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mercoledì 22 febbraio 2012

Holguin, morire in vacanza

E' da alcuni giorni che non riuscivo ad avere accesso alla pubblicazione di post sul mio blog. Finalmente sembra che lo possa fare di nuovo, quindi vorrei spendere due parole per chi, eventualmente, fosse rimasto sorpreso perché non ho mai commentato il fattaccio di Holguin dove ha perso la vita un nostro connazionale.
Innanzitutto penso che i lettori del blog si siano resi conto che si tratta di tematiche "leggere" che non vogliono sostituirsi ai normali organi di informazione, sarebbe una lotta impari.
Sul piano personale, con tutto il rammarico che possa avere per la perdita di una vita umana, per di più corregionale, non sono il tipo da voyeurismo per cui senta la necessità di correre e affannarmi alla ricerca di notizie per cui ci sono già gli organismi preposti e anche per loro non è facile avere informazioni chiare e precise. Tanto più che la tragedia si è consumata a oltre 700 km dall'Avana. Nel web, come nella "calle" ci sono molte persone che ignoro per quale motivo, se non quello di avere i loro 5 minuti di celebrità, si inventano le teorie più fantasiose senza avere la minima conoscenza di niente, nemmeno la località esatta dell'accaduto. La stampa nazionale ignora simili fatti di cronaca e le notizie sono sempre date con reticenza, dagli inquirenti, alle persone qualificate, figuriamoci a chi non ne ha titolo. Qualcuno riceve "confidenze" da personaggi locali ed è anche possibile che nella massa, ci sia qualcuno che è stato veramente testimone, ma di queste mille "verità" quale sara quella reale?
magari chi ha dato diverse versioni, contraddicendosi continuamente, ha la "fortuna" di aver ANCHE dato, nel mucchio la versione giusta (sempre secondo le fonti ufficiali), per poi potersi vanagloriare con un "lo avevo detto io..."
Ebbene, il mio blog non è per questo genere di cose.

giovedì 16 febbraio 2012

Medaglia d'oro della Società Dante Alighieri a Eusebio Leal

L' "Historiador de la ciudad" Dottor Eusebio Leal Spengler ha ricevuto, dalle mani del Segretario della Società Dante Alighieri, il diploma che lo accredita come assegnatario della Medaglia d'Oro dell'Associazione, come stabilito dalla Giunta Direttiva, riunita in Roma lo scorso 3 Febbraio.
La decorazione è stata rilasciata per i meriti del Dottor leal nella conservazione e diffusione della Cultura italiana e la promozione svolta nel suo Paese per un maggior avvicinamento fra i due popoli.

mercoledì 15 febbraio 2012

Parliamo di economia

Ricevo dall'oramai "collaboratore fisso" Roberto Dalzoppo questo saggio sulla situazione economica e finanziaria.

I cambiamenti attuati con sacrifici e privazioni,
soprattutto quotidiane, sono quelli che rimangono
più impressi nella memoria ( vengono tramandati
nei racconti e negli aneddoti da padre in figlio, per tre generazioni almeno), e sono quelli che si leggeranno nei libri di storia e di economia come eventi mutanti la vita sociale e di relazione nonché convergenti verso nuove forme di pensiero filosofico e stili di vita.
Quello che stiamo vivendo è per l’appunto tale in Italia: tagli di bilancio familiare in cambio di una prospettiva tuttavia incerta, sotto l’egida di democrazie liberali di destra, sorprese e confuse dalla convulsione dei mercati finanziari, dallo sforamento della globalizzazione che crea impoverimento e ricchezza nel medesimo tempo in altri paesi emergenti, sovrapposizione e discontinuità, e dalla dipendenza dalle materie prime di consumo e di lavorazione.
Il flusso di capitali anonimi si muove e si moltiplica, in forma virtuale e parossistica , all’interno di una connessione mondiale informatica, velocissima e puntuale.
Questo circuito mondiale trasporta, nel fiume di una ricchezza finanziaria sempre più forte, irresponsabile ed apolide, le macerie della socialdemocrazia.
Le combinazioni concordate, come acido, corrodono le basi della sovranità degli stati nazione, facendo sì che le leggi e le loro norme vengano adeguate e surrogate con decisioni dei parlamenti nazionali a favore delle istituzioni creditizie quali figure vincolanti la continuità dell’industria reale.
Dal compromesso disomogeneo tra investimenti e finanziamenti potrebbero nascere due nuovi strumenti finanziari: il primo è denominato CoCo bond (Contingent Convertible bond), obbligazione ibrida con un meccanismo automatico di conversione in azione della banca emittente, qualora i requisiti patrimoniali dell’istituto di credito scendessero sotto un target prefissato dagli accordi di Basilea 3. Infatti, sono “strumenti del futuro” per adeguare il patrimonio dei gruppi bancari per l’appunto a Basilea 3. Credit Suisse sta per emettere 6 billions di fr. sv. e questa operazione sarebbe attesa con molta attenzione dai mercati finanziari. Nel caso sempre di Credit Suisse il bond sarà convertito in azione ad un prezzo massimo di 20 fr. sv. qualora il Tier 1 del Gruppo elvetico scenda sotto il 7%. Questo mercato, ovviamente, ha potenzialità enormi: servirebbero emissioni pari a 500 billions di euro alle banche europee per ottemperare a Basilea 3. D’altro canto agli investitori i rendimenti offerti sono altissimi, oltre anche il 10%. Si considera quantunque un investimento di medio rischio, previo le dovute valutazioni sulla emittente a lungo termine.
Il secondo è denominato Covered bond (obbligazione garantita) caratterizzata da un profilo di rischio molto basso , dove l’emittente è una banca. L’iter di emissione si divide in tre parti. Cessione di crediti e/o titoli a società veicolo. Finanziamento della banca cedente alla società per l’acquisto degli asset con emissione di obbligazioni. Separazione patrimoniale degli asset bancari ceduti alla società: ciò permette di ottenere una garanzia finalizzata a tutelare gli obbligazionisti da “attacchi” di creditori terzi. Questo processo riesce a determinare due valenze principalmente: remunerazione sicura della cedola e restituzione del capitale, con interessi però relativamente bassi. Secondo: un periodo di investimento anche di due, cinque anni, quindi relativamente breve.
Se qualcuno ravvisa un “pronto contro termine” non ha tutti i torti: è similare.
Nella speranza che l’esposizione sia stata chiara ed esaustiva.





© Riproduzione vietata - 02.02.2012

Gala dedicato a Lucia Altieri

Ieri sera, si è svolta una gala organizzata dalla Televisione Cubana in omaggio alla cantante italiana Lucia Altieri che da molti anni vive e lavora a Cuba. Ne hanno festeggiati 35 di “vida artistica” a Cuba e 22 di residenza stabile. Nel corso di questi anni, Lucia si è messa in luce non solo come artista, ma anche come donna di affari nel corso della moda e per aver fatto visitare Cuba a molti personaggi famosi delle nostre televisioni.
Serata ad inviti e registrazione del programma per una prossima trasmissione sui piccoli schermi cubani. Ospiti illustri nel parterre e sul palco: ha “aperto” Edesio Alejandro, autore di numerose colonne sonore e musicista di grande talento. Si sono esibiti, fra gli altri, i ballerini della TV Cubana, i Nipoti di Compay Segundo, la prima figura del “Conjunto Folklórico Nacionál Zenaida Armenteros, Maria Antonieta, Rebeca Martinez e i Van Van. La chiusura è toccata alla festeggiata che ha cantato un appassionato “Torna a Surriento” e un vibrante “Que linda es Cuba”, accompagnata dal coro di Rebeca, Maria Antonieta e Zenaida oltre che dal pubblico in sala.


Lucia Altieri e alla sua sinistra, il Presidente dell'UNEAC (Unione Artisti e Scrittori di Cuba) Miguel Barnet, noto poeta e scrittore. In scena Zenaida Armenteros

Los Van Van

Lucia in "Torna a Surriento"

La chiusura della serata

martedì 14 febbraio 2012

Granma e le condanne per l'amianto

Il "Granma" di oggi pubblica nella rubrica "Hilo indirecto" la notizia della condanna a 16 anni di carcere inflitta all'industriale svizzero Schmideiny e al barone belga Jean-Louis Cartiér per la responsabilità, colposa, nella morte di 3000 persone vittime dell'amianto. Una notizia che se non rallegrerà, porterà, almeno, un minimo di consolazione ai parenti delle vittime. Il "Granma", però ha dimenticato di dire che a Cuba l'"eternit" e quindi i rivestimenti a base di amianto, non solo si usano ancora, ma si producono...

domenica 12 febbraio 2012

Fidel dialoga per 9 ore

Un Fidel in eccellente stato di salute, visto i precedenti, ha presieduto l'incontro di 69 intellettuali provenienti da 21 paesi con 48 colleghi cubani di varia estrazione culturale e scentifica. L'incontro denominato "Intellettuali per la Pace" si svolge collateralmente alla Fiera Internazionale del Libro. Il comandante ha dialogato per ben 9 ore con i partecipanti, dopo le 6 spese nella presentazione del suo libro di memorie in due tomi.
All'incontro non poteva mancare il "nostro" Gianni...il bello (non lui) della diretta.

sabato 11 febbraio 2012

Meteo pazzo

Ogni tanto il riquadro "meteo" del blog da i numeri...oggi segnava 4 gradi e...neve. L'amico Rubiera mi ha assicurato che all'Avana non è mai nevicato. Comunque anche senza di lui posso garantire che il tempo non è bellissimo, ma siamo sempre sopra i 20 gradi.

venerdì 10 febbraio 2012

Posto fisso e tanti fessi

Ricevo e pubblico...



POSTO FISSO



E noi speriamo per i nostri figli.......

"Il posto fisso per Monti è monotono. Ma la figlia del ministro Fornero ne ha due":

Il ministro del Lavoro ha un figlia con doppio lavoro e per giunta
nella stessa università torinese di mamma e papà. Silvia Deaglio, 37 anni,
risulta così ricercatrice in oncologia e professore associato alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino. Il secondo impiego è quello di responsabile della ricerca presso la HuGeF, una fondazione attiva nel campo della genetica,genomica e proteomica umana.

La figlia del ministro ha preso a insegnare medicina, a soli 30 anni,
proprio nella stessa università in cui insegnano economia il padre Mario e la madre neoministro.

Ma anche l’altro posto fisso che affligge Silvia è sotto tiro. Dietro l’
incarico presso la “Human Genetics Foundation” ci sarebbe ancora lo zampino
di mamma. Solo perché la fondazione è stata creata dalla Compagnia di San
Paolo di cui la Fornero era vicepresidente, dall’università di Torino in cui
insegnano i genitori e dal Politecnico di Torino il cui rettore era nel consiglio direttivo della Fondazione, fino a che non è diventato ministro dell’Istruzione con il nome di Francesco Profumo. Sarà che Torino è piccola. E che – come scrive Dagospia – la figlia del ministro è “l’incarnazione del ceto accademico-bancario della sinistra liberale sabauda” (e lei, per non smentire l’alto lignaggio, ha sposato un alto dirigente di banca, Giovanni Ronca, già responsabile dell’area Nord–ovest di Unicredit). Ma queste son chiacchiere da bar, gossip, tutto fumo.

Per diradare nebbie e dubbi bisogna scorrere tutto il curriculum senza
fermarsi all’intestazione. Si scopre allora che Silvia il suo successo lo
merita tutto quanto perché è una calamita di fondi pubblici e privati, un
prodigio della natura nel finanziare la ricerca. Soprattutto la propria. In
un Paese che investe in questo campo meno dell’1% del Pil Silvia Deaglio è
riuscita a ottenere dai ministeri della Salute e della Ricerca quasi un
milione di euro in due anni (500mila nel 2008, 373.400 e 69mila nel 2009). Le briciole arrivano dalla Regione Piemonte con finanziamenti a progetti per 12mila e 6mila euro. Altrettanto frenetica l’attività di ricerca fondi per il secondo posto fisso, dove l’intervento delle “alte sfere” è palese. La Compagnia di San Paolo, quella “vicepresieduta” dalla mamma, nello stesso biennio ha finanziato a Silvia un progetto di ricerca da 120mila euro divisi in due trance da 60mila.
Nel 2010 la fondazione “Human Gentics Foundation”, creatura della Compagnia
stessa, ha garantito il posto da responsabile di unità di ricerca affidandole un progetto da 190mila euro. Silvia, alla fine dei conti, è una donna da un milione e mezzo di euro. A fronte di tutto questo ha pubblicato su Blood, la bibbia mondiale della ricerca sulle malattie del sangue".

Da il fatto quotidiano Thomas Mackinson del 06 febbraio 2012

21ma Fiera Internazionale del Libro

Nonostante alcune attività collaterali fossrro già iniziate, ieri sera si svolta la cerimonia ufficiale di apertura della 21ma Fiera del Libro dell'Avana, dedicata ai Paesi del Caribe. Presenti molte delegazioni ufficiali e intellettuali dell'Area come, fra gli altri, il brasiliano Frei Betto e naturalmente, folta rappresentanza della Cultura cubana con il Ministro Abel Prieto Jimenez in testa. Fra gli ospiti d'onore è presente, a questa edizione, anche Adolfo Perez Esquivel, argentino e premio Nobel 1980 per la Pace.

domenica 5 febbraio 2012

Mugugni cubani

Ricevo e pubblico una mail firmata Fernando Ravsberg:


"Estar en la bobería"
Fernando Ravsberg | 2012-02-02, 10:39

Cuba refuta a quienes creen que los latinos no tenemos la exactitud germánica, pero tendrá que importar miles de balanzas de precisión para dotar a sus puestos de venta de comida, donde se regula rigurosamente los gramos de las raciones.

Sin pretender fanfarronear no creo que exista en Alemania un restaurante donde se garantice que el plato de arroz frito pesa justo 348 gr, el de espagueti napolitano 406 gr y cuando el cliente quiere que se le adhiera jamón serán 58 gr más.

Pero eso no se queda ahí, logran hornear pizzas de 406 gr. y encontré un puesto callejero de venta del popular pan con lechón (cerdo asado) cuyos sándwiches tienen un peso de 123,5 gr, ni medio más ni medio menos de lo establecido.

Imagino los debates de los compañeros dirigentes del sector, en los ministerios e instituciones que establecen semejantes normas comerciales, y casi puedo visualizarlos argumentando científicamente por qué una ensalada mixta debe llevar 116 gr de vegetales.

Eso explica la enorme cantidad de encuentros de trabajo que tienen los jefes de estos organismos, y también por qué cada vez que Ud. pregunta por el gerente del restaurante, bar o cafetería, la respuesta es invariable: "el compañero está reunido".

Pero lo cierto es que mientras los jefes se dedican a calcular el peso exacto de cada plato, en los puestos falta higiene, servilletas, a veces tratan mal al cliente y reducen las raciones para robarse toneladas de alimentos por la puerta de atrás.

Claro que la gastronomía no tiene el monopolio del disparate. Recientemente hice un viaje al extranjero y al llegar al destino no apareció mi maleta. Después de varios días la compañía aérea confesó que fue retenida por la aduana cubana.

Nadie nos supo explicar la razón pero en la etiqueta se alertaba que dentro habían detectado un par de zapatos. Me sorprendió que les resultara sospechoso, espero no ser el único pasajero que viaja con un par de zapatillas deportivas en su equipaje.

Nadie me dio respuesta así que me dirigí a la dirección de la Aduana General de la República pidiendo explicaciones. Entregué una carta contándolo todo, la recibieron, la registraron en el enorme libro de quejas y nunca me respondieron.

Nuestra mala suerte en el aeropuerto de La Habana se ha convertido en una tradición familiar, a mi hijo menor le desaparecieron también la maleta y nunca la volvió a ver, mientras que al mayor lo interrogaron apenas bajó del avión por apellidarse "Ravsberg".

Ahora pasaron 4 días revisando mi "sospechoso" par de zapatos, semejante dedicación podría explicar por qué no tienen tiempo de frenar el contrabando, el paso de las pacas, los pagos por la izquierda, los carritos "intocables" o el caos artificial del equipaje.

Seguramente resultaría útil al país que la prensa investigara estos hechos en vez de gastar espacio, tiempo y personal en atacar a "los carretilleros", tal y como si la venta callejera de viandas y hortalizas fuese un asunto de seguridad nacional.

Mientras la mayoría de los cubanos esperaban el resultado de la Conferencia del Partido Comunista, los periódicos y la TV dedicaban sendos espacios a criticar a los jóvenes que recorren los barrios empujando bajo el sol un carro cargado de verduras.

A ver si ahora los carretilleros resultan ser los culpables del desastre agrícola, de los mercados desabastecidos, del alza de los precios, de la escaza producción de alimentos, de la importación tardía de las semillas o de un sistema de distribución irracional.

Estas historias reflejan una pequeña síntesis de cómo algunos siguen centrando su atención en los problemas más banales en lugar de buscar soluciones a aquellos que realmente importan. Es lo que los cubanos de a pie llama