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lunedì 3 febbraio 2014
domenica 2 febbraio 2014
sabato 1 febbraio 2014
Camagüey compie 500 anni, Mafalda 50
Dopo Trinidad è la volta di compiere i suoi primi 500 anni alla Villa di Santa María del Puerto del Príncipe, oggi più semplicemnte Camagüey.
Solo 50, invece, ne compie Mafalda, la ragazzina terribile dell'amico Joaquín Lavado. Tanti auguri Quino.
Solo 50, invece, ne compie Mafalda, la ragazzina terribile dell'amico Joaquín Lavado. Tanti auguri Quino.
venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
È morto Pete Seeger
All’età di 94 anni è mancato, in una località imprecisata degli Stati Uniti, Pete Seeger. Musicista famoso, già componente del gruppo “Los Weawers”, è stato autore di moltissime canzoni di successo, fra le quali la celeberrima “If I had a hammer”, ovvero il “Datemi un martello” di Rita Pavone. Una delle sue passioni e specialità, però, era la musica folkloristica e nel 1963 lanciò la “Guantanamera” in un concerto al Carnegie Hall. Da allora è diventata un successo internazionale che identifica Cuba e la sua musica.
È però poco chiaro di come ne fosse venuto in possesso e come mai ne apparisse come autore in tutti i copyright internazionali. Solo nel 1999, nel suo secondo viaggio a Cuba, disse di aver scoperto che il vero autore era Joseíto Fernández e che a lui sarebbero spettati i diritti assieme all’arrangiatore Héctor Angulo. In quell’occasione, comunque, a Seeger venne conferito il premio Félix Varela che gli consegnò personalmente il Comandante Juan Almeida Bosque.
È però poco chiaro di come ne fosse venuto in possesso e come mai ne apparisse come autore in tutti i copyright internazionali. Solo nel 1999, nel suo secondo viaggio a Cuba, disse di aver scoperto che il vero autore era Joseíto Fernández e che a lui sarebbero spettati i diritti assieme all’arrangiatore Héctor Angulo. In quell’occasione, comunque, a Seeger venne conferito il premio Félix Varela che gli consegnò personalmente il Comandante Juan Almeida Bosque.
mercoledì 29 gennaio 2014
Iberia torna a Cuba?
Da commenti raccolti col personale (ridotto) dell'ufficio di rappresentanza Iberia dell'Avana, sembrerebbe che la compagnia di bandiera spagnola torni a operare su Cuba. Per il momento però non ci sono notizie ufficiali su come e quando questo succederà.
Giornata di chiusura del vertice CELAC
Oggi seconda riunione dei presidenti degli Stati aderenti alla CELAC (Comunidad de Estados Latinoamericanos y del Caribe). Un consesso al quale partecipano, tutti, i Paesi interessati (33) e da cui Cuba ha ricavato un grande successo politico e di prestigio. Assenti, naturalmente, solo i "territori d'oltremare" inglesi, francesi, olandesi e statunitensi dell'area caraibica. Nell'occasione, il presidente Raúl Castro ha accompagnato la presidentessa del Brasile, Dilma Roussef e la delegazione che l'accompagna, a visitare l'area di sviluppo del Mariel dove è stato inaugurato il molo principale del porto. Dopo le riunioni preliminari dei coordinatori di ogni Paese in cui si sono elaborati i documenti da presentare ai rispettivi ministri degli Esteri, questi hanno a loro volta inoltrato il risultato dei lavori ai propri presidenti che si sono riuniti nei giorni di ieri e oggi per le conclusioni.
Fra i discorsi di ieri, alcuni inevitabilmente infarciti di diplomazia, retorica e magari demagogia, ha fatto spicco (secondo me) quello della presidentessa Argentina, Cristina Fernández. Un discorso ben equilibrato tra le componenti politiche, diplomatiche, pragmatiche e anche...sentimentali. La signora Fernández ha dato due suggerimenti: il primo di eliminare il più possibile la burocrazie nei rapporti all'interno della CELAC, magari istituendo in ogni Stato un organismo che mantenga i rapporti all'interno dell'organizzazione senza dover dipendere da interventi di altri settori delle amministrazioni. Questo, anche se può sembrare un controsenso, secondo le intenzioni della presidentessa, snellirebbe molto i lavori. Il secondo suggerimento è di cercare in ogni modo di dare impulso alle industrie della regione per fare in modo che le enormi ricchezze in materia prima esistenti in Sud America (specialmente) e nei Caraibi o Messico, acquisiscano un valore aggiunto che oggi non hanno e che va a beneficio dei Paesi industrializzati che le sfruttano a costi irrisori. Così facendo, diceva la s.ra Fernández si creerebbero anche nuovi posti di lavoro, specialmente per le fasce d'eta comprese tra i 18 e 24 anni, in particolare per le donne.
Oggi il secondo intervento dei presidenti che non hanno parlato ieri e la chiusura col passaggio della presidenza, pro-tempore, dell'Organizzazione al Costa Rica.
Fra i discorsi di ieri, alcuni inevitabilmente infarciti di diplomazia, retorica e magari demagogia, ha fatto spicco (secondo me) quello della presidentessa Argentina, Cristina Fernández. Un discorso ben equilibrato tra le componenti politiche, diplomatiche, pragmatiche e anche...sentimentali. La signora Fernández ha dato due suggerimenti: il primo di eliminare il più possibile la burocrazie nei rapporti all'interno della CELAC, magari istituendo in ogni Stato un organismo che mantenga i rapporti all'interno dell'organizzazione senza dover dipendere da interventi di altri settori delle amministrazioni. Questo, anche se può sembrare un controsenso, secondo le intenzioni della presidentessa, snellirebbe molto i lavori. Il secondo suggerimento è di cercare in ogni modo di dare impulso alle industrie della regione per fare in modo che le enormi ricchezze in materia prima esistenti in Sud America (specialmente) e nei Caraibi o Messico, acquisiscano un valore aggiunto che oggi non hanno e che va a beneficio dei Paesi industrializzati che le sfruttano a costi irrisori. Così facendo, diceva la s.ra Fernández si creerebbero anche nuovi posti di lavoro, specialmente per le fasce d'eta comprese tra i 18 e 24 anni, in particolare per le donne.
Oggi il secondo intervento dei presidenti che non hanno parlato ieri e la chiusura col passaggio della presidenza, pro-tempore, dell'Organizzazione al Costa Rica.
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