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lunedì 20 luglio 2015

Da oggi aperte le Ambasciate di Cuba e USA

L'Avana, ore 8 del mattino circa. L'ex Ufficio d'Interessi degli Stati Uniti, sotto supervizione della Svizzera, così come quello di Cuba negli Stati Uniti, si presenta come tutti gli altri giorni. Qualche differenza la fa la presenza di giornalisti, fotografi e telecamere, oltre a qualche passante in atteggiamento o con dichiarazioni "folkloristiche". Per il resto niente di nuovo: la coda dei richiedenti il visto, i pennoni del "Bosque de las Banderas" e la "Tribuna Antimperialista" che rimangono lì e solo su uno di essi ondeggia pigramente la bandiera cubana alla debole brezza proveniente dal mare.
La cerimonia ufficiale, a Cuba, verrà effettuata il giorno 14 del prossimo agosto, alla presenza del Segretario di Stato John Kerry. Per oggi si terrà solo una "funzione privata" all'interno della sede diplomatica, senza invitati esterni. In questo momento 9, sono le 10.30 locali, invece a Washington si deve star issando la bandiera cubana nell'Ambasciata, alla presenza del Ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez Parrílla e con cerimonia ufficiale, accompagnata dagli Inni Nazionali dei due Paesi.




domenica 19 luglio 2015

Taglione

TAGLIONE: grossa ferita

sabato 18 luglio 2015

Tagliando

TAGLIANDO: separando con lame

venerdì 17 luglio 2015

Consolato Cubano a Miami, di Ciro Bianchi Ross

L'amico Ciro Bianchi mi ha inviato questo "divertissement" inedito. Il contenuto, oltre che "storico" è anche simpatico e...a buon pro per chi ci crede.

"Villa Paula" situata nella "Piccola Haiti".

“Villa Paula” è una magnifica magione degli anni ‘20, di stile neoclassico, con uno spiccato sapore cubano nel suo disegno e decorazione interna. Conta di dieci camere, due bagni, soffitti di 18 piedi di altezza, mattonelle e colonne toscane dipinte a mani. La Villa fu costruita con mattoni gialli e stucco bianco, importati da Cuba. La Magione è situata nel cuore di Little Haiti, al 5811 di North Miami Avenue, a Miami, Florida.
Villa Paula fu costruita nel 1925 per essere sede del primo Consolato di Cuba a Miami, dall’Ufficiale Consolare Superiore don Domingo Milord e sua moglie Paula di cui si dette il nome a questa costruzione; sei anni dopo che la coppia felice traslocò da lì, Paula morì per le complicazioni dovute all’amputazione di una gamba.
Il successivo abitante di questa grande casa fu Raerdon Muriel che visse in essa per oltre 30 anni. Dopo aver avuto una serie di proprietari, la Magione si convertì in ospizio. Nel 1974 l’edificio si trovava già in cattivo stato e si era trasformata in rifugio per i vagabondi.. fortunatamente si riscattà Villa Paula mediante il suo acquisto da parte dell’Assessorato delle Abitazioni e dello Sviluppo Urbano. Dopo aver investito migliaia di dollari nel restauro di questo edificio, si riuscì a recuperare la sua grandezza originale. Poco dopo il suo restauro, si scoprì che c’era più di una manifestazione paranormale nella Magione:
Continuano a suonare alla porta d’entrata, in modo intermittente, ma non si trova nessuno che lo stia facendo.
Esiste anche una “personalità spirituale” che odia i gatti. Tre gatti domestici sono stati uccisi deliberatamente da una porta di ferro che li ha colpiti. Non c’era vento perché la porta colpisse per casdo i gatti, ma si crede che una presenza invisibile aspettò il omneto in cui passava un gatto dalla porta per poi chiuderla violentemente, come una trappola (si sa che uno dei vecchi proprietari, Reardon Muriel, odiava realmente i gatti, sarà lui?)
La porta della camera che appartenne a Paula tende a chiudersi, pure violentemente, secondo un anziano vicino della Mansione, Paula da viva era abituata a farlo quando interpretava melodie col suo amtao piano.
Si suole odorare un forte aroma di caffè cubano proveniente dalla cucina, così l’odore fragrante delle rose nella sala da pranzo, durante la stagione in cui le rose non fioriscono. Si sono anche sentiti suoni di tacchi nel sentiero di pietra posteriore della Villa.
Inoltre, nel corridoio che da elle camere da letto, si è arrivati a vedere una donna, dall’apparenza cubana, dai capelli neri racolti in una crocchia che percorreva il corridoio fischiando allegramente, portando un vestito di un solo pezzo, ma...si notava chiaramente che aveva una sola gamba, prima che svanisse nell’aria...
Alcune delle manifestazioni della villa si sono dimostrate aggressive: in un caso, sembra, una fantasma aveva avuto un attacco di furia e gettò piatti e stoviglie per tutta la cucina. Inoltre un supporto della copertura del parcheggio si sciolse inspiegabilmente cadendo al suolo.
In una sessione di spiritismo, realizzata nel 1976 e celebrata da un ministro spiritista, si rivelò che non solo Paula si manifesta nella Mansione, ma anche altri 4 spiriti.
Secondo lo spiritista, Paula era troppo timida per dire chi fosse, ma disse che amava macinare il caffè colombiano, adorava suonare la musica de la “Carmen” al piano e porre rose all’intorno della casa, siccome le piaceva il loro profumo.
Si percepì anche un uomo magro che portava un cappello a bombetta, una signora abbastanza massiccia che portava un vestito rosso, una donna piangente perché aveva perso una medaglia nel giardino e c’era anche lo spirito di una donna giovane, molto  sfortunata che stava cercando la sepoltura di suo figlio illegittimo che sarebbe stato seppellito in qualche luogo vicino al recinto di Villa Paula. Forse era stata domestica nella Villa o viveva nelle vicinanze.
La villa rimase libera da avvistamenti, rumori e disturbi per qualche anno, dopo una sessione di spiritismo del 1979, cosa che calmò gli animi e permise di vendere la magione.
Indubbiamente, negli anni ’80, l’attività dei fantasmi tornò con forza, incluso con attività “poltergeist” e le apparizioni di Paula...inoltre i gatti tornarono ad essere liquidati dall’infame “porta della morte”. Nel 1989, The Miami Herald, nominò Villa Paula come la casa più infestata da fantasmi di Miami. All’inizio dei ’90, la magione non era già più una residenza privata, convertendosi in ambulatorio medico fino ad oggi: questo lascia la Villa in potere dei suoi abitanti fantasma durante le ore notturne, cosa che sembra sia stato un cambio gradito dagli spettri che abitano la casa che fu il Consolato Cubano a Miami.


Consulado cubano en Miami


“Villa Paula” situada en la zona del “Pequeño Haití”.

“ Villa Paula es una magnífica mansión de 1920, de estilo neo-clásico,
con un distintivo sabor cubano en su diseño y decoración interior.
Cuenta con diez habitaciones, dos baños, techos de 18 pies de alto,
baldosas y columnas toscanas pintadas a mano. La Villa fue construida
con ladrillos amarillos, y estuco blanco importados de Cuba. La
Mansión está ubicada en el corazón de Little Haití, en el 5811 de
North Miami Avenue, en Miami, Florida.
Villa Paula fue construida en 1925 para ser sede del primer Consulado
de Cuba en Miami, por el Oficial Consular Superior don Domingo Milord,
y su esposa, Paula, cuyo nombre se le dio a esta mansión; seis años
después de que la feliz pareja se trasladó ahí, Paula murió por
complicaciones tras la amputación de una pierna.
El residente siguiente de esta casona fue Reardon Muriel, que vivió en
ella durante más de 30 años. Después de tener una variedad de
propietarios, la Mansión se convirtió en un ancianato. En 1974, la
mansión ya se encontraba en mal estado y se había convertido en un
hogar para vagabundos. Afortunadamente, se rescató Villa Paula
mediante la compra de la propiedad, por parte del Departamento de
Vivienda y Desarrollo Urbano. Luego de invertir miles de dólares en la
restauración de esta mansión, se logró recuperar su grandeza original.
Al poco tiempo de su restauración, se descubrió que existía más de una
manifestación paranormal en la Mansión:
Constantemente llaman a la puerta de entrada de la mansión, de forma
intermitente, para luego no encontrarse a nadie quien lo provoque.
Existe también una “personalidad espiritual” que odia a los gatos.
Tres gatos domésticos han sido asesinados deliberadamente por una
puerta de hierro que los golpeó. No había viento para que la puerta
golpeara casualmente a los gatos, por lo que se cree que una presencia
invisible esperó el momento en que un gato pasaba por la puerta, para
luego cerrarla violentamente, como una trampa (se sabe que uno de los
antiguos propietarios, Reardon Muriel, realmente odiaba a los gatos,
¿será él?)
La puerta de la habitación que perteneció a Paula tiende a cerrarse
también violentamente, según un anciano vecino de la Mansión, Paula en
vida acostumbraba hacerlo cuando  ella interpretaba melodías en su
amado piano.
Se suele oler un fuerte aroma de café cubano proveniente de la cocina,
así como el olor fragante de las rosas en el comedor, durante la
temporada cuando las rosas no están en flor. También se ha oído
sonidos de tacones altos en el camino de piedra en el patio trasero de
la Villa.
Además, en el pasillo que da a las habitaciones, se ha llegado a ver a
una mujer de apariencia cubana, de pelo negro recogido en un moño, y
que recorrió el pasillo silbando alegremente, luciendo un vestido de
cuerpo entero,… pero notándose claramente que tenía sólo una pierna,
antes de que se esfumara en el aire,…
Algunas de las manifestaciones de la villa han demostrado ser
agresivas: en una oportunidad, al parecer un fantasma “habría tenido
una rabieta2, ya que tiró todos los platos y cubiertos por toda el
área de la cocina. Además, una araña del porche de repente se soltó
inexplicablemente, y se estrelló en el suelo.
En una sesión de espiritismo, realizada en 1976, celebrada por un
ministro espiritualista, reveló que no sólo Paula se manifiesta en la
Mansión, sino también otros 4 espíritus más:
Según el espiritista, Paula era demasiado tímida para decir quién era
ella, pero dijo que ella amaba a moler el café colombiano, que adoraba
a tocar música de “Carmen” en el piano, y poniendo rosas alrededor de
la mansión, como le gustaba el olor de ellos.
También se percibió un hombre delgado, que llevaba un sombrero de
copa, una señora bastante pesada, que lucía un vestido rojo, una mujer
llorando porque estaba preocupada porque había perdido una medalla en
el jardín, y había ahí el espíritu de una mujer joven, muy desdichada,
que estaba buscando el lugar de sepultura de su hijo ilegítimo, que se
encontraría sepultado en algún lugar o cerca del recinto de Villa
Paula. Tal vez había sido criada en la Villa, o habían vivido en las
inmediaciones.
La villa quedó libre de avistamientos, ruidos y disturbios por algunos
años, después de la sesión de espiritismo 1979, lo que calmó los
ánimos y permitiendo lograr vender la mansión.
Sin embargo, en los ’80 ‘s, la actividad fantasmal volvió con fuerza,
incluyendo actividad poltergeist y las apariciones de Paula,… además,
los gatos volvieron a ser liquidados por la infame “puerta de la
muerte”. En 1989, The Miami Herald nombró a Villa Paula como la casa
más embrujada de Miami. A principios de los 90, la mansión ya no era
una residencia privada, convirtiéndose en el consultorio de un doctor,
hasta la fecha; esto deja a la Villa en poder de sus habitantes
fantasmales durante las horas de la noche, lo que al parecer ha sido
un cambio bienvenido por los espectros  que moran en la casa que fuera
el Consulado cubano en Miami”.

Ciro Bianchi Ross
cbianchi@enet.cu
http://wwwcirobianchi.blogia.com/
http://cbianchiross.blogia.com/

giovedì 16 luglio 2015

Tabarro

TABARRO: indicare una persona grossolana essendo raffreddati

mercoledì 15 luglio 2015

Investire a Cuba: una chiara indicazione

Finalmente, dopo la visita della delegazione parlamentare e imprenditoriale italiana si parla seriamente e chiaramente delle possibilità di investimento a Cuba, da parte delle aziende straniere. Senza alimentare false aspettative.

Fonte: La Repubblica


ECONOMIA ITALIANa
Cuba, una buena vista per l’Italia tra sigari, design e infrastrutture
Paola Jadeluca

 L’APERTURA AL MERCATO DELL’ISOLA È UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE ITALIANE PERCHÈ L’AVANA PUNTA SU UN MODELLO DI SVILUPPO CHE METTA AL CENTRO LA TRADIZIONE CULTURALE, LE PMI E IL TURISMO

Roma

Ottanta aziende, una decina tra le maggiori associazioni imprenditoriali di categoria, banche e istituzioni: è avvenuto in forze lo sbarco italiano a Cuba la scorsa settimana. L’isola è al giro di boa: dopo oltre 50 anni di embargo da parte degli Usa spalanca ora le porte agli investimenti esteri. E l’Italia è in prima fila. «E’ stata la più grande missione di un paese estero», racconta con entusiasmo Carlo Calenda, viceministro per lo Sviluppo economico, che ha guidato insieme al sottosegretario agli Esteri Mario Giro la folta delegazione che ha animato questo Forum economico bilaterale organizzato insieme a Confindu-stria, Ice, Abi, Alleanza delle cooperative e Unioncamere. Si dice Cuba e si pensa al rhum e ai sigari, i due asset oggi più rilevanti per il paese guidato da Raul Castro. E già qui l’Italia parte col piede giusto. Siamo tra i primi al mondo nel settore dei macchinari per le bevande abbiamo anche materia prima e know how d’eccellenza nei sigari. Ma è su tutto il resto, quello che ai cubani manca che si aprono le nuove rotte del business. «Dalla filiera per l’allevamento e la lavorazione delle carni alla produzione di scarpe, dal turismo alle infrastrutture fino all’ambito culturale, sono le direttrici su cui possiamo costruire progetti di lunga durata», racconta Calenda. La collaborazione tra i due paesi può già contare su un plafond di 80 milioni, il fondo rotativo nato dall’accordo tra Intesa San Paolo e Sace per supportare i contratti commerciali del valore massimo di 5 milioni. E’ solo il primo passo, ma l’interscambio commerciale tra Italia e Cuba, oggi a 300 milioni di euro, è destinato a salire vertiginosamente. Il mercato cubano ha bisogno di scarpe, vestiti, farmaci, case, mobili, cucine. Tutto quanto rientra nelle eccellenze del Made in Italy. «Ma non vogliamo sviluppare puri accordi di vendita, guardiamo a progetti di sviluppo di ampio respiro con imprese che hanno risorse e know how per installarsi a Cuba e lavorare in tandem con i cubani», sottolinea Calenda. Multinazionali tascabili o giganti internazionali: non è tanto la dimensione in sé che conta quanto la capacità strategica di trasferire competenze e guidare altri imprenditori a sviluppare nuove vocazioni. Proprio quello che ha finora fatto la storia del Made in Italy. In particolare, ci unisce la similitudine di modello di sviluppo, capace di innestare l’innovazione sulla tradizione, l’ispirazione artigianale sulle grandi industrie. «Cuba è una società in transizione ma animata dall’intenzione di non perdere la propria identità», spiega Calenda. Insomma, niente boom tipo Russia o Cina, niente capitalismo rapace. «Hanno ribadito l’intenzione di voler continuare sulla strada della actualizacion del modelo socialista», racconta Calenda. Strade, ferrovie, treni, centrali energetiche. Un paese povero deve far leva sulle infrastrutture per crescere. E in prima fila troviamo Trevi, Astaldi e le altre big delle tecnologie per le infrastrutture e delle costruzioni. A ottobre, con l’arrivo del premier Matteo Renzi, dovrebbe concludersi l’accordo per un parco eolico che dovrebbe essere realizzato da Enel Green Power. Ma con i consumi di massa pronti a esplodere, c’è spazio per tutti. Anche per gli agricoltori e i produttori di macchinari agricoli: si contano oltre 6,3 milioni di ettari di terreno agricolo dei quali solo 2,6 già coltivati, per un mercato interno potenziale vicino ai 2 miliardi di dollari Usa. Sotto la guida di Raul Castro è partito il progetto di riforme che a marzo ha varato la Ley de Inversion Extrajera, piano per promuovere l’ingresso di capitali stranieri a colpi di incentivi fiscali e l’approvazione di un pacchetto di 240 progetti di investimento specifici, la cosiddetta cartera de oportunidades per un valore di 8,7 miliardi d dollari. E’ prevista anche una Zona Economica speciale, a 50 chilometri dall’Avana, al porto di Mariel. «Sono già 14 le proposte di investimento produttivo avanzate da imprese italiane - racconta Calenda in quest’area si svilupperanno diversi comparti, dal fotovoltaico alla lavorazione dell’alluminio, dal packaging ai tubi per costruzioni ». La modernizzazione di Cuba fa perno su infrastrutture e business, ma il cuore del modello di sviluppo resta lo spirito del paese, la cultura, unica al mondo. Un esempio, il restauro dell’Avana antica: «Non stanno aprendo la strada agli hotel, nelle abitazioni torneranno a vivere gli abitanti di oggi», racconta Calenda. Sotto la sapiente regia de L’Oficina dell’Historiador, l’organo culturale più importante di Cuba rinascono abitazioni e botteghe, si popola il cantiere culturale a cielo aperto dove convive il barrio di Buena vista social club con i turisti, sempre più numerosi, che dovrebbero diventare presto 5 milioni dai 3 attuali. Di questi 2 si stima dovrebbero arrivare dagli Usa, sulla scia di un progetto che punta a fare dell’Avana uno dei più grandi hub culturali dell Centro e Sud America, In questo scenario di transizione “umanistica” si inseriscono anche i piani di cooperazione culturale con l’Italia, che fanno perno su design e restauro, due punti di forza del nostro paese. «Porteremo restauratori e architetti italiani, c’è molto da fare su questo fronte», ha ribadito Calenda. L’Italia ha già avviato un progetto del valore di 670 mila euro, finanziato dalla cooperazione internazionale, per ristrutturare alcuni edifici storici a Santiago de Cuba. E durante il Forum è stato siglato un accordo per 20 borse di studio che consentiranno a giovani cubani di venire a studiare nelle scuole di restauro italiane.

(13 luglio 2015)

Supporre

SUPPORRE: medicazione via anale

martedì 14 luglio 2015

Amarcord....Alberto Juantorena, "el caballo"


Sudario

SUDARIO: sopra Dario

lunedì 13 luglio 2015

Nuovo programma MSC nei Caraibi

Fonte: Zadig Viaggi - Milano