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venerdì 23 luglio 2021

Le bugie di Marco Rubio

Il senatore della Florida, Marco Rubio nato negli USA da genitori cubani, prima della Rivoluzione, ha provato più di una volta a candidarsi come Presidente degli Stati Uniti e nelle primarie contro Strunz era suo acerrimo nemico per le dichiarazioni di questi sul possibile accordo commerciale con Cuba, poi frettolosamente rimangiato proprio per non perdere i voti e i soldi della potente lobby anticastrista di cui Rubio è uno dei massimi esponenti.

Ebbene, Rubio, nella sequela dei suoi attacchi verbali e scritti contro il regime cubano ha scritto qualche piccola inesattezza, al di là delle solite minacce.

Secondo lui, Cuba non è vittima di un “bloqueo” perché non ci sono navi degli Stati Uniti che circondano l’Isola, dimenticando il dettaglio che le navi battenti qualsiasi bandiera che tocchino un porto cubano non possono attraccare negli Stati Uniti per i successivi sei mesi…

Cuba può commerciare con tutti i Paesi del mondo e ha centinaia di milioni di dollari nella bilancia dell’import-export. Anche qua trascura il piccolo dettaglio che a causa delle restrizioni extraterritoriali imposte dagli Stati Uniti, Cuba ha un enorme disavanzo in questa bilancia che va via, via aumentando. Le importazioni sono oltre tre volte il controvalore delle esportazioni, aggiungendo la  caduta degli investimenti stranieri e la chiusura di molte aziende già presenti sull’Isola. A questo si aggiunge la drastica caduta del turismo aggravata dalla pandemia che ha privato il Paese di una buona risorsa di valuta “cash”. Secondo Rubio, Cuba “è strapiena di turisti canadesi e italiani che si godono il sole e   il mare”. Se questo era vero prima dell’epoca Strunz e con il Governo Obama si erano aggiunti anche gli statunitensi e i cubani residenti negli States, oltre a molti altri Paesi del mondo, adesso è proprio una bufala.

Sempre secondo il nostro, non è vero che non si possano inviare soldi a Cuba, ma si può inviarne qualunque quantità, dimenticando le restrizioni valutarie instaurate da Strunz che si aggiungevano a quelle più lievi già in vigore. È tanto ”libera” l’esportazione di rimesse a Cuba che sono state chiuse tutte le agenzie della Western Union che aveva sempre operato in deroga al bloqueo.

Nel “libero comercio” di Cuba sono compresi anche gli Stati Uniti, sempre in deroga al bloqueo ed è vero, ma con la semplice difficoltà che la maggiore delle Antille deve pagare i prodotti cash e in anticipo e questo contribuisce sempre più a dissanguare le misere casse isolane.

Caro Marco “Pinocchio” Rubio la propaganda va bene, ma le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo.

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