La scritta “burrocrazia” non e’ un errore di scrittura, ma si riferisce al fatto che in spagnolo “burro” non e’ lo squisito derivato del latte che conosciamo ma al parente povero degli equini: l’asino.
La
contabilita’ bancaria non prevede altra valuta che il Dollaro americano,
nonostante l’embargo economico vigente e la conseguente impossibilita’ di
riceverne per via diretta.
Unica
eccezione fra gli istituti di credito e’ il BFI o Banco Financiero
Internacional che opera con qualunque tipo di valuta, ma soltanto con operatori
economici e non con privati cittadini.
A suo
tempo avevo aperto un conto in Euro presso il Banco Metropolitano che e’ il
piu’ grande del Paese e per i primi anni tutto filava liscio e qualora avessi
bisogno di contanti mi presentavo allo sportello e li ricevevo, ma…al
sopraggiungere di questa crisi economica, non unica pero’ la piu’grave, questo
diritto mi e’ stato tolto e i miei Euro vengono convertiti automaticamente in
MLC (Moneta Liberamente (sic!) Convertibile) che si possono passare dal c/c a
una specie di carta di credito ad uso interno chiamata comunemente “targeta”
(scheda) che serve per gli acquisti negli appositi centri commerciali che pero’
sono sempre piu’ convertiti al pagamento con dollari contanti o Carte di
Credito emesse da Banche estere (escluso le nordamericane).
Con
questi provvedimenti succede che i nostri Euro, non dico siano carta straccia,
ma sono di utilita’ molto limitata.
Non so
negli altri Paesi europei o no, se sia possibile avere un conto corrente
essendo residenti all’estero, in Italia no. Essendo (obbligatoriamente) essere
iscritti all’AIRE, Istituto che regge diritti e doveri dei cittadini italiani
residenti fuori dal territorio nazionale, non si puo’ avere un c/c, in Italia e
conseguentemente la relativa carta di credito.
Queste
difficolta’ burocratiche richiedono che per avere la “valuta” a poteri limitati
nella “targeta” bisogna andare alla Banca per fare il trasferimento dal proprio
c/c alla tesserina e per fare questa operazione sono andato ieri all’Agenzia
che mi corrisponde del Banco Metropolitano dove si formano due code
all’esterno: una per i servizi di cassa e una per le operazioni commerciali.
Anche qua, fino a un certo tempo addietro questa operazione veniva svolta alla
cassa in un battibaleno, adesso invece bisogna fare la fila delle operazioni
commerciali, ove ci sono persone e specialmente aziende con pratiche abbastanza
lunghe da sbrigare e l’addetta a queste operazioni e’ solo UNA in un’agenzia
enorme e con un grande bacino di utenza. Risultato: tre ore di fila, dalle 9.30
alle 12.30 circa, sotto un sole tropicale con temperatura di oltre 30 gradi e
umidita’ del 92%. I posti a sedere praticamente assenti, solo 4, all’ombra, per
decine di persone pertanto al mio arrivo, essendo gia’ occupatida altre persone
anziane, mi sono sobbarcato tre ore in piedi ancjhe se fortunatamente non sotto
il sole, ma indubbiamente con la temperatura e grado di umidita’ descritte.
Chiesta
una spiegazione in merito, la Direttrice dell’agenzia mi ha detto che l’Euro (e
le altre monete convertibili escluso il Dollaro) sono “virtuali” cosi’ come
quelli accreditati sulla “targeta” e quindi non operabili, come prima, negli
esercizi in valuta.
Ora io
mi chiedo se le carte di Credito estere che possono operare non siano a loro
volta “virtuali” e se non si possa trovare un percorso preferenziale per
ricaricare la “targeta” che richiede non piu’ di 5 minuti, senza dover
aspettare l’espletamento di lunghe pratiche, con una sola operatrice.
Evviva
la burrocrazia!
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