Rivedo, dopo molti anni, Carlos Ruiz de la Tejera, l'uomo che, a Cuba, ha fatto del monologo un capolavoro della risata. Travolgente nella vita come sulle scene, con la parola irrefrenabile e rapidissima. Carlos è nato a Matanzas, non a caso soprannominata "l'Atene di Cuba" per le sue profonde radici culturali e per aver dato i natali a molti artisti, intellettuali e scienziati cubani. La sua vocazione per il palcoscenico è stata precoce, fin dalla più tenera età gli piaceva recitare e far ridere il prossimo. Il padre, di famiglia borghese, avrebbe voluto che si dedicasse all'ingegneria e Carlos non volle deluderlo completamente, prese la laurea di giorno, ma frequentava i teatri la sera. Arrivarono ad offrirgli il posto di Direttore delle Risorse Idrauliche di Cuba, ma lui rinunciò per dedicarsi a tempo pieno all'arte scenica. Il suo curriculum è impressionante, le sue prime esibizioni "professionali" furono come cantante di coro, appassionatissimo e competente della musica lirica, adora l'operistica italiana. Passò dal canto alla recitazione durante una tournèe in Spagna dove interperatava personaggi del folklore negro cubano, al ritorno si mise a studiare recitazione con i migliori insegnati della materia, professori dell'Actor's Studio ed esordì nella prosa con "Il cappello di paglia di Firenze". Nella sua lunga carriera carriera artistica ha avuto la possibilità di incontrare personaggi del calibro di Maria Callas, Pavarotti, De Niro, Di Caprio e un'infinità di altre stelle di prima grandezza. Conosce l'Italia e la ama, il suo luogo preferito è Piazza del Popolo a Roma dove, quando ci si reca, non manca di soffermarsi nelle due chiese gemelle.
Raffinato amante dell'Arte in ogni sua espressione, Carlos è conosciuto dai più in maniera "riduttiva" per i suoi monologhi, comunque geniali, che guardano con occhio critico e attento alla vita quotidiana dell'uomo, in particolare cubano. Pur non essendo più nel fiore degli anni, da "animale di scena" qual'è continua il suo lavoro e attualmente intrattiene il pubblico con la sua "peña" del sabato pomeriggio nella Calle Oficios, giusto di fronte all'ingresso della Basilica Minore del Convento di San Francesco.
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mercoledì 4 luglio 2012
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