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venerdì 27 ottobre 2017

Aiuti italiani a Cuba

Dopo i 300 mila Euro consegnati come aiuto ai danneggiati dall'uragano Irma, l'Ambasciatore italiano Andrea Ferrari ha consegnato altri 500 mila Euro da utilizzare, congiuntamente all'Unicef, per il programma alimentare.

sabato 21 ottobre 2017

Links del libro sulla rinascita del turismo a Cuba

http://www.amazon.com/dp/B0739ZJMYT http://www.amazon.com/renacimiento-turismo-visto-italiano-Spanish-ebook/dp/B073B33FYV

venerdì 20 ottobre 2017

Addio alle armi? Ma quando mai...

In una recente conferenza stampa, l’ex rivale e adesso culo e camicia (chi sarà la camicia?) di Trumpone, il senatore per la Florida Marco Rubio (i cui genitori abbandonarono Cuba nel 1956, quindi con Batista al potere), commentando le richieste di regolamentazione della legge sulle armi, ha detto che le leggi ci sono per i cittadini perbene, mentre i criminali non le osservano. Pertanto è giusto che i cittadini ligi alle medesime abbiano tutto il diritto, previsto dalla Costituzione degli Stati Uniti, di essere armati fino ai denti. Ma, siccome i criminali non rispettano le leggi, è giusto dargli una mano? Probabilmente, poi, il nostro Marchetta, dato che viene foraggiato immensamente dalle compagnie produttrici di armi per le sue campagne elettorali, non conosce il detto: “l’occasione fa l’uomo ladro” che in questo caso potrebbe essere: l’arma fa il  franco tiratore o sparacchiatore all’impazzata.
In generale, quindi, negli Stati Uniti ci si può armare con estrema facilità, le leggi relative sono emanate dai singoli Stati e possono avere sfumature più o meno liberali o restrittive. Nel caso della Florida, uno può comprarsi qualunque tipo di arma, anche un carro armato o un aereo da combattimento. La difficoltà risulta essere, nel primo caso, che non può circolare per le strade urbane con i cingoli, ma ricoprendo i cingoli o le ruote con la gomma, non ci sono problemi. Nel secondo caso bisognerebbe disporre di una pista di decollo e atterraggio, cosa fra l’altro non difficile in un Paese dagli spazi infiniti.

Nelle foto (di qualche anno fa) scattate nella mitica US 1 nel tratto South West di Miami, in un banco di pegni, era in vendita questo blindato che seppur non avendo armi attive, non mi sembra proprio un veicolo per pacifiche scampagnate o per portare i bambini a scuola.



martedì 10 ottobre 2017

Cuba, Italia e gioco del Calcio

Il nostro connazionale Lorenzo Mambrini che lo scorso campionato ha portato al successo la squadra di Santiago de Cuba è stato promosso, almeno formalmente per questioni burocratiche, come “secondo” della Selezione Nazionale del Calcio cubano. Contestualmente è stato anche nominato responsabile principale della squadra di Città Avana che lo scorso campionato è tragicamente retrocessa alla serie inferiore, con la speranza che la riporti nella categoria maggiore.
Alla guida della Nazionale Cubana c’è già stata la non felicissima esperienza di un tecnico italiano agli inizi degli anni ’90, si chiamava Campari, non ricordo il nome, e proveniva dalle incipienti squadre femminili italiane. Dichiaratosi entusiasta delle reali, potenzialità degli atleti cubani era convinto di poter ottenere grandi risultati con metodi non tradizionali, ritmo musicale compreso. In effetti le carenze magggiori sono nell’impostazione tecnico tattica. Non ricordo se rimase anche per il secondo mandato, ma credo che se così fu, non lo terminò.
Non conosco Lorenzo Mambrini, ma ovviamente gli faccio i migliori auguri per la sua carriera cubana, sia di club che di Nazionale.
A proposito di Italia, ricordo un altro fatto non proprio diretto, vista la sconosciuta reale nazionalità del personaggio che però si è consacrato in Italia, dopo Barcellona da dove si è portato nentemeno che Luis Suarez, particolarmente nell’Internazionale e già sulla via del declino, per ragioni di età ha finito la carriera nella Roma: il Mago Helenio Herrera.
Ricordo un colloquio con l’allora Presidente della Federazione Cubana di Futból, José Reinoso, mentre si trovava in vacanza a Cuba con la Moglie Fiora Gandolfi.
Ci trovavamo nella hall dell’Habana Libre, dove si erano dati appuntamento con l’amanbilità di invitarmi. HH, ormai anziano e in pensione a Venezia, città della sua signora, si offrì gratuitamente di fermarsi o tornare a Cuba per alcuni mesi per dare un seminario e trasmettere l,e sue esperienze e conoscenze agli allenatori cubani. A quei tempi il Calcio, a Cuba, contava come il 2 a briscola e le condizioni politiche ed economiche non erano mature per quel passo che avrebbe, forse, essere stato abbastanza d’aiuto, se non importante. Nun ce allargamo, come si dice a Milano. Prova contraria non esiste, ma fu l’inizio di alcuni miei disaccordi con Reinoso che poi fu l’artefice della venuta di Campari.
Il tempo guarisce tante cose e trovandomi casualmente, al mio ritorno a Cuba a vivere a 50 metri da casa di Reinoso, siamo tornati amici e tra una chiacchiera e l’altra abbiamo ricordato il fatto, dove si è giustificato come indicavo sopra, L’arrivo di Campari avvenne qualche anno dopo e il Calcio cubano continuava a valere come il 2 a briscola…
Come altra curiosità mi hanno detto che un 16 enne figlio di padre italiano e madre cubana, cresciuto in Italia dall’età di tre mesi, sta giocando nelle minori del Torino con buona possibilità di esordio in serie A.


domenica 8 ottobre 2017

50 anni, da mito alla posterità

 Oggi ricorre il 50° della caduta in combattimento di Ernesto Guevara de la Serna, dai cubani soprannominato "Che", per quel suo intercalare tipico argentino. Catturato e ferito in un'imboscata dell'esercito boliviano venne rinchiuso nella piccola scuola della località di Higueras e ucciso a sangue freddo. Famosa è la foto che ha circolato nel mondo che lo vede nella posizione del "Cristo" del Mantegna.
Passato alla posterità, a dispetto dei suoi nemici, sopratutto nella zona di Valle Grande, dove è stato sepolto in una fossa comune scoperta 20 anni fa, viene addirittura santificato e posto sugli altari con altri simboli della religione cristiana.





mercoledì 4 ottobre 2017

Ma Portorico e le Isole Vergini dipendono dagli USA o no?

Trumpone (dopo due settimane dal Passaggio di Maria) è arrivato a Portorico, naturalmente cibi e bevande se le è portate dal continente e le strade principali sono asciutte. Gli abitanti vivono ancora nell’indigenza più assoluta. Peccato che non vada più spesso a Las Vegas dove ci sono stati 59 morti e oltre 500 feriti per una sparatoria (sic!). Ma si sa nel Paese dei Diritti Umani, ogni cittadino ha diritta a tenere (almeno) un’arma per difendersi. Peccato per i non cittadini che si trovano da quelle parti.

Per autoerotismo ha ordinato il rimpatrio, di 15 diplomatici dall’Ambasciata di Cuba a Washington. Dice: “per reciprocità”, ma i suoi diplomatici li ha ritirati lui, non sono mica stati espulsi. Sta di fatto che le relazioni consolari: visti, riunificazioni familiari ecc., stanno precipitando a livello degli anni ’60. Del secolo scorso.

sabato 30 settembre 2017

In milanese il neologismo suona benissimo

Ma fà minga el trump!

venerdì 29 settembre 2017

giovedì 28 settembre 2017

Saluti da Jaimanitas


Jaimanitas si sta leccando le ferite, come quasi tutto il Paese, ma la ripresa dei servizi essenziali è stata rapida e efficace, ci sono solamente pochi casi isolati, in situazioni geografiche veramente complicate che non hanno riavuto corrente, telefoni e acqua. Molte sono le strade, anche importanti, interrotte per l'erosione causata dalla penetrazione del mare che ha aperto vere e proprie voragini, a partire dal Malecón avanero o la "Via Blanca" nella zona di Santa Cruz del Norte.
Enormi danni al sistema agricolo e i provvedimenti governativi di sussidi e aiuti in tutti i campi della vita quotidiana sono esemplari e credo unici al mondo.
Sono però ancora inagibili le strutture turistiche de "los Jardines del Rey", le isole al nord di Villa Clara e Ciego de Ávila che hanno subito danni ingentissimi, incluso nelle vie di accesso costruite con posa di pietre sul mare per costruire le strade atte a raggiungerle via terra.
La nota positiva è che si è ristabilita la riserva di acqua nei bacini del Paese nei quali, in molte province del centro e oriente la situazione determinata dal lunghissimo periodo di siccità stava diventando estremamente critica.

In ogni caso Irma se n'è andata, Trumpone invece resta e adesso è venuta alla luce la presunta indisposizione indotta di alcuni diplomatici statunitensi e loro famigliari, in missione all'Avana non sono note cause ed effetti. Nemmeno nei tempi di tensione maggiore è successo qualcosa di simile e le indagini fornite da parte di medici e scientifici cubani, con appoggio di nordamericani, non ha portato a conclusioni che ci siano cause dolose. Sembrerebbe, infatti, che "misteriose apparecchiature" fornite da un tecnico della NASA, abbia causato disturbi auditivi ad alcuni diplomatici statunitensi, canadesi e loro famigliari. Ma Trumpone e i suoi amici di Miami usano il presunto, misterioso e non provato fatto con vista a una nuova chiusura delle Ambasciate

lunedì 18 settembre 2017

Aspettando Maria

Dopo Irma, stiamo aspettando Maria, non so se per cattivo gusto o per scaramanzia le abbiano dato il nome della Madre della Fede Cristiana. José si è spostato verso nord danneggiando le Bahamas del nord e probabilmente le Bermuda. La strada di Maria, invece, sembra diretta verso le Antille e i Caraibi. Secondo previsioni ancora forzatamente premature, sembrerebbe che le condizioni atmosferiche generali che peraltro possono cambiare, le aprirebbero un “canale” che sfiorerebbe la punta orientale di Cuba, peraltro ancora  sotto shock per Mathews, l’anno scorso e per la fresca, fresca Irma, per poi virare decisamente a nord. La distanza di Oceano ancora da percorrere da grandi possibilità di un aumento d’intensità nel suo tragitto, arrivando da queste parti come Uragano di Grande Intensità: categoria da 3 a 5 nella scala Simpson-Shappire. Nel momento di questo post sta passando sulle Piccole Antille, già rase al suolo da Irma, con categoria 2
Nel frattempo, in questa zona prevalentemente baciata dal clima e dai vacanzieri delle latitudini nord (o anche sud, specialmente a seconda delle stagioni) il Messico non ha niente da invidiare a nessuno in fatto di catastrofi, infatti contemporaneamente al “piccolo” uragano Max di categoria 1, ha ricevuto una delle più grandi scosse di terremoto a memoria d’uomo: scala 8.2 Richter. Paragonabile solo a quello del 1985 che fece stragi nella capitale del Paese.
Come ciliegina aggiungiamo che hanno Trumpone come vicino di casa…

Disgrazia o tragedia?


                     Cartolina ricordo di Irma, senza amore...