Il senatore della Florida, Marco Rubio nato negli USA da genitori cubani, prima della Rivoluzione, ha provato più di una volta a candidarsi come Presidente degli Stati Uniti e nelle primarie contro Strunz era suo acerrimo nemico per le dichiarazioni di questi sul possibile accordo commerciale con Cuba, poi frettolosamente rimangiato proprio per non perdere i voti e i soldi della potente lobby anticastrista di cui Rubio è uno dei massimi esponenti.
Ebbene, Rubio, nella sequela dei
suoi attacchi verbali e scritti contro il regime cubano ha scritto qualche
piccola inesattezza, al di là delle solite minacce.
Secondo lui, Cuba non è vittima di
un “bloqueo” perché non ci sono navi degli Stati Uniti che circondano l’Isola,
dimenticando il dettaglio che le navi battenti qualsiasi bandiera che tocchino
un porto cubano non possono attraccare negli Stati Uniti per i successivi sei
mesi…
Cuba può commerciare con tutti i
Paesi del mondo e ha centinaia di milioni di dollari nella bilancia
dell’import-export. Anche qua trascura il piccolo dettaglio che a causa delle
restrizioni extraterritoriali imposte dagli Stati Uniti, Cuba ha un enorme
disavanzo in questa bilancia che va via, via aumentando. Le importazioni sono
oltre tre volte il controvalore delle esportazioni, aggiungendo la caduta degli
investimenti stranieri e la chiusura di molte aziende già presenti sull’Isola. A
questo si aggiunge la drastica caduta del turismo aggravata dalla pandemia che
ha privato il Paese di una buona risorsa di valuta “cash”. Secondo Rubio, Cuba
“è strapiena di turisti canadesi e italiani che si godono il sole e il mare”. Se
questo era vero prima dell’epoca Strunz e con il Governo Obama si erano
aggiunti anche gli statunitensi e i cubani residenti negli States, oltre a molti
altri Paesi del mondo, adesso è proprio una bufala.
Sempre secondo il nostro, non è vero
che non si possano inviare soldi a Cuba, ma si può inviarne qualunque quantità, dimenticando le restrizioni valutarie
instaurate da Strunz che si aggiungevano a quelle più lievi già in vigore. È
tanto ”libera” l’esportazione di rimesse a Cuba che sono state chiuse tutte le
agenzie della Western Union che aveva sempre operato in deroga al bloqueo.
Nel “libero comercio” di Cuba sono
compresi anche gli Stati Uniti, sempre in deroga al bloqueo ed è vero, ma con
la semplice difficoltà che la maggiore delle Antille deve pagare i prodotti
cash e in anticipo e questo contribuisce sempre più a dissanguare le misere
casse isolane.
Caro Marco “Pinocchio” Rubio la
propaganda va bene, ma le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo.
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