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mercoledì 22 ottobre 2025

Viva la burrocrazia


 La scritta “burrocrazia” non e’ un errore di scrittura, ma si riferisce al fatto che in spagnolo “burro” non e’ lo squisito derivato del latte che conosciamo ma al parente povero degli equini: l’asino.

 Scrivo queste note in prima persona, ma riguardano tutti gli stranieri residenti a Cuba che ricevono rimesse, in valuta dall’estero.

La contabilita’ bancaria non prevede altra valuta che il Dollaro americano, nonostante l’embargo economico vigente e la conseguente impossibilita’ di riceverne per via diretta.

Unica eccezione fra gli istituti di credito e’ il BFI o Banco Financiero Internacional che opera con qualunque tipo di valuta, ma soltanto con operatori economici e non con privati cittadini.

A suo tempo avevo aperto un conto in Euro presso il Banco Metropolitano che e’ il piu’ grande del Paese e per i primi anni tutto filava liscio e qualora avessi bisogno di contanti mi presentavo allo sportello e li ricevevo, ma…al sopraggiungere di questa crisi economica, non unica pero’ la piu’grave, questo diritto mi e’ stato tolto e i miei Euro vengono convertiti automaticamente in MLC (Moneta Liberamente (sic!) Convertibile) che si possono passare dal c/c a una specie di carta di credito ad uso interno chiamata comunemente “targeta” (scheda) che serve per gli acquisti negli appositi centri commerciali che pero’ sono sempre piu’ convertiti al pagamento con dollari contanti o Carte di Credito emesse da Banche estere (escluso le nordamericane).

Con questi provvedimenti succede che i nostri Euro, non dico siano carta straccia, ma sono di utilita’ molto limitata.

Non so negli altri Paesi europei o no, se sia possibile avere un conto corrente essendo residenti all’estero, in Italia no. Essendo (obbligatoriamente) essere iscritti all’AIRE, Istituto che regge diritti e doveri dei cittadini italiani residenti fuori dal territorio nazionale, non si puo’ avere un c/c, in Italia e conseguentemente la relativa carta di credito.

Queste difficolta’ burocratiche richiedono che per avere la “valuta” a poteri limitati nella “targeta” bisogna andare alla Banca per fare il trasferimento dal proprio c/c alla tesserina e per fare questa operazione sono andato ieri all’Agenzia che mi corrisponde del Banco Metropolitano dove si formano due code all’esterno: una per i servizi di cassa e una per le operazioni commerciali. Anche qua, fino a un certo tempo addietro questa operazione veniva svolta alla cassa in un battibaleno, adesso invece bisogna fare la fila delle operazioni commerciali, ove ci sono persone e specialmente aziende con pratiche abbastanza lunghe da sbrigare e l’addetta a queste operazioni e’ solo UNA in un’agenzia enorme e con un grande bacino di utenza. Risultato: tre ore di fila, dalle 9.30 alle 12.30 circa, sotto un sole tropicale con temperatura di oltre 30 gradi e umidita’ del 92%. I posti a sedere praticamente assenti, solo 4, all’ombra, per decine di persone pertanto al mio arrivo, essendo gia’ occupatida altre persone anziane, mi sono sobbarcato tre ore in piedi ancjhe se fortunatamente non sotto il sole, ma indubbiamente con la temperatura e grado di umidita’ descritte.

Chiesta una spiegazione in merito, la Direttrice dell’agenzia mi ha detto che l’Euro (e le altre monete convertibili escluso il Dollaro) sono “virtuali” cosi’ come quelli accreditati sulla “targeta” e quindi non operabili, come prima, negli esercizi in valuta.

Ora io mi chiedo se le carte di Credito estere che possono operare non siano a loro volta “virtuali” e se non si possa trovare un percorso preferenziale per ricaricare la “targeta” che richiede non piu’ di 5 minuti, senza dover aspettare l’espletamento di lunghe pratiche, con una sola operatrice.

Evviva la burrocrazia!

 


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