Lo scrittore Alejo Carpentier lo criticava per la sua architettura da "torta nuziale", ma qualunque città del mondo sarebbe orgogliosa di possedere un edificio come El Centro Gallego, sede del Gran Teatro dell'Avana. Gli studiosi parlano di ecletticismo per i suoi elementi neobarocchi, neoclassici, del rinascimento francese, del rococò spagnolo...miscela che regala, dal 1915 un'immagine grandiosa e monumentale in una zona privilegiata della città.
Una delle espressioni e meglio terminate dell'art decò habanera è l'edificio Bacardí, costruito nel 1924 nella calle Monserrate. I dirigenti della casa produttrice del rum dal medesimo nome vi installarono la direzione dell'azienda che, per il numero dei lavoratori (1416 e 546 impiegati) era, nel 1958, nel ramo non strettamente zuccheriero, la terza industria del Paese. Molto accogliente, in loco, la cosiddetta "Barrita Bacardí".
E' una fabbrica e sembra un palazzo residenziale. Esprime l'opulenza e il buon gusto costruttivo. Però attenzione! Ci abita il fantasma del suo primo proprietario, il catalano Jaime Partagás, assassinato nelle sue propie piantagioni da un contadino che scoprí che l'arzillo vecchietto si..."fumava" sua moglie. L'anima di don Jaime non trova riposo e molti dei lavoratori avvertono la sua "presenza" nella Reál Fábrica de Tabacos che porta il suo nome.
Il telefono è arrivato a Cuba nel 1879. Fino all'inizio del XX° secolo la reteb telefonica dell'Avana contava con 1775 apparecchi con sistema manuale. Nel 1910 si installò la telefonia automatica nell'Isola che sarebbe stato il primo paese al mondo a godere di questa meraviglia tecnologica. Nel 1927 la Compañia Cubana de Teléfonos, filiale della ITT, edificò la propria sede in Aguila y Dragones, dove tutt'ota c' la sede centrale dell'ETECSA e la cui torre è una delle più belle decorazioni della città.
La gelateria Coppelia ha iniziato la sua attività il 4 di giugno del 1966 con l'offerta di 26 sapori diversi che sono arrivati fino a 54. La curiosità è che questo esercizio pubblico non è mai stato inaugurato ufficialmente.
Il cimitero di Colón è ritenuto come la terza necròpoli del mondo per il contenuto dei suoi valori artistici. In questo museo a cielo aperto si contano circa dieci mila opere d'arte con un valore stimato di 100 milioni di dollari. C'è unita l'arroganza all'umiltà in questo camposanto, a partire dal suo ingresso principale con il trittico scultoreo che lo adorna. La salma del suo architetto progettista, Calixto de Loira è stata la prima ad esservi inumata. Ironia della vita e della morte.
Quando si inaugurò, nel 1946, lo Stadio del Cerro poteva ospitare 35000 spettatori. All'epoca lo superavano per capacità solo 5 installazioni statunitensi, fra le quali lo Yankee Stadium. Dopo il 1959 è stato ampliato notevolmente ospitando grandi manifestazioni non solo sportive.
Nel luogo ove esisteva la "casona" del Conde de Villanueva minuta e schiacciata nonostante fosse dimora di conti e della cui "ospitalità" beneficiò il cinema Valentino adesso esiste un edificio di 20 piani, il bar "Moral" è divenuto una caffetteria e non esiste più l'arena per le lotte dei galli o la panetteria dal "pan caliente en 15 minutos". E' rimasto solo il ricordo e il nome...Esquina de Tejas.
In quasi 100 anni il café Colón, all'entrata di Arroyo Naranjo è stato punto di riferimento per la strada verso il sud. Si trova all'altezza della linea ferroviaria e la Calzada de Diez de Octubre. Un km più in la, a La Palma, la strada si biforca: verso sinistra la Calzada de Managua e verso destra quella di Bejucal.