentina d’anni, grazie all’intercezione di Norma  su Ramiro Valdés accompagnata da un colloquio di Sergio Baroni che aveva incontrato, in un evento nel Palazzo delle Convenzioni, il Vice Presidente Carlos Rafael Rodriguez che gli chiese notizie di Vittorio e rimase allibito quando seppe la storia intervenendo a sua volta presso Ramiro Valdés, Vittorio fu riabilitato e potette tornare a Cuba di cui aveva una gran voglia nel 1987, dopo oltre 20 anni. Rimesse a posto le cose, venne completamente scagionato dall’antica accusa ed ebbe il ricevimento che si meritava.
Una fetta di vita dolce, amara e di nuovo dolce per un uomo eccezionale che ha goduto di amicizie eccezionali.
 

I tre, con il Cubano Ricardo Porro, diedero vita alla Scuola Nazionale di Arte nel quartiere di Cubanacán da cui prese nome. Si tratta di un insieme di “aule” costruite in cotto con struttura “a pagoda”, molto originali e che si sposavano con la folta vegetazione circostante. Nemmeno a dirlo la più bella e robusta costruzione fu quella della Scuola di Musica e Balletto, progettata da Vittorio Garatti. Purtroppo la struttura è stata trascurata e abbandonata ed oggi è abbastanza in rovina, ma ancora apprezzabile.
Appena arrivato a Cuba, Vittorio e sua moglie Vanda, strinsero una forte amicizia con uno degli attori più popolari del tempo. Sergio Corrieri, di padre italiano, e di sua moglie Norma Martínez, anche lei attrice nonché modella e assistente di direzione nel cinema e che fu usa di Alberto Díaz “Korda”, autore della celebre e iconica foto del “Che” Guevara.
Scrivere questa lunga parentesi nella storia di Vittorio è come scrivere un testo di fantasia, dal momento che tutti i protagonisti sono ormai scomparsi ad eccetto di uno: Ramiro Valdés, l’allora potente, schivo e sempre nell’ombra Ministro degli Interni. L’unico di loro che non ho mai conosciuto personalmente.
Io conobbi Vittorio perché Norma, diventata la mia convivente di fatto e direttrice del Reparto di Animazione del Cinema cubano, sapendo che sarei andato a Milano mi chiese di cercarlo e portargli i i suoi saluti. Detto, fatto. Mi recai nella trattoria dell’amico Italo, nel quartiere di Brera, che pure conosceva Vittorio, abitante nella zona e suo abituale cliente, dove lo incontrai.
L’avventura cubana di Vittorio finì tragicamente per una leggerezza, dovuta anche allo zelo e la voglia di lavorare. A quel tempo era incaricato di portare a termine un lavoro importante e delicato: la ristrutturazione del porto dell’Avana. Ebbe la malaugurata idea di portarsi i disegni a casa per accelerare il lavoro, ma…qualche solerte funzionario della Seguridad del Estado ritenne che fosse un’operazione di spionaggio. In poche ore Vittorio e Vanda furono espulsi dal Paese.
Soltanto dopo una trentina d’anni, grazie all’intercezione di Norma  su Ramiro Valdés accompagnata da un colloquio di Sergio Baroni che aveva incontrato, in un evento nel Palazzo delle Convenzioni, il Vice Presidente Carlos Rafael Rodriguez che gli chiese notizie di Vittorio e rimase allibito quando seppe la storia intervenendo a sua volta presso Ramiro Valdés, Vittorio fu riabilitato e potette tornare a Cuba di cui aveva una gran voglia nel 1987. Rimesse a posto le cose, venne completamente scagionato dall’antica accusa ed ebbe il ricevimento che si meritava.
Una fetta di vita dolce, amara e di nuovo dolce per un uomo eccezionale che ha goduto di amicizie eccezionali.
 

domenica 27 ottobre 2024

Ma perché?

 Succede che gli stranieri che ricevono bonifici a LORO NOME con valuta di LORO competenza, non possono prelevare direttamente la valuta dai loro conti correnti nelle banche cubane che trasformano la valuta vera e fisica in Moneta Liberamente (sic!) Convertibile totalmente virtuale e spendibile solo a Cuba e in stabilimenti cubani, quelli stranieri, leggi compagnie aeree, per esempio, non li accettano. In questo modo chi volesse comprarsi un biglietto esplorando le tariffe più convenienti secondo le date non lo può fare perché non è in possesso di valuta, preferibilmente dollari USA, ma anche  altre. Per avere I PROPRI SOLDI, bisogna fare richiesta alla banca e attendere anche molti mesi. Una situazione paradossale e insostenibile. Ma perché le banche, piuttosto, non applicano una commissione sull'operazione trattenendo una (piccola) percentuale per ottenere valuta pregiata? Sarebbe quantomeno più etico e soprattutto legale.

Solidarietà

Grande solidarietà nazionale e internazionale per le zone colpite dal passaggio dell'uragano Oscar nell'oriente del Paese dopo le difficoltà del black out elettrico. 

giovedì 24 ottobre 2024

74 anni della Televisione cubana

 Il 24 Ottobre del 1950 andava in onda la prima emissione della televisione cubana. Assieme a Messico e Brasile che hanno formato il trio dei pionieri del settore in America Latina.

lunedì 21 ottobre 2024

Che tristezza

 Nell'intervallo tra uno scroscio e l'altro sono uscito per vedere cosa potessero offrire quelli che definire negozi sarebbe un eufemismo.

Praticamente poco o niente, nemmeno pane o gallette di cui si ignora l'arrivo he certamente non è oggi.

Dopo tre giorni e tre notti senza corrente, la città si è svegliata e non è in ginocchio: è rimasta proprio sdraiata. Desolazione è la parola per definire quello che si vede e percepisce.


 

Post postumo (con relazione alla crisi energetica)

Sono passati solo due giorni da quando il Presidente Diaz Canel, parlando all’Assemblea dell’ONU aveva assicurato al Mondo che il sistema produttivo e quello energetico di Cuba erano in perfetto stato quando, il Primo Ministro Marrero Cruz, è apparso in uno speciale televisivo annunciando che il sistema energetico nazionale era al collasso. Il motivo ufficiale sarebbe un guasto alla principale centrale, ma quello vero è che non c’è carburante perché mancano i soldi per comprarlo seppure a Paesi amici come Messico e specialmente Venezuela. Manco a dirlo, il giorno seguente, oggi 18 Ottobre, Cuba si è spenta completamente e posso redigere queste righe solo grazie alla batteria del pc che non so per quanto potrà ancora, così come quella del cellulare.
Nel suo discorso, il Premier ha “suggerito ai cubani di comprare pannelli fotovoltaici. Dove e con che soldi non si sa. A questo proposito devo dire che io ho installato un paio d’anni
fa i pannelli che mi sono stati molto utili anche come risparmio sulla bolletta, ma da diversi mesi sono fuori uso per il guasto di un chip introvabile sia qua che a Cancun, in Messico, dove mi ero recato. La fortuna vuole che un amico si è preso la briga di cercarlo e trovarlo in Italia e me lo ha spedito, però…è ancora in viaggio e bisognerà trovare chi lo installa.
Sento anzi il dovere di ringraziarlo pubblicamente, sperando non si offenda per essere stato citato, ma spero di no: grazie, dottor Luca Lombroso, eccellente meteorologo e amico.
Non so se Diaz Canel abbia dichiarato al Mondo Intero quello che volevano far credere a lui, ma ritengo difficile che non conoscesse la realtà dei fatti... intanto siamo senza corrente (in tutto il Paese) da stamattina. Noi dalle 10.15 il resto dalle 11.00 e nessuno saquando torneremo ad avere il flusso vitale.
Il gas GPL per le cucine è fortemente razionato e ristretto, noi abbiamo il numero 4.064 nella coda per averlo ed oggi è stato assegnato il 400 e qualcosa…Se manca anche lacorrente non so come si potrà cucinare. Con le piogge di questi giorni nemmeno a legna,
visto che la vegetazione è fradicia. Nel frattempo gli alimenti più “preziosi”, conservaticome oro nei frigoriferi e congelatori, rischiano di marcire anche per i continui scongelamenti dovuti ai frequenti cambi di temperatura seppure con tempi non prolungati e indefiniti come l’attuale.
Le comunicazioni? Se fossi credente mussulmano…inch’Allah. Anche le linee telefoniche fisse sono interrotte, miracolosamente oggi è ripresa la rete wi-fi, non so come e mi
rallegra, sempre…batterie permettendo senza possibilità di ricarica.
Non si possono attivare i motori per portare l’acqua ai piani superiori o ai tetti dove sonoinstallate le cisterne, dal momento che la pressione della rete è a malapena sufficiente per il piano terra.
Tutte le attività produttive, commerciali e di servizi sono paralizzate, le pompe di benzina non possono erogare la poca che hanno alle interminabili code di auto perché non hanno corrente. La gente non può comprare nemmeno il panino quotidiano (da 60 grammi) perché le panetterie non possono funzionare.
Il presente post non so quando potrà essere pubblicato per impossibilità di trasferirlo col cellulare, date le condizioni energetiche e l’impossibilità di usare il modem perché senza corrente e senza linea telefonica.
Aggiornato alle 10.30 del 19 Ottobre, dopo oltre 24 ore senza corrente.

2da parte:
Improvvisamente dopo 35 ore e mezza, si sono accese le luci in casa. Miracolo! Ma dopo, una decina di minuti puff! Tutto spento un’altra volta. Dopo il danno, la beffa che in parolemolto povere vuol dire “ci hanno preso per il culo”. Questa seconda puntata è durata fino alle 07.00 di oggi lunedì 21. In pratica 68 ore e mezza su 72.
Non è ammissibile che in un mondo sviluppato e civile succedano queste cose.
Il Governo dà la colpa al maltempo e al “bloqueo”, ma in genere quando ci sono dei confronti la responsabilità è di entrambe le parti, se vogliono o meno trovare una soluzione.
Nel frattempo si sono sviluppate una tempesta tropicale e un uragano nei Caraibi. Proprio quelloche ci mancava.

domenica 13 ottobre 2024

E i fake continuano...

 Un’altro “fake” sta viaggiando in rete, fabbricata da “Directorio Cubano” che nonostante il titolo è di Miami. Si tratta del video di una giovane che si sarebbe bagnata nelle acque di Varadero dove nuotava un “tiburón” (squalo), si dice, scambiato per un delfino con l’evidente motivo, magari sterile, di scoraggiare le visite al balneario cubano dal momento che chi lo vede non analizza o non conosce i dettagli:

1) Il mare e la costa non sono di Varadero

2) il “tiburón” visto da lontano non è chiaramente identificabile e in nessun momento si vede la pinna dorsale di uno squalo in perlustrazione

3) in nessun momento si vedono contemporaneamente, seppure a distanza, la ragazza e il pesce

4) gli squali non si avvicinano a litorali come quello di Varadero dove le acque sono poco profonde e il fondo è di sabbia bianca, colore a loro sgradito

5) per opinione personale e quindi opinabile, l’interno dove è girata l’intervista sembra troppo “ricco” e accurato per essere cubano. 

martedì 8 ottobre 2024

Donald e l'immigrazione cubana

 Voci peraltro non confermate, ma credibili, dicono che fra i primi, ulteriori, provvedimenti nei confronti di Cuba, nel caso di vittoria di Donald Trump, ci sarebbe la chiusura dell’Ambasciata degli Stati Uniti all’Avana che peraltro svolge prettamente lavori consolari più che diplomatici e la soppressione dei voli diretti tra Miami e le altre città cubane oggi servite, ad eccezione dell’Avana.

Già nel suo precedente incarico, Trump, aveva inasprito alcuni effetti collaterali dell’embargo che però non toccavano in modo diretto i cubani, almeno non nella vita di tutti i giorni. Il provvedimento più evidente è stato quello di mettere Cuba nella lista dei presunti Paesi patrocinatori del terrorismo con effetti e risvolti politici poco simpatici, particolarmente riguardo agli europei, che quello di non possono utilizzare l’ESTA per l’ingresso negli Stati Uniti per turismo tutti coloro che abbiano o abbiano avuto rapporti con Cuba anche solo per viaggio turistico, costringendo alla trafila per l’eventuale ottenimento del visto.

Ora però se mettesse tra le promesse elettorali anche le minacce di cui sopra, probabilmente non avrebbe tutti i cubani residenti negli Stati Uniti e in grado di votare, dalla sua parte. Certo sono minoranze, gli abilitati al voto, ma nell’opinione pubblica cubano/americana la cosa non sarebbe certo accolta bene. Nonostante il distanziamento o addirittura l’odio di gran parte o della quasi totalità degli immigrati verso il Governo e il sistema cubano, i legami famigliari sono comunque molto forti e se sono d’accordo in molte misure politiche e/o economiche per danneggiare il Governo cubano, credo che molti non apprenderanno volentieri la notizia di ulteriori difficoltà di riunione, più o meno a breve o lungo termine con i parenti rimasti sull’Isola. Magari potrebbe essere la manciata di voti che lo vedrebbe, ancora, gridare al broglio elettorale.

Attento Donald, potrebbe essere un autogoal.