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giovedì 22 agosto 2024

Per la burocrazia (quasi) tutto il Mondo è Paese

Che la burocrazia sia infernale in (quasi) tutto il Mondo è risaputo, ma quella cubana ha una marcia in più. Stamattina sono andato in banca rassegnato, come sempre, all’idea di farmi una coda che poteva andare dalla mezz’ora all’oretta. Invece no, sono state oltre due ore per un’operazione che è durata meno di 5 minuti. Come mai? Risulta che chi ha un conto in valuta, prima del disastro finanziario cominciato con la famigerata “riunificazione (sic!) monetaria, andava allo sportello dopo una più che accettabile coda di qualche minuto, e riscuoteva il suo. Adesso no! 

Bisogna fare la coda alla parte “commerciale” dove confluiscono le imprese e comunque casi che hanno una certa complessità e/o quantità di pratiche da smaltire. Il tutto per trasferire dal conto alla scheda magnetica l’importo desiderato che comunque viene trasformato nella valuta virtuale MLC (Moneta Liberamente (sic!) convertibile. Nel caso di necessità di effettivo in valuta (la propria), bisogna fare richiesta scritta di una quantità X e aspettare la disponibilità che normalmente non va sotto i due mesi, salvo presentare giustificazioni di urgenza.

Alla mia richiesta di parlare con la direttrice della filiale, per capire come mai questa semplice e veloce operazione non si possa fare agli sportelli di cassa, questa mi ha candidamente risposto che “questo non è previsto” e che lei non poteva provvedere al cambio della procedura perché sono disposizioni ”che vengono dall’alto”, accompagnandosi con un gesto delle braccia e uno sguardo al cielo. Sono rimasto perplesso. Saranno disposizioni dell’Onnipotente o più semplicemente de Presidente o del Primo Ministro?

Delle due persone addette al sevizio “commerciale”, una alle 11.45 ha staccato per andare a mangiare, nonostante abbiano avvisato che la banca chiudeva alle 13 in quanto non funzionava l’aria condizionata.

Fra le tante idee innominabili ho pensato anche se gli assaltatori siano dentro o fuori dalle banche.

sabato 17 agosto 2024

Il Paese delle contraddizioni

 C’è sempre molta attenzione verso Cuba, ma la distanza e la disinformazione da entrambi i lati non possono nemmeno rendere l’idea della realtà.

La contraddizione, da che la conosco, è sempre stata regina a Cuba a volte in modo veramente paradossale. Uno degli esempi è il paragone tra il “Periodo Especial” degli anni ’90 e l’attualità. Nel primo caso in un Paese dove l’abbondanza o anche la semplice sufficienza non esistevano, tutto era soggetto allo Stato e l’iniziativa privata era completamente assente. Lo Stato garantiva le necessità di base per una Società come la Sanità e l’Istruzione in particolare oltre a garantire un pacchetto di generi alimentari e utilità domestiche a prezzo politico con la famosa “Libreta de abastecimiento”. Ma, per esempio, la frutta e la verdura erano pressoché introvabili e quando, con poca possibilità di scelta apparivano nei “puestos de viandas”, erano immangiabili. Quel periodo servì a far capire che almeno alcune attività avevano bisogno di essere svolte da privati perché lo Stato non poteva garantire la capillarità dei servizi. Piano, piano, si aprirono le porte alle attività private seppure all’inizio con certe limitazioni. Paradossalmente adesso le attività private sono dilagate e se non si trova quello che prima garantiva lo Stato nei servizi essenziali, lo si trova nei generi alimentari e nei beni di consumo, seppure con una scelta limitata la qualità discutibile. Il problema maggiore è l’inflazione accompagnata, ovviamente, dalla crescita dei prezzi non accompagnata da quella dei salari per, gli ancora moltissimi, lavoratori dello Stato. Chi tornasse all’Avana dopo un periodo di almeno 20 anni, non la riconoscerebbe più per il proliferare di botteghe più o meno attrezzate che fioriscono nelle strade di porta in porta. Apparentemente c’è più gente che vende di quella che compra.

Il problema è che questo esercito di “piccolo capitalismo”, a volte nemmeno troppo piccolo, cresce incontrollato per mancanza di una struttura fiscale e i commercianti godono dei benefici senza sottostare agli oneri, mentre lo Stato è sempre più in bolletta.

Gli errori della riforma monetaria si fanno evidenti e la cosiddetta “unità monetaria” non è mai esistita, i mezzi di pagamento non sono solo in moneta nazionale, esattamente come prima, anzi in alcuni casi è peggio proprio per questa ventilata “unità monetaria”. Risulta che prima di questo evento c’erano confini ben definiti sull’uso della valuta o della moneta nazionale, oggi è un miscuglio si può pagare con ogni tipo di moneta, reale o virtuale come la MLC (moneta Liberamente (sic!) convertibile. Tanto per fare un esempio, c’è il Club Havana (da non confondere con il Rum Havana Club) che è un circolo creato per dare un luogo di ritrovo e svago ai soli diplomatici, si è poi allargato ai tecnici stranieri e attualmente è aperto a qualunque straniero che abbia la residenza in Cuba. Questo Club che per sua natura doveva essere, come lo era, fonte di prestazioni e servizi pagati in valuta, oggi viene pagato in moneta nazionale, partendo dall’iscrizione in poi.

Allora qualcosa non funziona in una Società Socialista dove, per necessità, si è aperto uno spiraglio al capitalismo. O no?

mercoledì 7 agosto 2024

Davvero in punto di morte si rivive il film della propria vita?

 Si dice che quando si arriva in punto di morte, si vede scorrere tutto il film della propria vita. Io dubito che in frazioni di secondo, fossero anche minuti, questo possa succedere. Dovrò aspettare ancora un pochino per saperlo. Quello che so per provarlo direttamente è che meno speranza di vita rimane, affiorano ricordi sepolti nel tempo. Si rivedono persone e fatti che hanno avuto un ruolo nella vita passata, a volte con grande importanza per gli sviluppi successivi e a volte soltanto come aneddoti. Uno di questi ricordi che senza dubbio ha avuto una importanza fondamentale viene proprio dalla nascita e dura fino alla maggior età che allora era di 21 anni.

Mia madre era cittadina turca ebrea e non poteva sposare mio padre, separato, ma in tempi in cui il divorzio non si poteva nemmeno sognare, pertanto venni iscritto come “figlio di madre nubile” e senza un padre legittimo. Per questo motivo, fin dai primi vagiti, venni iscritto al Comune di Milano come di nazionalità estera. Ma ecco il bello: fin da subito però venni iscritto alle liste di leva per il servizio militare che allora era obbligatorio nonostante che in ogni certificato che chiedevo all’Anagrafe risultavo straniero. Passarono gli anni e venne il tempo delle prime chiamate al distretto militare per visite e accertamenti che culminavano con i famosi “tre giorni” che precedevano l’arruolamento di poco più di un anno.

Nel 1961, tra i 16 e  Lo zio che ra17 anni vennero in Italia, dagli Stati Uniti, degli zii di mia mamma che non avevano figli, si innamorarono di me e organizzarono perché andassi a vivere con loro a New York. Per questo avevo bisogno del passaporto e per averlo dovetti andare al Consolato turco di Milano dove mi accolsero in una lingua sconosciuta. Per fortuna, per il loro lavoro, parlavano anche italiano e mi concessero il passaporto della mezza luna e la stella.

Tra la metà e la fine di maggio mi imbarcai sul modernissimo (allora) transatlantico Leonardo da Vinci che era al suo secondo viaggio transatlantico di linea. All’epoca si viaggiava meno in aereo, specialmente nei viaggi oltreoceano. Dopo una settimana di mare, di cui 5 giorni nell’Oceano Atlantico senza vedere terra se non, da lontano, le Isole Azzorre, all’alba del 1° luglio arrivai al porto di New York, dopo aver compiuto le 17 primavere in alto mare, passando sotto gli occhi attenti e la fiaccola della Statua della Libertà. La visione era certamente di grande impatto nonostante la bruma dell’alba estiva. Lo zio mi ricevette e mi portò nella loro casa di Brooklyn, quartiere notoriamente “italiano”, ma non solo, di New York.

Dopo i primi giorni di fascino del nuovo e sconosciuto però, mi resi conto che la vita in quel Paese non era fatta per me e in meno di un mese lo zio dovette organizzarmi il viaggio di ritorno che effettuai sulla nave Constitucion, orgoglio della flotta americana, ma che in confronto alla nostra “Leonardo” era una bagnarola.

Ritorno alla vita “normale” in un’età difficile per le caratteristiche proprie e per il fatto che un giovane con solo la scuola dell’obbligo e con vista all’interruzione per la chiamata di leva, non era facile trovare un lavoro “serio”. Ciononostante tra le varie esperienze provvisorie ebbi la possibilità di diventare ottico in una ditta che mi aveva assunto come fattorino e che col tempo mi aveva passato nei laboratori di riparazione e montaggio degli occhiali. Per quella inquietudine propria dell’età, non mi conformai e detti le dimissioni restando a spasso.

Nel frattempo, giocando a calcio nei campionati giovanili, avevo l’illusione, come tanti, di poter far carriera in quello sport e probabilmente con un’altra testa avrei potuto anche farla, le doti non mi mancavano. Fui “scoperto” da osservatori della S.G. Gallaratese che militava nel campionato di Serie D nella categoria semiprofessionisti, siccome giocavo in difesa, nei piani della Società era di allevarmi per sostituire un giocatore che avevano venduto alla Fiorentina: Bernardo Rogora. Nemmeno a dirlo, col caratteraccio e la presunzione di cui ero molto più dotato che come calciatore, il progetto fallì anche per la famosa chiamata alle armi. Ricevetti la cartolina di precetto per il 10 gennaio 1965, quando avrei dovuto presentarmi all’89° Reggimento Salerno C.A.R. di Savona. Non avevo ancora compiuto i 21 anni ed ero ancora cittadino turco…soltanto nell’estate successiva, approfittando della licenza ordinaria ed avendo compiuto la maggiore età, potei recarmi all’apposito ufficio dell’Anagrafe di Milano per prestare giuramento di fedeltà alla mia nuova Patria. Il giuramento prestato come difensore in armi non venne nemmeno preso in considerazione.

Dopodiché dovetti recarmi al Consolato turco per notificare la decisione con lacrime (di coccodrillo?) del Console e personale amministrativo.

Ci sarà qualcuno che possa spiegarmi dove si trova la logica e dove si figurassero errori o abusi da parte di qualcuno?

Intanto aspetto di vedere se altri ricordi sepolti tornano alla luce.

venerdì 2 agosto 2024

Arriba España

 Il clima politico spagnolo si va surriscaldando sempre più. Il Capo del Governo, Pedro Sànchez dall’immagine fresca e rassicurante, si trova involucrato in affari poco chiari di sua moglie, Begoña e si rifugia nel rifiuto di dichiarare all’Autorità inquirente. Al di là di questo episodio, Sànchez, presiede con grandi doti di equilibrismo un Governo composta da forze anche contrastanti con la Corona tipo la sinistra repubblicana catalana, separatista, come i movimenti baschi, pure separatisti. Per mantenersi al potere ha presentato rapidamente un progetto di amnistia per il separatista catalano, ricercato e rifugiato in Belgio, proprio per non essere abbandonato dai catalani. Quanta vita avrà ancora il Governo del bel Pedro?

Olimpiadi

 Sarò pure un vecchio retrogrado, però mi sembra che queste Olimpiadi francesi abbiano qualcosa che esce dalla loro natura. In primo luogo l’inaugurazione tenuta per la prima volta fuori dalla sua sede “naturale”: uno stadio. Poi per aver previsto alcune gare di nuoto, per spirito di originalità come il precedente in un fiume, specificatamente la Senna, le cui acque si sono rivelate inquinate e si è dovuto procedere alla sospensione dell’evento. Il terzo episodio, però non dovuto all’organizzazione, è stato quello del combattimento pugilistico fra la rappresentante italiana e l’algerina accusata di essere “un uomo”. Al di là del fatto specifico per il quale non ho competenza medica né giuridica, mi sembra che uno sport come la boxe non sia proprio il massimo per il genere femminile e credo (magari mi sbaglio) che le donne che lo praticano siano se non tutte, per la maggior parte, invidiose del pene. A questo punto sarebbe opportuno prevedere per le future edizioni la categoria di “Terzo Sesso” o magari anche Quarto, perché vi possa prendere parte chiunque senza polemiche e/o limitazioni.