Per effetto dell’embargo statunitense a Cuba non arrivano dollari per via di transazioni bancarie che vengono effettuate con le altre valute convertibili e che vengono utilizzate nelle operazioni di import-export.
Come mai allora si sta dollarizzando il Paese dove c’e’ una marea di moneta verde circolante?
Ovviamente
questi dollari in contanti vengono poi convertiti in altri Paesi con altre
valute convertibili o, senti senti, vengono usati per acquisti in contanti
negli Stati Uniti dove l’embargo ha lasciato una porta aperta a suo favore:
Cuba puo’ comprare alimenti negli USA, ma pagando in contanti e di fatto questo
sta succedendo.
Ma come arrivano i dollari a Cuba? Sempre
meno con il turismo dato che la poca valuta introdotta e’ di altro tipo, ma con
l’ingresso manuale, fatto per lo piu’ dai parenti, emigrati legalmente, che
vengono a trovare le famiglie, dai cubani che vanno a loro volta negli USA dopo
aver lottato aspramente per ottenere un visto in Ambasciate di Paesi terzi,
dato che quella nordamericana ha chiuso l’ufficio visti.
Quello che e’ curioso e’ che gran parte o
quasi la totalita’ dei cubani residenti nella Florida parlano peste e corna del
comunismo e del regime cubano, molti lavorano per cercare di sovvertirlo, ma
contribuiscono a tenerlo in piedi seppur barcollante.
Noi stessi, dopo il Trump 1 che ci ha
annullato l’ESTA siamo dovuti ricorrere all’Ambasciata USA di Roma per avere un
visto decennale. Un altro meccanismo e’ attraverso le “mulas”, principalmente
donne, che si dedicano al trasferimento del contante in barba alle leggi
nordamericane e spesso anche alle cubane che consentono l’ingresso di 5.000
dollari a persona esenti dalla dichiarazione doganale.
Questo e’
posibile perche’ nonostante tutto ci sono ancora voli tra Cuba e la Florida,
seppure ridimensionati in quanto a destinazioni e frequenze giornaliere.
Attualmente si vola solo su Miami e Fort Lauderdale con pochi voli giornalieri,
dopo aver cancellato quelli diretti su Tampa e Orlando.
Nel
frattempo questo stato di cose ha creato un’inflazione che, forse, e’ seconda
all’Argentina dove e’ un cancro incurabile.
Di
riflesso, dopo anni che sono state concesse licenze di commercio ai privati,
c’e’ la proliferazione di piccoli commerci di articoli di importazione,
principalmente di generi alimentari, aperti spesso nel portico o effettuati
attraverso una finestra e una porta del piano terreno di casa.
Giusto
per avere un’idea, alla fine degli anni ’80, prima del crollo dell’URSS,
l’inflazione era 0, io lavoravo come fotografo nell’impresa di propaganda
turistica Publicitur dove ricevevo uno stipendio di 260 pesos al mese quando
ero sotto contratto come collaboratore esterno, disceso poi a 211 una volta
entrato in organico. Ma con questo si viveva. Certo non c’era la paccottiglia
che si trova oggi quando con uno stipendio di 5000 non si riesce a sbarcare il
lunario.
Si stava
meglio quando si stava peggio?
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