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mercoledì 18 giugno 2025

Viaggiare è bello, ma....

 Ci sono delle persone che svolgono dei servizi pubblici o comunque diretti al pubblico che si avvalgono della loro qualifica per fare il bello brutto tempo a favore o a danno degli utenti del loro servizio. Non sono certo uno psicologo, ma mi viene da pensare a certi abusi grossi e piccoli che certe persone si arrogano.

Queste riflessioni mi vengono dalle due ultime partenze dall'aeroporto di Linate e i soprusi commessi da addette al check-in dei passeggeri. La prima, di cui credo di aver già parlato è stata quella di una addetta ai servizi per Iberia che mi ha lasciato a terra perché non riuscivo ad aprire, col cellulare, una dichiarazione per l'ingresso a Cuba dove sono residente e non turista, che non è un DOCUMENTO, ma una semplice dichiarazione che viene richiesta, è vero, dalle autorità cubane per l'ingresso al Paese, ma che può essere tranquillamente essere fatta durante il, lungo, viaggio. A Linate non so perché, il collegamento wi-fi non funziona o comunque è difettoso, come ho potuto constatare anche in questa seconda occasione, ma per fortuna senza subire danni. Ebbene questa "signora" si è arrogata le funzioni delle Autorità migratorie cubane e mi ha lasciato a terra per due giorni impedendomi di andare a casa mia, dato che non c'erano altri voli e con la coincidenza a Madrid del volo successivo con un'attesa di 18 ore. Al di là del sopruso, ma se qualcuno non ha le possibilità economiche e/o logistiche cosa fa? Il tutto per nutrire l'ego di una persona evidentemente frustrata che non dovrebbe avere accesso a un servizio tanto delicato. Inutile dire che presentare un reclamo "a posteriori" con le linee aeree è quasi impossibile al di là dello strombazzato servizio online che non risolve niente così, se si riesce, come quello telefonico. Il vis a vis nemmeno sognarlo.

Questa volta, seppure immensamente meno grave, mi è capitato un disguido con Air France la cui addetta agli imbarchi non mi ha permesso di salire con i trolley. Uno dei due, forse, era leggermente fuori dallo standard, ma l'altro col quale ho sempre viaggiato, sicuramente no. Bontà sua, mi ha imbarcato i bagagli in stiva gratuitamente, ma siccome erano sprovvisti di lucchetto sono dovuto ricorrere al sevizio di protezione dei bagagli con avvolgimento nella plastica e naturalmente pagare per questo servizo. La parte "piacevole" è che abbiamo potuto viaggiare senza pesi superflui da trascinare, ma nei trolley c'erano anche cose che potevano servire durante il, lungo, viaggio come, ad esempio, il caricatore del telefono.

Certo ognuno di noi ha dei problemi, magari anche psichici, ma chi è addetto a un servizio col pubblico dovrebbe essere attentamente selezionato, anche con visite da psicologi. Ma i danni non li pagano loro e le linee aeree risarciscono solamente per smarrimento bagagli o eventi molto più gravi. Il mio appiedamento per quasi quattro giorni è stata cosa da ridere.

 

Casa, dolce casa

 Siamo tornati alle difficoltà quotidiane. Non è che io sia masochista perché non godo del dolore o delle difficoltà, ma purtroppo le alternative sono nulle o quasi. Arrivati in aeroporto in cda a un volo proveniente dalla Germania ci siamo trovati in un salone pieno zeppo di persone in attesa del controllo passaporti. Ci sono oltre 20 postazioni, ma quelle aperte erano 5...L'aeroporto dell'Avana non è certo un hub importante e i voli sono in continua diminuzione, ma è possibile che quei quattro gatti che arrivano e per effetto dei fusi orari magari si ritrovano in uno spazio ristretto di tempo, non abbiano un servizio adeguato? Delle 20 e più postazioni non se ne potevano abilitare, stando stretti, almeno la metà? No, a Cuba la coda è bella, così come quella per i controlli di sicurezza che all'arrivo non hanno molto senso dal momento che si scende da velivoli per il cui accesso si era già stati ispezionati alla partenza...

Oggi è un altro giorno e l'"apagon" programmato (la sospensione del servizio elettrico) nella nostra zona era previsto dalle 11 alle 15 e a quell'ora...paff! la luce fu, ma alle 15.02...altra sospensione durata fino alle 18. Questa cosa potrebbe essere chiamata il danno e la beffa, lo scherzo da prete o in altri cento modi, per me è una presa per il culo perché se è necessario, per le note ragioni prolungare il disservizio, ebbene sia, ma non riattivatelo per due minuti per poi sospenderlo di nuovo. La morale, la conosco: chi causa è del suo mal pianga sé stesso.

 

mercoledì 11 giugno 2025

Mosca 1950 o Los Angeles 2025?

 Fatte le debite proporzioni, storiche, politiche, ideologiche, geografiche e tecnologiche viene alla mente di paragonare la Mosca del 1950 (e dintorni) con la Los Angeles del 2025, dove uno "Stalin in pectore", a capo della autodefinita maggior e miglior Democrazia del Mondo, ha scatenato le forze dell'ordine contro i cittadini che non condividono le sue idee e non concordano con i suoi provvedimenti. Il peggio è che queste proteste rischiano e in qualche caso (New York) di espandersi per tutto il Grande Paese. Solo dopo pochi mesi o settimane, gran parte dei cittadini nordamericani si sono ricreduti o si stanno ricredendo sul fatto di aver concesso un secondo mandato a Trump, vedendo che le sue sparate propagandistiche sulla politica e l'economia interna e internazionale si sono rivelate bufale clamorose come le presunte cessazioni delle guerre in Ucraina e a Gaza, oltre al paventato miglioramento economico che al momento è invece un peggioramento. Meditate, americani, meditate.

 

lunedì 9 giugno 2025

Milàn l'è un gran Milàn e i Referendum

 Sono tornato a Milano dopo pochi mesi e forse per la stagione più favorevole, mi sono reso conto dei miglioramenti urbanistici, estetici e dei servizi pubblici di trasporto. È aumentato il verde e l'edilizia è meno aggressiva e più adeguata all'ambiente circostante.

Con grande dispiacere di Salvini e i suoi alleati ho notato, impossibile non farlo, la grande presenza straniera specialmente nelle zone più esterne o periferiche. Se effettivamente un po' dispiace veder scomparire l'anima meneghina della città col suo dialetto, usi e costumi, bisogna riconoscere che il progresso e la civiltà umana hanno i loro diritti e il Mondo, nella sua totalità appartiene all'uomo e non dovrebbe avere differenze di lingue e religioni, così come non dovrebbero esistere confini.

In occasione del mio soggiorno ho usufruito del diritto di votare per i 5 referendum sulle Leggi del lavoro e per l'acquisizione della cittadinanza.

Mi ha meravigliato, fino a un certo punto, la scarsa affluenza alle urne e mi viene spontaneo chiedermi se il voto sia solo un diritto o anche un dovere. Mi sono anche chiesto perché resiste una norma prevista, credo, dalla Costituzione per cui deve esistere un "quorum" per cui si deve raggiungere la metà più uno degli aventi diritto al voto perché il risultato abbia valore.

Mi sembra ingiusto che chi non vada a votar abbia più o almeno altrettanto valore di chi lo fa e che automaticamente la richiesta fatta al Popolo venga annullata. Non è detto che la maggioranza chi non si presenta sia favorevole al "no" e comunque chi è di questo parere si scomodi e vada a votare come da suo diritto e dovere. Più giusto ed equo sarebbe che sia ascoltata la voce dei cittadini che svolgono questo compito con coscienza e che si tenga conto della maggioranza dei voti validi, siano quanti siano.

Indubbiamente questa situazione è stata creata dalla disaffezione alla politica che è andata aumentando, particolarmente negli ultimi anni, iniziata con l'Era Craxi/Berlusconi, dovuta anche alla mancanza di leader capaci e credibili. Un vero peccato per la Democrazia.